Industria con finanza e mondo accademico a confronto su risultati, obiettivi e sfide del percorso di sviluppo sostenibile, anche alla luce delle esperienze maturate in diversi contesti internazionali.
Si è svolto presso il polo culturale gres art 671 di Bergamo l’incontro “Industria e finanza in dialogo per uno sviluppo sostenibile”, organizzato da Fondazione Pesenti e Fondazione Corriere della Sera in collaborazione con Vontobel e con il patrocinio di Camera di Commercio di Bergamo e Confindustria Bergamo.
L’incontro ha messo a confronto esponenti dell’industria, della finanza e dell’università provenienti dall’Italia e dalla Svizzera sul tema dello sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di promuovere lo scambio di esperienze, conoscenze e competenze, nonché richiamare l’attenzione su queste tematiche anche alla luce del confronto tra le esperienze maturate in diverse giurisdizioni.
Carlo Pesenti, Presidente Fondazione Pesenti Ets, e Christel Rendu de Lint, Co-CEO Vontobel, hanno aperto l’incontro, sottolineando come nell’attuale scenario globale, caratterizzato da sfide sempre più complesse come il cambiamento climatico, la diseguaglianza sociale e la scarsità delle risorse, la transizione verso un futuro sostenibile diventi sempre più una necessità impellente.
In questo contesto, l’industria e la finanza assumono un ruolo centrale e complementare, intrecciando le proprie competenze e capacità per generare un cambiamento positivo e duraturo.
“Il raggiungimento degli ambiziosi e improcrastinabili obiettivi dell’agenda 2030 non può essere demandato solo alle iniziative dei governi o alla buona volontà dei singoli – ha sottolineato Carlo Pesenti –. Industria e finanza possono dare un grande impulso al percorso di transizione sostenibile ed è essenziale che si impegnino a farlo, nella piena consapevolezza delle proprie responsabilità e del ruolo fondamentale che rivestono. Questa profonda convinzione ha sempre guidato le mie azioni, sia come imprenditore che come investitore, e sono certo che questo convegno, che peraltro si svolge a gres art 671, un luogo che è simbolo di impegno verso il territorio e le persone, ci offrirà una preziosa opportunità per ragionare su come industria e finanza possono collaborare e creare sinergie per accelerare il percorso di sviluppo sostenibile”
“La trasformazione verso un futuro sostenibile e un’economia a basse emissioni di carbonio richiede un consenso resiliente tra politica, imprese, organizzazioni no-profit e società in generale – ha dichiarato Christel Rendu de Lint, Co-CEO Banca Vontobel –. Si tratta di un compito impegnativo ed entusiasmante, che coinvolge tutti noi, chiamati a svolgere un ruolo fondamentale. In qualità di società internazionale di gestione degli investimenti, mettiamo a disposizione degli investitori istituzionali e privati le conoscenze, gli strumenti e le opzioni di investimento necessari per integrare i criteri di sostenibilità nella costruzione di un futuro migliore. Attraverso questi sforzi, ci impegniamo a contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite con l’obiettivo di generare un impatto proporzionale alla nostra portata”.
L’incontro è stato aperto da una lectio magistralis di Enrico Giovannini, Co-fondatore e direttore scientifico di Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS): “È una questione di giustizia, e questo è il punto chiave: giustizia tra le generazioni. Possiamo definire lo sviluppo sostenibile come ciò che permette a una generazione di soddisfare i propri bisogni senza impedire alle generazioni future di fare lo stesso. Quindi, pur essendo certamente una questione ambientale, è anche una questione economica, sociale e istituzionale.
Le analisi dell’ASviS mostrano l’urgenza di assumere decisioni da cui dipenderà il nostro presente e il nostro futuro, anche a breve termine. Guardando agli scenari al 2030 e al 2050 appare evidente l’assoluta necessità per il mondo, per l’Europa e soprattutto per l’Italia di accelerare la transizione ecologica, utilizzandola come occasione per innovare l’intero sistema economico. In questo caso, è possibile migliorare simultaneamente il reddito, l’occupazione, la finanza pubblica e lo stato dell’ambiente. Servono forti investimenti pubblici e privati, infrastrutturali e sociali, nonché politiche industriali e fiscali europee capaci di mobilitare le risorse esistenti e incanalarle verso interventi trasformativi”.
Spunti, questi, che sono stati colti e discussi dai relatori della tavola rotonda coordinata da Ferruccio de Bortoli, Presidente Fondazione Corriere della Sera, che ha messo a confronto Francesco Billari, Rettore Università Bocconi, Nicola Monti, Amministratore Delegato Edison, Bernardo Sestini, Vice Presidente di Confindustria Bergamo e Vice Presidente di Federchimica, Marta Testi, Amministratore Delegato ELITE (Gruppo Euronext).
Francesco Billari, Rettore Università Bocconi, ha provato ad osservare i possibili scenari futuri attraverso la lente demografica, un approccio che consente di comprendere come le decisioni di oggi – in politica, in economia e nella società – possano influenzare il futuro dell’Italia e dell’Europa: “L’inverno demografico e la fuga dei cervelli sono termini così ricorrenti che anche i più ottimisti sembrano ormai rassegnati al fenomeno: tra qualche decennio, l’Italia sarà un Paese in cui gli over 65 rappresenteranno circa un terzo di una popolazione in calo. È quindi tutto perduto? Per nulla: se i numeri non mentono, è anche vero che hanno molto altro da dire. Perché la demografia non è destino, ma una scienza che ci permette non solo di leggere i grandi cambiamenti del mondo che ci circonda, ma soprattutto di agire per governarli”.
