Benvenuta Troika – Waiting for Troika. Il marketing internazionale della Spending Review, abilmente organizzato, a cominciare dal nome che facilmente potesse affermarsi anche all’estero, sta convincendo sempre meno i famosi investitori globali.
Avevamo creduto anche nell’effetto di positivo coinvolgimento comportamentale, quando erano stati invitati gli italiani a segnalare i casi più clamorosi di sperperi ed inefficienze.
La lista è arrivata, come le donazioni per i terremotati dell’Emilia Romagna, ma sono state “depositate momentaneamente” non si sa dove.
Vecchie e nuove demagogie si sono appropriate degli spazi sulla stampa italiana e internazionale, in difesa dei propri interessi personali, proprio come quei bottegai che pervicacemente, nel proprio individuale interesse, continuano a non emettere scontrino fiscale.
Intanto l’Europa reale va avanti, nonostante le incapacità e le sparate demagogiche dei politici. L’hanno fatta le migliaia di ragazzi con gli ERASMUS e i milioni di viaggiatori RYANAIR!
La Finlandia chiese in pegno alla Grecia per imprestare i propri denari un po’ di isolette, ce ne sono tante nei vari arcipelaghi ellenici, e non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ma fu subito dipinta come la nazione cannibale dell’equilibrio etico internazionale.
Mentre i ricchissimi armatori greci si godono i milioni di euri depositati ben lontani dalle patrie banche, loro sì intoccabili e anche molto invidiati…
Helmut Kohl nel 1990 ebbe il coraggio di ingoiarsi (pur essendo di grande corporatura, un gran coraggio!) tutta insieme la Germania Orientale, stabilendo come moneta comune il marco, e tutto il paese ebbe uno scossone tale che si riprese dopo quasi 10 anni.
Ma ebbe ragione lui! Le montagne di debiti furono in parte riassorbite dal pragmatismo e dal lavoro di tutti i tedeschi.
Ugualmente l’Italia riunì nord e sud nel 1862, e tutte le regioni italiane, nord e sud, furono un’unica nazione. Nel 1945 il sud fu liberato per primo dalle truppe alleate.
La lira per decenni fu la moneta unica della repubblica italiana, e la questione meridionale fu per decenni il simbolo della sperequazione nazionale.
Oggi, cambiata moneta, la questione meridionale (e quella settentrionale) sono ancora le stesse, grazie all’incapacità (alla non volontà) dell’apparato politico di risolverle con saggezza ed onestà.
Alla Finlandia, ma anche ai Paesi Bassi ed anche alla Germania, potremmo offrire Pompei (in un paio di mesi tornerebbe a risplendere), ed anche i carrozzoni di stato, le compagnie aeree e le ferrovie e i cantieri che trangugiano miliardi a favore dei dirigenti e dei loro burattinai politici… e non funzionano. Intanto i fondi sovrani petroliferi si stanno mangiando la Sardegna, come fece il buon Kohl nel 1990 con la Germania Est.
Intanto la baruffa politica continua, le solite lobby indirizzano verso traguardi inpronunciabili, mentre le opportunità aperte da progressi tecnologici, posti di lavoro, efficienza – che farebbero guadagnare le lobby ed anche i loro sudditi – vengono totalmente ignorati. Dunque non ci rimane adesso che aspettare che volto avrà la Troika, che si affermerà con il simbolo di un nuovo partito, che muoverà le mascelle delle vecchie facce incartapecorite dei nostri professionisti della politica.
Diceva il popolo napoletano nel 1442, passando dalla dominazione angioina a quella aragonese:
“O Francia o Spagna, basta se magna!”