Nuove tecnologie e fotografia social nei comportamenti visivi. Getty Images, azienda leader nella creazione e distribuzione di contenuti fotografici, video e multimediali, ha annunciato una nuova edizione della ricerca The Curve: Technology and Telecommunications, uno studio multimediale che ritrae le attuali tendenze in campo visivo frutto della democratizzazione della tecnologia e dell’affermarsi dei social media.
The Curve analizza altrettanti temi che riguardano il processo di trasformazione visiva a livello mondiale e il mutevole ruolo della fotografia alla luce del connubio tra tecnologia e telecomunicazioni. Leader di settore per la propria capacità di innovazione, Getty Images ha lanciato questo studio attraverso un sito completamente rinnovato, che ha l’obiettivo di incoraggiare l’interazione e la connettività tra i diversi canali media. La pagina online statica ha quindi ceduto il posto a un’interfaccia dinamica e in continuo aggiornamento che riporta i risultati in modo da stimolare i commenti e la collaborazione da parte dei lettori. The Curve: Technology and Telecommunications mostra nel dettaglio la rapida evoluzione di questi settori rispetto a tre tematiche ben distinte ed esaminando il ruolo mutevole della fotografia; connettività, identità, creatività e analisi in base a fascia demografica, audience e settori.
“Siamo lieti di pubblicare la nuova edizione di The Curve: Technology and Telecommunications in una veste rinnovata e aggiornata che presenta l’analisi in maniera visivamente coinvolgente”, ha dichiarato Andrew Saunders, Senior Vice President of Creative Imagery e Product Development di Getty Images. “Getty Images è costantemente impegnata a innovare, sperimentare nuovi formati che diano prova della potenza dei media digitali, e questa edizione del report ripercorre l’evoluzione della fotografia attraverso la tecnologia evidenziando come usiamo le immagini per connetterci l’un l’altro attraverso un nuovo sito elegante comprendente video, foto e commenti”. Lo studio di Getty Images sulla comunicazione visiva ha messo in evidenza una serie di tendenze che evidenziano come il connubio tra media e tecnologia contribuisca alla democratizzazione dei contenuti, favorendo la connettività tramite esperienze visive condivise. La ricerca è supportata da case study e commenti di importanti figure del settore.
Fotografia: la killer app e i dati di scenario della fotografia
La fotografia social sta alterando il significato originale di fotografia e sta avendo un impatto notevole sulle modalità con cui i brand sfruttano le immagini per creare campagne capaci di coinvolgere e attirare l’attenzione. Nel 2011 sono stati venduti 491,4 milioni di smartphone, un aumento del 58% rispetto all’anno precedente secondo quanto riferito da Gartner Research, con una crescita esponenziale nel numero di telefonini dotati di funzioni di photo-sharing istantaneo. Nicholas Mirzoeff, Professor of Media, Culture and Communication alla New York University, ritiene che la fotografia sia la ‘killer app’ del web 2.0. Sulla rivista FOAM, Mirzoeff ha commentato come la nuova condivisione sociale di immagini personali dia vita ad una nuova era di auto-immagine: i “fotograffiti”. Mirzoeff sottolinea inoltre che per chi crea, chi fruisce, chi condivide e chi acquista, la fotografia è diventata il vettore primario del social sharing in quanto espressione di sé, la forma più valida di connessione, la ragione per la quale i brand e gli inserzionisti entrano in contatto con le comunità fotografiche come Flickr.
Fotocamere contro cellulari: il post-istantanea
Analizzando il social sharing via smartphone come lo strumento della nuova istantanea, lo studio The Curve scopre le forze che stanno dietro alla tendenza dell’autenticità. Il nuovo secolo è caratterizzato da una fotografia veloce, improvvisata, che richiama più l’idea di esperimento che non di documentazione visiva, aspetto questo che la rende particolarmente interessante per pubblicitari e brand. La fotografia come forma artistica democratica e largamente disponibile, ha iniziato ad affermarsi con i ritratti di famiglia e la prima commercializzazione dell’ “istante Kodak”, ovvero la capacità di rendere accessibili gli strumenti fotografici anche al mercato consumer. Da allora è divenuta il segno della vita quotidiana contemporanea con siti web di condivisione delle immagini come Facebook e Flickr. Il digitale favorisce lo scambio di centinaia e migliaia di scatti ogni ora, dando agli utenti la possibilità di creare immagini, modificarle e distribuirle in maniera assolutamente semplice e immediata.
Dopo l’autenticità
L’originalità è un valore culturale e sociale, uno stile estetico di cui The Curve tiene traccia dal 2005, anno di uscita del report Aspirational Environmentalism incentrato su temi ambientali. Per i brand l’originalità è una caratteristica che non viene mai meno, con i marketer che scelgono come agire in base alle tendenze sociali prevalenti. Con il prestigio dell’originalità per un gruppo di giovani utenti di smartphone, Samsung, promotore del Galaxy Note attraverso una campagna su Facebook in collaborazione con lo street artist Notasso, incarna un messaggio più forte per le nuove aziende tecnologiche — questi brand rappresentano un elemento catalizzatore, un motore per la creatività personale che trova espressione nel fare foto, con l’influenza delle istantanee di Flickr e Facebook e l’applicazione Instagram con i suoi filtri nostalgici.
Il carisma del “quotidiano”
Da semplice occasione di divertimento a strumento che permette di ricostruire la storia di una famiglia, la fotografia è il mezzo più diffuso per la condivisione, il racconto e l’auto-espressività, tutti aspetti che il mondo pubblicitario sta sfruttando in termini di creatività. Rivive l’idea del tocco umano in ciò che appare essere un freddo processo digitale, ragione per cui determinati tipi di ambientazioni retro sono tornati in auge; ad esempio la campagna della Volkswagen Golf Cabriolet, reintrodotta sul mercato dopo un’assenza di nove anni, che riprende in tutto e per tutto le sensazioni di un film anni ’70 girato in formato Super-8. Il fascino della quotidianità e l’alone nostalgico fornito dai filtri conferiscono alle immagini un’atmosfera irripetibile. Esattamente come il video prodotto in crowdsourcing su Instagram da Sony Music per il gruppo The Vaccines, e la campagna ‘Fiestagram’ di Ford su Instagram. In un mondo che cambia a un ritmo così veloce, gli scatti personali catturati, caricati e condivisi testimoniano l’identità dell’individuo e la sua posizione nel mondo; l’atto di condividere è il modo per connettersi visivamente in quanto individui a una community più estesa.
Ricordare e raccontare
Lanciato nel 2010, il sito 1000memories è uno dei segnali più espressivi del salto compiuto dalla fotografia quale mezzo di connessione. Si tratta di un sistema che permette di ricreare la storia fotografica famigliare nell’epoca dell’abbondanza del digitale, quando gli scatti condivisi vanno presto a finire in coda a un newsfeed. In maniera analoga anche il sito Dear Photograph consente di ripercorrere visivamente una storia: l’utente trova una vecchia foto e ne fa uno scatto nello stesso identico luogo dell’originale. Il tempo trascorso tra le due immagini genera un racconto emozionale che unisce le generazioni e illustra la storia di un legame.