Novamont produce plastiche biodegradabili anche per gli shopper. Anche la legge italiana, con la finanziaria 2007, si era messa di buona volontà per eliminare i sacchetti di plastica per la spesa – o shoppers – stabilendo il 1 gennaio 2010 come data ultima di utilizzo di questi prodotti.
Per avere una idea del beneficio di una rivoluzione del genere, basta ricordare che soltanto la rete di vendita delle Coop ha distribuito in un anno 70 milioni di shoppers, corrispondenti a 840 tonnellate di plastiche finite in discariche, inceneriti in CO2 o, peggio ancora, gettati nell’ambiente: nelle strade, nei giardini, nei fiumi, sulle spiagge e in mare…
Tuttavia la sperimentazione non c’è stata, non ci sono state le norme attuative e non sono definite le sanzioni per le trasgressioni…
Per fortuna i centri commerciali più innovativi si sono adeguati ugualmente, in nome dell’ambiente e… del marketing. Una immagine di ecosostenibilità fidelizza a tutti i consumatori.
Novamont, detentrice di un brevetto mondiale nel settore, grazie alla determinazione del suo presidente Catia Bastioli, produttore leader di “plastica” biodegradabile, il Mater-Bi, derivato dall’amido di mais, di patata e del grano, oltre che oli vegetali, ha iniziato le forniture alle aziende di trasformazione per produrre gli shopper anche per le Unicoop.
Il biopolimero, prodotto principalmente nello stabilimento di Terni di Novamont, viene fornito in forma di semilavorato grezzo ai trasformatori che producono i sacchetti. Le linee produttive dei produttori di sacchetti devono essere modificate rispetto a quelle che utilizzavano il polietilene classico, e questo, aggiunto al prezzo della materia prima più costoso, rende i prodotti finiti più cari rispetto a quelli di polietilene.
Il sacchetto potrà essere smaltito nel biodegradabile e compostabile, in quanto il 90% del materiale si degrada naturalmente in circa sei mesi!
Lo sviluppo i tutto il tessuto sociale della consapevolezza che l’innovazione anche in questo settore è positiva, porterà da una parte il produttore Novamont a incrementare la rete dei propri fornitori di materia prima – gli agricoltori e le loro categorie – dall’altra i clienti – i distributori di sacchetti ai consumatori finali – coinvolgendo le associazioni dei consumatori – per abbassare i prezzi aumentando le quantità e l’efficienza della filiera produttiva e distributiva.
Questa politica, perseguita strenuamente anche dalla rete commerciale diretta da Alessandro Ferlito con entusiasmo (perchè l’innovazione fa rima con entusiasmo) sta dando i suoi frutti, inserendo fra i propri clienti le più grandi catene di distribuzione al consumo italiane ed europee, che così fanno un significativo (e vero) salto verso la spesa “bio”.