PMI policrisi e finanza sostenibile. Per il 56% delle piccole e medie imprese la sostenibilità riveste un ruolo “molto importante” in azienda, dato in forte aumento rispetto al 27% del 2020 e al 46% del 2022. La spinta per il cambiamento viene soprattutto dal mercato e dagli stakeholder.
Tra i vantaggi, le aziende individuano benefici economici e opportunità legate alla competitività e alla reputazione.
Per quasi il 90% delle piccole e medie imprese la sostenibilità riveste un ruolo “molto” o “abbastanza” importante in azienda, guidando le scelte strategiche e di investimento.
Per finanziare i progetti sostenibili, la maggior parte delle PMI guarda ancora alle banche, ma oltre la metà delle rispondenti esprime apertura in merito a nuovi strumenti finanziari, per ora scelti dal 18% delle aziende.
La proposizione da parte degli operatori appare comunque abbastanza diffusa: il 54% delle imprese ha ricevuto proposte di strumenti diversi dal credito. Sono alcuni dei principali risultati emersi dalla ricerca “PMI italiane, policrisi e finanza sostenibile: le opportunità per le imprese” condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile, in collaborazione con BVA Doxa e Finlombarda. L’indagine, a cui hanno partecipato 450 PMI, è stata presentata questa mattina in chiusura delle Settimane SRI, la principale rassegna in Italia sulla finanza sostenibile, organizzata dal Forum.
La ricerca è stata realizzata con il sostegno di BPER Banca ed ENPACL.
La percezione della sostenibilità da parte delle PMI
– Il 56% delle aziende ritiene che i temi ESG abbiano un ruolo “molto importante” nelle scelte strategiche e di investimento – un dato in forte aumento rispetto al 27% rilevato nell’indagine condotta nel 2020 e al 46% del 2022. Non solo: oggi l’importanza riconosciuta alla sostenibilità è uniforme tra i settori. Al contrario, le imprese che ritengono poco o per niente rilevanti i temi ESG rappresentano una quota residuale (il 12%).
– Fattori da considerare nella spinta all’adozione di criteri ESG nelle strategie aziendali sono le aspettative del mercato e degli stakeholder. Il 70% delle PMI coinvolte nell’indagine dichiara di aver ricevuto delle richieste specifiche: nel 35% dei casi dai clienti (soprattutto aziende attive in ambito B2B) e, a seguire, da stakeholder interni (dipendenti e management) e poi banche, compagnie assicurative, fornitori e investitori privati e/o pubblici.
– La sostenibilità è associata a obblighi legali (il 68% delle PMI è abbastanza o molto d’accordo al riguardo) o alle richieste e aspettative del mercato, ma può diventare anche un fattore competitivo (l’86% è abbastanza o molto d’accordo nel ritenere che la sostenibilità offra questa opportunità) e può contribuire a ridurre rischi rilevanti anche dal punto di vista economico e finanziario (82%).
Opportunità e rischi derivanti da una maggiore attenzione alla sostenibilità
– Le aziende riconoscono diversi vantaggi legati alla sostenibilità. Oltre a benefici economici (il 44% cita la riduzione dei costi e dei consumi grazie all’efficientamento energetico), le PMI individuano opportunità legate soprattutto alla competitività e alla reputazione, come la possibilità di acquisire nuovi mercati (32%), vantaggi in termini reputazionali (27%) e di marketing e comunicazione (26%).
– Le iniziative sostenibili sono associate anche a una maggiore solidità economica (22%) e alla riduzione dei costi dovuti ai danni causati da eventi climatici estremi (22%).
– Riguardo agli ostacoli derivanti da una maggiore attenzione ai temi di sostenibilità, emergono anzitutto le difficoltà burocratiche e il timore per costi di gestione più alti, nonché problemi nel reperimento delle risorse economiche per finanziare i progetti (opzioni citate da oltre il 40% delle aziende). Altri fattori indicati rimandano alla carenza di competenze e conoscenze interne sui temi ESG e alla difficoltà di proiettarsi nel medio-lungo termine insieme con la necessità di concentrarsi su altre priorità.
Il ruolo della finanza sostenibile
– Per la maggior parte delle PMI le banche dovrebbero ricoprire un ruolo centrale nel finanziamento dei progetti sostenibili: il 38% le vede come potenziali partner nell’identificazione delle soluzioni finanziarie più idonee e il 36% auspica che promuovano attivamente le iniziative sostenibili delle imprese.