“Oggi, in un contesto di crescenti sfide ambientali e sociali, il ruolo abilitante del sistema energetico per il progresso umano assume una rilevanza senza precedenti”. Ha commentato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison. “La necessità di perseguire obiettivi di sostenibilità e inclusività rende infatti l’energia un fattore chiave per realizzare un futuro equo e rispettoso dell’ambiente: è sufficiente pensare che, tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, 6 su 17 (e 28 target) sono direttamente impattati dall’energia. Questo ruolo cruciale non farà che intensificarsi grazie alle frontiere aperte dalla ricerca, dall’innovazione e dagli investimenti: già oggi, infatti, l’energia è il primo settore economico a livello europeo e italiano per intensità degli investimenti (39% del valore aggiunto del settore in entrambi i casi, per un valore complessivo di 90 miliardi dell’Unione Europea).
Le soluzioni che sono oggi ancora allo studio e le nuove risorse energetiche che saranno introdotte e applicate diventano gli altri tasselli fondamentali con cui potremo costruire la società del futuro, caratterizzata da un modello di energia sostenibile (economicamente, ambientalmente, socialmente, tecnologicamente), sicura, diffusa e partecipata, con il coinvolgimento diretto di tutti gli stakeholder pubblici e privati, collettivi ed individuali.”
Bernardo Sestini, Vice Presidente di Confindustria Bergamo e Vice Presidente di Federchimica “La sostenibilità non è procrastinabile. L’industria ne è consapevole ed è pronta a fare la propria parte provando a rendere disponibili le tecnologie necessarie per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, ma questo richiede ingenti investimenti e molti anni di ricerca. Le aziende hanno la capacità di raggiungere questi obiettivi, ne è un esempio il comparto della Chimica Italiana che, per sua natura, ha da sempre investito in ricerca sui temi della sicurezza e dell’ambiente e, come indicato nei rapporti annuali del programma Responsible Care, ha già raggiunto dal 2020 gli obiettivi sulle emissioni di CO2 posti dall’Europa per il 2030.
L’Europa e la finanza devono essere di supporto alle aziende che sanno bene quanto è importante integrare l’attenzione ai temi ESG nel proprio modello di business. Le aziende vogliono essere parte attiva e propositiva anche nel definire regolamenti più concreti e meno burocratici sul raggiungimento Sostenibilità. Questo anche al fine di semplificare l’accesso ai finanziamenti per le società meritevoli.”
Marta Testi, Amministratore Delegato ELITE (Gruppo Euronext), ha aggiunto “Il ruolo delle piccole e medie imprese è cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che, come collettività, ci siamo dati. Queste aziende rappresentano infatti una parte significativa dell’economia globale e il loro impegno può avere un impatto positivo su vasta scala.
Le aziende di piccola e media dimensione sono spesso più agili e innovative per poter essere competitive nei loro mercati di riferimento e questo sta permettendo alle realtà più lungimiranti di implementare rapidamente pratiche sostenibili e sviluppare soluzioni creative per le sfide ambientali e sociali che abbiamo di fronte. Inoltre, come fornitori per grandi aziende, possono influenzare positivamente l’intera catena di fornitura. L’adozione di pratiche sostenibili aumenta la loro resilienza, competitività e impatto positivo sulle economie locali, migliorando uno sviluppo economico equilibrato e inclusivo.”
Il convegno si è chiuso con un intervento di Zacharias Sautner, Professore di Sustainable Finance all’Università di Zurigo e Senior Chair dello Swiss Finance Institute. “La sostenibilità e la finanza sono strettamente intrecciate, e le banche e gli investitori svolgono un ruolo fondamentale nella transizione verde. Un’ampia mole di ricerche dimostra che i rischi legati alla sostenibilità hanno iniziato ad essere valutati nei mercati finanziari. Questo implica che le banche e gli investitori devono affrontare attivamente questi rischi nei processi di prestito e investimento, e che le aziende devono identificare e mitigare le fonti di rischio sottostanti”.
La location dell’evento: gres art 671, la cultura come leva di sviluppo per il territorio
gres art 671 è la location scelta per ospitare il convegno “Industria e finanza in dialogo per uno sviluppo sostenibile”, ed è essa stessa simbolo di impegno verso le persone e il territorio.
gres art 671 è un nuovo centro d’arte e cultura, nato a Bergamo su iniziativa di Italmobiliare e Fondazione Pesenti Ets. Inaugurato a novembre 2023, gres art 671 nasce con l’intento di riattivare e restituire alla cittadinanza un’area ex industriale, da tempo inutilizzata, per conservare e trasmettere la memoria della storia di produzione del luogo e contribuire allo sviluppo artistico, culturale e sociale del territorio, in collaborazione con i cittadini che lo abitano. A dimostrazione della missione sostenibile del progetto, gres art 671 ha scelto di adottare la forma giuridica di società benefit, una tipologia di impresa che consente di combinare l’equilibrio economico con l’impegno a generare un impatto positivo sulla società, operando in modo responsabile e trasparente nei confronti di persone, comunità e territorio, e rendicontando l’impatto delle attività svolte.