BIM Conference 2023: One Team prove tecniche di sostenibilità e innovazione. L’edilizia non è sostenibile. È il settore più energivoro al mondo (42% di consumo finale), è inquinante (35% delle emissioni di gas serra sul Pianeta), impoverisce le risorse (il 50% dei materiali estratti sono usati nelle costruzioni). Inoltre è poco produttivo: dal 1964 a oggi ha fatto registrare un -19% di produttività ed è l’ultimo settore per adozione strumenti digitali. (Fonte: 2020 Global Status Report. Towards a Zero-Emission, Efficient and Resilience Buildings and Construction Sector).
Si rende dunque necessario studiare delle contromosse per far sì che il settore edile divenga progressivamente più sostenibile.
Di questo e di molto altro si è parlato lo scorso 22 marzo, presso la sede di Assimpredil Ance a Milano, durante l’undicesima edizione della One Team BIM Conference, dedicato a Sostenibilità, innovazione e normativa.
Tanti i relatori presenti per dibattere sui vari temi caldi di quest’anno particolarmente complesso introdotto così dal CEO di One Team Riccardo Perego: “Dopo il covid ci aspettavamo una crescita e un periodo di migliore qualità della vita. Purtroppo con la ripresa della Cina è arrivata la crisi energetica, gas e petrolio erano alle stelle, poi la guerra in Ucraina ha portato ovviamente ulteriori grandi problemi. Ora siamo in difficoltà a livello europeo e sotto inflazione.
Questa situazione ci pone davanti a scelte e equilibrate e difficili: dobbiamo spendere bene e in fretta i soldi del PNRR. E bene e in fretta non sempre vanno d’accordo. Questa è la supply chain: un problema da una parte, si ripercuote a livello globale”.
Prima keyword della giornata è sostenibilità
Sostenibilità e digitalizzazione. Stiamo davvero facendo qualcosa per un’edilizia più sostenibile?
La risposta arriva direttamente dagli attori della filiera, ed è positiva. Dal Gruppo Hera a J&A Consultants, da Exyte a BrianzAcque, le relatrici e i relatori raccontano quanto il BIM sia stato importante per i loro settori di appartenenza.
La digitalizzazione è alla base della sostenibilità e le case history portate in questa sede dalle aziende lo dimostrano ampiamente: risparmio di tempo e di denaro, riciclo di materiali, manutenzione programmata per l’intero ciclo di vita dell’opera, minore impatto ambientale.
Sono solo alcuni dei vantaggi riscontrati in ambiti differenti tra loro: dall’energia idroelettrica al trattamento dei rifiuti, dalla realizzazione o riqualificazione degli edifici alle Cleanroom in fabbrica fino agli impianti fognari.
Non c’è sostenibilità senza innovazione: Digital Twin, Intelligenza Artificiale e georeferenziazione sono tra gli strumenti-chiave che rafforzano il modello BIM rendendolo ormai indispensabile.
Seconda keyword, la normativa
Durante una tavola rotonda sul Nuovo Codice dei Contratti, i protagonisti si sono interrogati su quanto la sostenibilità sia stata considerata fondamentale all’interno del nuovo testo che sarà operativo dal 1° aprile.
Regina De Albertis, Presidente di Assimpredil Ance ribadisce la centralità del BIM: “L’introduzione del BIM in azienda è un cambiamento culturale che deve coinvolgere tutti gli attori a partire dai vertici: il tema della digitalizzazione è strettamente connesso a quello della sostenibilità”.
Giorgio Lupoi, Presidente OICE, esprime qualche perplessità sull’assenza del progetto tra i requisiti per la realizzazione di un’opera e preannuncia che la sua associazione interverrà per proporre di ovviare a questa mancanza. Perplessità condivise anche dal Presidente di ASSOBIM, Adriano Castagnone, peraltro anche sul tema del completo affidamento alle stazioni appaltanti: “Abbiamo dei dubbi che entro breve siano tutte in grado di lavorare correttamente. Serve più formazione”.
Lorenzo Orsenigo, Presidente di AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili, si sofferma attentamente sui vari articoli del Codice, individuandone pregi e difetti e auspicando una maggiore attenzione alla sostenibilità, concetto non sempre approfondito all’interno del testo. Tuttavia, vengono individuati aspetti positivi, per esempio, a proposito dei criteri premiali per chi implementa metodologie legate agli ESG. Orsenigo si mette a completa disposizione per eventuali integrazioni: “Noi come AIS abbiamo il compito di diffondere informazioni per una cultura sostenibile e sopperire così a eventuali carenze in tema. Vogliamo fornire gli strumenti che servano come framework per la progettazione e rendicontare, attraverso la misurazione della sostenibilità, quanto un’opera sia sostenibile”.
Terza keyword: innovazione
Le esperienze di Kerakoll, che con One Team ha realizzato una propria piattaforma per gestire un cantiere più sostenibile, e del Politecnico di Milano, che con la Regione Lombardia, One Team e Trace Parts, ha realizzato il portale BIMRel allo scopo di catalogare dettagliatamente tutti gli elementi BIM in un unico ambiente, certificano che arrivare presto a un modello di gestione di cantiere sostenibile e a un portale nazionale delle costruzioni non è fantascienza.
Del resto, dice Luigi Perissich, Segretario Nazionale di Federcostruzioni, “Le costruzioni si conformano a tutte le categorie della rivoluzione digitale”.
Il futuro è già presente
Almeno stando a quanto dichiarato durante la terza tavola rotonda di giornata da Giovanni Quacquarelli ed Ernesto Sacco, rispettivamente Managing Partner di Titan4 e Responsabile U.O. BIM di ANAS. Entrambi fanno riferimento al monitoraggio delle infrastrutture tramite esportazione di dati dal satellite e al Digital Twin come strumento di controllo. Sarà dunque più facile prevedere interventi di manutenzione mirata ed evitare nuove tragedie come quella del Ponte Morandi a Genova.
L’ultima tavola rotonda di giornata ci fornisce il take home message finale: la sostenibilità di un cantiere, come quella di una infrastruttura o di un edificio, è misurabile.
Luca Erba, Direttore Tecnico di NORD_ING (Gruppo FNM) riporta l’esempio dei lavori per la tratta ferroviaria Malpensa-Gallarate, in corso di svolgimento in totale armonia con l’ambiente all’interno di un’area protetta come quella del Parco del Ticino, mentre Alfredo Martini, Direttore di AIS, indica il Position Paper redatto dall’Associazione come un protocollo già operativo per misurare la sostenibilità in cantiere, e che verrà applicato proprio da Nord_ING in questo caso.
Denominatore comune per tutti i progetti è sempre One Team che, nell’ambito di una costante crescita aziendale, ha aperto una nuova sede in Spagna, la One Team Iberia.
One Team dedica da sempre ampio spazio alla sostenibilità. Riccardo Perego ribadisce infatti la collaborazione con i gruppi di lavoro di AIS, l’adesione al Green Building Council e annuncia che a giugno verrà inaugurata la nuova sede centrale di Milano: un edificio che sarà carbon neutral grazie all’ “adozione” di una foresta di bambù giganti di 1316 mq a Trezzo sull’Adda.
L’edilizia non è ancora sostenibile, ma sta provando a diventarlo.