– La scelta dei partner finanziari per i progetti sostenibili si basa sulle condizioni di finanziamento e di accesso al credito – aspetto sicuramente rilevante e citato dal 46% delle aziende – ma anche su ulteriori elementi come la trasparenza e la chiarezza delle proposte (menzionate dal 43%), la reputazione (34%) e la competenza specifica in ambito ESG (30%).
– Il 39% delle aziende (dato che sale al 49% nel settore agroalimentare) ha chiesto consulenza alla propria banca per finanziare progetti sostenibili; tuttavia, nel 76% dei casi le soluzioni proposte sembrano non soddisfare completamente le aspettative.
– L’indagine conferma inoltre il carattere bancocentrico del mercato italiano: 1 PMI su 2 non conosce o conosce solo superficialmente strumenti finanziari diversi dal credito e solo il 18% delle aziende intervistate vi ha già fatto ricorso. Tuttavia, la proposizione da parte degli operatori finanziari appare abbastanza diffusa (il 54% ha ricevuto proposte di strumenti diversi dal credito). Il quadro potrebbe cambiare in futuro, poiché oltre la metà delle PMI esprime apertura in merito a nuovi strumenti finanziari.
Progetti e iniziative sostenibili
– In media, nei diversi settori, per 7 aziende su 10 il modello di business si basa (totalmente o in buona parte) su un approccio sostenibile nella maggior parte degli ambiti aziendali. Al contrario, la sostenibilità fatica maggiormente ad affermarsi nei rapporti con la comunità e il territorio locale: 1 azienda su 4 ritiene che la propria organizzazione sia poco o per niente focalizzata su questi stakeholder.
– Per quanto concerne il finanziamento delle iniziative legate alla sostenibilità, il 47% delle PMI si autofinanzia. A seguire, sono citati il credito bancario e i fondi pubblici (europei, statali o regionali). Tra i fattori abilitanti per la progettazione e l’avvio di iniziative di sostenibilità, accedere a forme di fiscalità agevolata è l’aspetto ritenuto più significativo (il 90% è abbastanza o molto d’accordo al riguardo), ma risulta rilevante anche la consulenza esterna per gli aspetti normativi (84%), per la ricerca di nuove risorse finanziarie, fondi e finanziamenti (oltre l’80%), nonché per farsi guidare nei temi della sostenibilità (80%).
Policrisi e sostenibilità
– Il 48% delle PMI intervistate ha sentito parlare di policrisi. Si riscontrano però due letture diverse del fenomeno: se per il 19% esso rappresenta solo un problema, il 73% intravede anche delle opportunità per il futuro (che per il 14% superano addirittura i rischi). Tuttavia, è evidente l’impatto economico negativo delle diverse crisi: il 50% delle aziende, infatti, dichiara di aver subito perdite di fatturato.
– Tra i rischi legati alla policrisi, le PMI citano anzitutto l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia (considerato abbastanza o molto rilevante dall’84% delle aziende).
– Per quanto concerne invece le opportunità, le imprese individuano: l’innovazione, lo sviluppo di nuovi prodotti e l’avvio di nuovi progetti e iniziative in chiave sostenibile (oltre la metà delle aziende riconosce opportunità in questi ambiti), nonché benefici derivanti da fusioni e acquisizioni (43%) e dall’accesso a nuovi mercati (51%).
“Le PMI rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana, dando lavoro all’80% degli impiegati dell’industria e dei servizi e generando oltre il 40% del PIL. È essenziale incrementare il tasso di conoscenza delle PMI rispetto ai criteri ESG e all’allineamento agli obiettivi dell’Agenda 2030. Gli strumenti finanziari ci sono: attraverso un’iniziativa di sistema a sostegno delle PMI, si possono ottenere rilevanti risultati sul piano dello sviluppo economico e della riduzione delle disuguaglianze”, dichiara Francesco Bicciato, Direttore Generale del Forum per la Finanza Sostenibile.
“Questa 12° edizione delle Settimane SRI, ricca di partecipazione e stimoli, si conclude con un focus sul cuore dell’economia italiana: le PMI. Sono molto orgoglioso dei risultati ottenuti dalla ricerca presentata nell’evento di oggi. Emergono i limiti legati alle dimensioni, ma ciò non impedisce agli imprenditori più illuminati di cogliere con successo l’opportunità della sostenibilità,” dichiara Massimo Giusti, Presidente del Forum per la Finanza Sostenibile.
