Riconoscere, prevenire, proteggersi dal cyber bullismo. Bari Abdul, Vice President e responsabile di ZoneAlarm, divisione Consumer di Check Point, analizza un fenomeno purtroppo sempre più diffuso, e dà alcuni utili consigli per prevenirlo.
Molte storie di bullismo continuano purtroppo a fare notizia e, anche grazie a movimenti sempre più attivi, come il Bully Project le comunità si stanno unendo per porre fine a questa piaga in tutte le sue declinazioni.
Tuttavia, vi è una tipologia di bullismo particolarmente significativa alla quale deve essere prestata particolare attenzione: il cyber bullismo.
Questo fenomeno relativamente recente ha tormentato bambini in tutto il Paese causando depressione e – in qualche caso estremo – anche il suicidio.
I genitori – o le persone vicine – possono proteggere i bambini dal bullismo e impedire loro di esercitarlo su altri. Ecco alcuni consigli che aiutano a difendersi.
1. Essere un genitore proattivo
Una ricerca condotta da Pew Internet e American Life nel 2011 ha rilevato che solo il 7% dei genitori americani è sensibile riguardo al problema del bullismo nonostante il 33% degli adolescenti ne sia stato vittima.
Il cyber bullismo è – o dovrebbe essere – una delle principali preoccupazioni per i genitori. Fare tutto il possibile per evitare che il bambino ne sia autore o vittima risulta quindi fondamentale.
2. Definire cosa sia esattamente il cyber bullismo
E’ importante parlare con i propri figli spiegando quale comportamento possa essere identificato come bullismo. Il Cyberbullying Research Center lo definisce come “danno intenzionale e ripetuto inflitto attraverso l’uso di computer, telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici”. Tuttavia non si limita a questo.
Un ragazzo potrebbe partecipare ad azioni di cyber bullismo inconsapevolmente.
Ad esempio, l’inoltro di un messaggio offensivo o il fatto di scattare foto inappropriate di qualcuno, sono atti ascrivibili al bullismo (e soprattutto, potrebbero rendere chi li commette giuridicamente responsabile).
E’ importante assicurarsi che i bambini sappiano che questo comportamento potrebbe rappresentare un atto condannabile e invitarli quindi a non parteciparvi.
3. Tenere d’occhio i segni rivelatori
Pur volendoli incoraggiare alla comunicazione, i ragazzi potrebbero sentirsi a disagio nel parlare apertamente dei propri problemi di cyber bullismo per motivi i più svariati quali paura, insicurezza o vergogna.
Marie Newman, co-autrice del libro “When Your Child Is Being Bullied: Real Solutions”, ha stilato un elenco dei comportamenti che possono rappresentare reali “campanelli d’allarme”, che aiutano a capire quando un ragazzo è vittima di cyber bullismo.
– Vostro figlio trascorre improvvisamente molto più tempo – o molto meno – sui social network, oppure chiede di bloccare un account.
– Dopo un sms o una sessione di navigazione online, il bambino appare estraniato, turbato oppure offeso.
– bambino: Vostro figlio evita improvvisamente situazioni sociali abitualmente piacevoli.
– ragazzo: Vostro figlio blocca un numero o un indirizzo e-mail dal proprio account.
– Compaiono molti nuovi numeri di telefono, messaggi o indirizzi di posta elettronica su telefono, laptop o tablet del proprio figlio. Se si nota uno qualsiasi di questi comportamenti, occorre affrontare delicatamente il tema con il bambino, offrendo amore e sostegno.
4. Incoraggiare il proprio gruppo ad agire
Occorre rappresentare un esempio per i propri figli e spronare gli altri a fare altrettanto.
Il Bully Project incoraggia gli individui a mobilitare le proprie comunità e prendere una posizione contro il bullismo da parte di studenti, insegnanti, genitori e comunità in generale.
È possibile rivedere una serie di strumenti e risorse per i sostenitori anti-bullismo e favorire il dialogo all’interno della comunità. Evitare che un figlio diventi vittima o autore di cyberbullismo è nelle nostre mani.
E’ fondamentale quindi incoraggiare sempre un dialogo aperto su questa importante questione.