SMEs globally more optimistic as they seek to grow in their home markets and diversify their offerings. A recent survey on behalf of Zurich Insurance Group (Zurich) reveals that almost one in five small and medium sized businesses (SMEs) increased wages and every sixth added staff in the last 12 months. Less than 5% of the companies surveyed had considered closing their operations and only about 6% significantly reduced their offerings.
SMEs in most countries were once again focused on expanding activities to target new customers in their domestic market (23%) and diversifying their product ranges or services (21%). Germany and Austria, where companies were more concerned with investing in business assets and operations, were noted exceptions.
Mike Kerner, Zurich’s CEO General Insurance, said: “SMEs were hit particularly hard by the financial crisis, which affected their ability to grow and restricted their ability to borrow in regions like Europe. The survey findings are encouraging. Not only do they show that SMEs are taking advantage of the economic recovery and positioning themselves for growth, but in doing so they will enable a more sustained recovery.”
Kerner added: “Insurance plays a key role in helping these businesses fulfill their ambitions by giving them the tools to manage the risks they face and thus the confidence to pursue new opportunities.”
The Zurich 2014 SME Survey also uncovered some broad regional differences. In Europe, where economic growth and inflation remain subdued, fewer companies were looking to take on new employees, increase wages, expand into new markets, or seek out credit or new investment to fund growth. In Southern Europe, where the economic slowdown has been particularly pronounced, businesses continued to focus on cutting prices.
By comparison, companies in Latin America and particularly Brazil were looking to aggressively increase wages despite slower economic growth across the region. Their peers in Africa and the Middle East were also increasing wages, though to a lesser extent, but were much more focused on expanding into new markets. Businesses in Europe and Latin America, however, were considerably less likely to invest in exploring global opportunities.
Zurich’s second annual SME survey was carried out by research company GfK in summer 2014. The leaders of 3,800 small and medium sized enterprises (0 to 250 full-time employees) around the world were asked to identify up to three actions they had taken over the previous 12 months. A representative sample of 200 CEO/owners, general managers, CFO/treasurers, COO/head of operations from each of the following 19 countries were included: Argentina, Australia, Austria, Brazil, Germany, Hong Kong, Ireland, Italy, Malaysia, Mexico, Morocco, Portugal, South Africa, Spain, Switzerland, Taiwan, Turkey, United Arab Emirates, and the UK. Zurich and GfK continue to monitor SMEs to understand how they are managing the challenges they face and expect to publish further reports in the near future.
II edizione dell’indagine internazionale Zurich sulle PMI
Sono disponibili i dati relativi alla seconda edizione del sondaggio internazionale, realizzato da GFK Eurisko per Zurich Insurance Group (Zurich), sull’attività delle Piccole Medie Imprese negli ultimi 12 mesi.
Nel corso dell’ultimo anno il 12% delle PMI italiane ha ridotto il personale e il 9% ha dovuto contenere gli stipendi dei propri collaboratori per affrontare il perdurare della crisi economica.
Per far fronte all’elevato livello di competitività e al protrarsi del calo della domanda, il 20% delle PMI ha inoltre ridotto i prezzi; va però sottolineato che il dato, confrontato con l’edizione 2013 dell’indagine (24%), fa emergere un leggero miglioramento.
Il 22% delle PMI italiane, in linea con il dato globale (21%) si sono concentrate sulla diversificazione della gamma dei prodotti e dei servizi per attrarre nuovi clienti ed espandere la propria attività; segnale di un rinnovato ottimismo soprattutto se si considera che le PMI italiane che si sono impegnate ad ampliare l’attività verso il mercato locale (11%) e ad espandere le esportazioni (12%) sono raddoppiate rispetto all’estate 2013.
A fronte di una crescita economica che rimane modesta, l’8% delle PMI italiane ha valutato l’opportunità di chiudere, ed è più che raddoppiato (9%) il numero delle imprese che hanno chiesto nuovi investimenti o ampliamenti delle linee di credito per proseguire l’attività e finanziare la crescita.
In Europa, hanno continuato a ridurre i prezzi anche Spagna (26%) e Portogallo (20%) e sono insieme all’Italia gli unici paesi europei in cui le PMI appaiono riluttanti ad assumere nuovo personale e a incrementare i prezzi. Anche nel Regno Unito, in Svizzera e Germania la tendenza all’aumento dei salari è scesa leggermente rispetto ai risultati del 2013.
Al contrario, le PMI dell’America Latina (in particolare Brasile, Messico e Argentina) dichiarano un forte aumento degli stipendi (40% – 33% -30%), e nonostante la crescita economica della regione sia ancora lenta, hanno investito nell’espansione dell’attività verso nuovi clienti target sul mercato locale e diversificato la gamma di prodotti e servizi. I paesi dell’Asia del Pacifico come Hong Kong, Taiwan e Malesia dichiarano invece di aver incrementato molto il personale (28% – 37% – 25%) e in misura minore gli stipendi (16% – 15% – 19%).
Il quadro complessivo che emerge dall’indagine sullo stato delle PMI a livello globale è positivo: le PMI guardano al futuro con ottimismo ampliando la propria attività sia sul mercato locale (23%) che nelle esportazioni, soprattutto attraverso la diversificazione dei prodotti e dei servizi offerti (21%).
Solo una minoranza di PMI in tutti i 19 paesi oggetto del sondaggio (tra lo 0% e il 10%) ha preso in considerazione di ridurre l’offerta o di chiudere l’attività, 1 PMI su 5 ha aumentato i salari e 1 su 6 ha incrementato il personale.
Marco Delpino, Head of Market Facing Underwriting di Zurich in Italia – ha così commentato – “Sebbene lo studio evidenzi grandi differenze tra i diversi Paesi oggetto dell’analisi, ritengo vi sia un elemento comune rappresentato, generalmente parlando, dalla rinnovata fiducia con la quale le PMI guardano al futuro. La ricerca evidenzia che in Europa la crescita economica e l’inflazione restano deboli, e poche aziende puntano a incrementare le assunzioni, i salari o all’espansione in nuovi mercati: in Italia in particolare molte PMI hanno ridotto il personale e gli stipendi e proseguito nel trend di riduzione dei prezzi. Emerge però con chiarezza che le imprese vogliono investire sulla diversificazione dell’offerta per attrarre nuovi clienti. Zurich, grazie al suo know how nel settore aziende, si è spesso dimostrata un partner strategico per le aziende, poiché in grado di offrire una consulenza professionale di altissimo profilo corredata da soluzioni assicurative specifiche e modulari per tutelare le PMI nei confronti di possibili rischi. In questo modo è possibile garantire alle imprese quella protezione necessaria per affrontare serenamente nuove sfide e raggiungere così i propri obiettivi di crescita.
Metodologia e campione.
La seconda edizione del sondaggio internazionale sulle PMI realizzata da GFK Eurisko per Zurich è stata realizzata nell’estate 2014. E’ stato chiesto ad un campione di 3800 responsabili tra CEO, Direttore generali, CFO e COO di scegliere un massimo di 3 attività e/o sfide che la loro impresa ha affrontato nei 12 mesi scorsi. I Paesi coinvolti nell’indagine oltre all’Italia, sono stati: Austria, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Argentina, Brasile, Messico, Marocco, Sud Africa, Turchia, UAE Emirati Arabi, Australia, Hong Kong, Malesia, Taiwan.
La ricerca proseguirà nei prossimi mesi per cercare di capire quali rischi hanno affrontato le PMI nell’ultimo anno e quali sono le principali opportunità che intravedono nel prossimo futuro.