Gianni Golinelli, Responsabile Area Finanza, ENPACL: “L’ENPACL opera da oramai un decennio con una particolare attenzione ai temi della sostenibilità nell’ambito delle proprie scelte di investimento. Da cinque anni il bilancio sociale, già dedicato ai temi ESG si è evoluto in uno specifico capitolo del bilancio consuntivo dedicato alle politiche di sostenibilità dell’Ente ed agli obiettivi delle proprie attività sul tema. L’incontro del 28 novembre ad argomento focus sulle PMI e sulla sostenibilità in epoca di policrisi rappresenta per l’ENPACL ad un tempo appuntamento chiave ed opportunità di aggiornamento su temi cruciali per la Categoria dei Consulenti del Lavoro, in particolare in questo periodo. Riteniamo necessario portare avanti le conclusioni delle analisi e degli studi svolti in argomento dal Forum e ringraziamo tutti di aver partecipato a questo importante appuntamento”.
Simone Pizzoglio, Partner, Head of BU Finance & Insurance, BVA Doxa: “La PMI è pienamente coinvolta nel processo di trasformazione sostenibile: i dati della nostra ricerca ci mostrano che il 70% delle imprese ha ricevuto richieste specifiche in merito nell’ultimo anno e per quasi 9 imprese su 10 ESG ricopre un ruolo importante e di guida delle strategie e degli investimenti. Questo è un ottimo segnale in un Paese dove le Piccole e Medie Imprese sono una delle strutture portanti dell’economia: la presa in carico diretta da parte loro è forse uno dei più rilevanti acceleratori della transizione sostenibile. le difficoltà per la PMI risiedono nella burocrazia e nei (presunti) maggiori costi di gestione, semplificare questi aspetti è una priorità del Sistema”.
Giovanni Rallo, Direttore Generale, Finlombarda: “In un contesto di policrisi, la finanza sostenibile svolge un ruolo chiave nel sostenere le imprese di piccole e medie dimensioni con scarse risorse e molti adempimenti, offrendo loro nuove opportunità di finanziamento e di business. Nell’ambito della sottoscrizione del Protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile (SviS), Finlombarda ha avviato un percorso di collaborazione e coinvolgimento degli stakeholder territoriali con l’obiettivo di stimolare investimenti sostenibili sul territorio. Sempre più investitori, infatti, sono interessati a sostenere imprese che adottano misure per ridurre l’impatto ambientale, migliorare le condizioni di lavoro e promuovere la diversità e l’inclusione”.
Giovanna Zacchi, Responsabile ESG Strategy, BPER Banca: “La sostenibilità è oggi intesa come driver di sviluppo globale, capace di creare competitività, resilienza e di attrarre finanziamenti. Per BPER Banca significa riaffermare la vicinanza ai territori ma anche valorizzare il personale, supportare le aziende per affrontare la transizione energetica e tutelare l’ambiente in cui la banca opera. Il nuovo Piano Industriale 2022-2025 presenta target e azioni ambiziose e concrete in ambito ESG (leva trasversale chiamata ESG Infusion) e, tra il 2021 e il 2022, BPER ha aderito ai Principles for Responsible Banking e alla Net-Zero Banking Alliance dell’ONU. Nel 2023 è stato inoltre creato il nuovo servizio BPER Bene Comune per rafforzare il ruolo della banca come partner strategico degli Enti del Terzo Settore, della Pubblica Amministrazione e delle realtà associative, per la creazione di valore sociale ed economico per i territori di riferimento in coerenza con i fattori ESG. Nel 2022 il totale valore economico generato è stato pari a €3,9 miliardi, redistribuito per circa l’82% alla collettività”.
Il Forum per la Finanza Sostenibile e`è un’associazione non profit nata nel 2001. La base associativa è multi-stakeholder: ne fanno parte operatori finanziari e altre organizzazioni interessate all’impatto ambientale e sociale degli investimenti. La missione del Forum è promuovere la conoscenza e la pratica dell’investimento sostenibile, con l’obiettivo di diffondere l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nei prodotti e nei processi finanziari. Il Forum per la Finanza Sostenibile è membro di Eurosif, lo European Sustainable Investment Forum.