Protezione individuale impianti a fune: la Commissione europea ha proposto di sostituire due direttive UE che disciplinano la sicurezza dei dispositivi di protezione individuale e gli impianti a fune con regolamenti applicabili direttamente. Ciò significa che 56 atti normativi nazionali — per un ammontare di varie centinaia di pagine — saranno mandati al macero in un’azione con cui la Commissione mira ad agevolare la gestione delle imprese nella UE.
L’obiettivo è che le imprese consultino un solo atto normativo in ciascun paese, atto che sarà disponibile anche nella rispettiva lingua. Ciò semplificherà l’attività delle imprese che vendono prodotti industriali sul mercato UE e garantirà al tempo stesso che la legislazione continui a garantire elevati livelli di sicurezza.
La proposta contribuirà a far sì che prodotti commercializzati come dispositivi di salvaguardia dell’utente contro determinati rischi — ad esempio “Questo prodotto protegge contro il calore fino a 100ºC” — rispondano effettivamente alle caratteristiche conclamate. I due regolamenti proposti coprono una gamma molto vasta di prodotti concepiti, per normali consumatori ma anche per professionisti, che vanno dai caschi per biciclette alle cabine per funivie.
Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l’industria e l’imprenditoria, ha dichiarato: “Norme più coerenti riguardanti i dispositivi di protezione individuale e gli impianti a fune consentiranno di ridurre i costi di messa in conformità a carico delle imprese, soprattutto per le imprese piccole e medie. Le imprese che operano nella UE saranno in grado di fare riferimento a un unico testo giuridico. Questo è un elemento concreto della nostra attività che mira a eliminare gli oneri inutili dovuti alla legislazione”.
Dispositivi di protezione individuale e gli impianti a fune Esempi di dispositivi di protezione individuale (DPI) sono i caschi protettivi, i paraorecchie, le scarpe di sicurezza, i giubbotti salvagente così come i caschi per biciclette, gli occhiali da sole e i giubbotti catarifrangenti. Gli impianti a fune sono principalmente gli ascensori, le funicolari e le funivie, le cabinovie – comprese seggiovie e sciovie – destinati al trasporto di persone. Sono utilizzati in località turistiche di alta montagna o nei trasporti urbani.
Tenere il passo con il progresso tecnologico e i modelli di acquisto La proposta relativa ai DPI introduce modifiche che aumentano la sicurezza dei dispositivi di protezione individuale a uso privato destinati a proteggere contro il calore, l’umidità e l’acqua ed estende il campo di applicazione della normativa che disciplina i DPI fino ad affiancare ai DPI propriamente professionali quelli a uso privato, comprendendovi quindi DPI fabbricati in serie per ogni tipo di clientela.
Con le norme così aggiornate sarà possibile garantire che prodotti che pretendono di salvaguardare l’utente da determinati rischi mantengano poi quanto promettono (ad esempio, il prodotto protegge “dal calore fino a 100ºC”, “dai raggi UV-A/UV-B”, “dal rumore”, “dai tagli dovuti a seghe a catena portatili”, “dai tagli ad alta pressione”, ecc.). Per le imprese di fabbricazione sarà inoltre più facile misurare la rispondenza dei DPI alle procedure di valutazione della conformità.
La proposta relativa agli impianti a fune migliorerà il funzionamento del mercato interno della UE dei componenti di sicurezza e dei sottosistemi degli impianti a fune. Per tenere conto del progresso tecnologico in questo campo, la proposta riguarda la progettazione dei nuovi impianti destinati al trasporto e alle attività ricreative. Gli impianti a fune destinati alle sole attività ricreative (come quelli che si trovano in parchi di divertimento e terreni fieristici) sono tuttavia esenti.
Le due proposte fanno parte di una iniziativa a vasto raggio tesa a semplificare e ad allineare i requisiti giuridici applicabili a prodotti industriali commercializzati nella UE al fine di ridurre gli oneri burocratici delle imprese attraverso l’eliminazione di requisiti contraddittori o ridondanti per prodotti disciplinati da più atti legislativi.
In linea con l’obiettivo della Commissione di semplificare la legislazione e di ridurre gli oneri amministrativi per le imprese della UE, viene proposto di sostituire le direttive attuali con dei regolamenti. Essendo i regolamenti comunitari immediatamente applicabili nei paesi UE, l’emanazione, in precedenza necessaria, di leggi tese a incorporare o a “recepire” le direttive UE nell’ordinamento nazionale, diviene così superflua. Di recente, la Commissione ha anche proposto di semplificare le norme in altri 10 settori industriali per attuare il Nuovo Quadro Legislativo