Mare Nostrum – Enrico Rainero
Autori: Enrico Rainero, Fulco Pratesi
Editore Studio Enrico Rainero
Anno di pubblicazione 1987
ISBN 88-85700-10-1
– Pubblicato in due edizioni in lingua:
in lingua tedesca distributore: Bertelsmann GeoCenter
in lingua italiana distributore: Messaggerie Libri
Mare Nostrum veniva chiamato dagli antichi romani il Mediterraneo, mare del quale ancor oggi l’uomo si ritiene il proprietario, cioè colui che può farne quello che vuole: arteria di navigazione, luogo di diporto, fonte alimentare ed energetica, pattumiera!
Il libro è nato con lo spirito di chi sente il dovere di riconquistare quel bene prezioso che si sta velocemente rovinando a causa della pessima gestione che ne viene atta.
Il mare appartiene a tutti coloro che ne amano la natura, la usano senza degradarla e la considerano una eredità ricevuta e da rilasciare ben conservata.
E’ quantomeno singolare che una società avanzata come la nostra assista, anzi provochi il degrado di ciò che era stato costruito nel suo passato, compreso l’ambiente in cui vive e si sviluppa.
Crede nella sola legge del tornaconto economico immediato, senza curarsi che ogni azione compiuta sull’ambiente provoca reazioni che si ripercuotono su scala di decenni, se non addirittura secoli.
Questo è un libro-accusa in cui viene denunciato il bello! Forse è maggiore la stizza contro chi distrugge ciò che si mostra ancora in armonia, che mostrare le ormai abituali schifezze che ognuno di noi può facilmente “ammirare” ogni giorno in ogni luogo.
Nel libro parlano gli “addetti ai lavori”: coloro che vivono e studiano quotidianamente il mare; parlano di leggi scientifiche e naturali, di scoperte, di paure, di speranze.
Ogni capitolo tratta un argomento scelto come indicatore dell’equilibrio nell’ecosistema “mare nostrum”. Ed ogni argomento tratta molti temi, sviluppati in brevi righe e poche immagini, piccoli richiami di attenzione per comprendere come anche una nostra apparentemente insignificante azione si amplifica come un onda del mare intorno a noi.
Al vertice della catena naturale c’è l’uomo, parte condizionante e preponderante, che forse sopravvivrà anche dopo l’estinzione delle posidonie, delle foche monache, delle tartarughe marine, dei delfini.
Eppure tutti noi abbiamo sentito parlare di Minamata, Torrey Canyon, Three Miles Island, Severo, Cernobyl. Tutto procede come prima, dopo aver riempito i giornali con parole di rammarico.
L’abitudine, e forse la necessità di narcotizzare le brutte notizie che riceviamo quotidianamente dai mass media, ci ha resi passivi anche nelle decisioni operative, al di fuori della logica economica del sistema.
Per questo abbiamo voluto inserire esempi di azioni compiute al di fuori del binario quotidiano preconfezionato, avviate in direzione “natura”:
Attività appassionanti come la gestione di aree protette o la salvaguardia di animali in estinzione.
Se la civiltà industriale ha elevato il tenore di vita dell’uomo, grazie alle sue tecnologie e le sue lotte sociali, la nostra post-industriale dovrà – e potrà – pagarsi il lusso sociale tecnologico, di recuperare la qualità della vita della vita dell’uomo in armonia con il suo ambiente: come le posidonie, le foche monache, le tartarughe marine, i delfini nei loro ecosistemi.

















