Immatricolazioni auto in Italia: ulteriore calo 21,4 percento. Ancora una flessione a due cifre per il mercato dell’auto italiano, che chiude il mese di luglio a 108.826 unità immatricolate, il 21,4% in meno rispetto ai volumi di luglio 2011. Nel cumulato da inizio anno la contrazione delle immatricolazioni si attesta al 19,9% per un totale di 923.739 unità contro le 1.152.744 dello stesso periodo dello scorso anno. “Luglio conta l’ottava caduta consecutiva del mercato, totalizzando volumi di immatricolazioni mai così bassi, per questo mese, dal 19781 – ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA.
Ci auguriamo che i recenti segnali di rallentamento dell’inflazione abbiamo seguito nei prossimi mesi, consentendo alle famiglie di recuperare la fiducia e il potere d’acquisto erosi dall’impatto delle ultime manovre economiche, e rilanciando gradualmente i consumi, anche grazie all’effetto a medio-lungo termine delle misure per la crescita. Guardando all’industria, tuttavia, in un clima economico che, in Italia come in Europa, rimarrà difficile ancora per diversi mesi, temiamo che il piano di sostegno al settore automotive varato in Francia rischi, in assenza di interventi analoghi in Italia, di accentuare il gap competitivo del nostro Sistema Paese nel confronto europeo.
In particolare, gli annunciati investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo per la riduzione dell’impatto ambientale delle auto, indirizzati anche alle piccole e medie imprese, si inseriscono nel solco di una politica industriale proattiva di cui ha bisogno anche il comparto automotive italiano, per garantire una indispensabile crescita di competitività, e quindi un futuro, alla nostra economia”. Secondo le stime preliminari ISTAT, a luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una variazione congiunturale nulla e un aumento del 3% rispetto a luglio 2011 (era a +3,3% a giugno).
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori diminuiscono su base mensile dello 0,5% e il tasso di crescita tendenziale scende dal 4,4% di giugno, al 4%. Se il calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-1,6%), spiegato da un ribasso dei prezzi dei carburanti, è responsabile dell’effetto di contenimento della dinamica congiunturale dell’indice generale, è pur vero che, nel comparto dei servizi, si assiste ad un’accelerata dei prezzi delle Assicurazioni sui mezzi di trasporto (+1,2% su base mensile e +5,1% su base annua) e dei prezzi delle Spese bancarie e finanziarie (+0,9% su base mensile).
L’indice ISTAT del clima di fiducia dei consumatori aumenta a luglio, passando da 85,4 a 86,5. Il saldo dei giudizi sulla convenienza all’acquisto immediato di beni durevoli – tra cui l’automobile – segna, tuttavia, un deterioramento, passando da -93 a -104 e anche quello relativo alle intenzioni di acquisto futuro scende da -49 a -64. Infine, secondo i dati provvisori ISTAT riferiti al mese di giugno, il numero dei disoccupati è in crescita del 2,7% rispetto a maggio e del 37,5% rispetto a giugno 2011. Il tasso di disoccupazione si attesta al 10,8%.
Stando ai dati preliminari relativi alle immatricolazioni per alimentazione, si evidenziano ancora buoni risultati per le alimentazioni alternative. Le vetture a GPL immatricolate nei primi 7 mesi del 2012 raggiungono le 71.500 unità, contro le 31.900 circa di un anno fa, con una quota di mercato che arriva al 7,7%, mentre nel pari periodo del 2011 si attestava al 2,8%. Nel periodo gennaio-luglio 2012 crescono anche le vetture a metano – con 32.900 unità immatricolate contro le 22.800 di un anno fa, e una quota di penetrazione che sale dal 2% al 3,6% – e le vetture elettriche BEV, che passano da 160 a 316 immatricolazioni.
In leggera flessione, invece, le ibride (-2,5%). Le vetture diesel che, a causa della costante crescita dei prezzi dei carburanti registrata nei primi 4 mesi dell’anno, avevano visto ridursi la propria quota di mercato attorno al 51%, sono in recupero da giugno, in concomitanza con il calo dei prezzi dei carburanti e, a luglio, si attestano al 53,7% del mercato, mentre nel cumulato da inizio anno la quota raggiunta è del 53,9%. Secondo l’anticipazione dello scambio di dati tra ANFIA e UNRAE, a luglio i contratti siglati sono circa 97.000, il 22% circa in meno rispetto a luglio 2011.
Nei primi 7 mesi del 2012, gli ordini ammontano a circa 865.000, il 22% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 33.160 immatricolazioni (-21,3%), con una quota di mercato del 30,5%. I marchi di Fiat Group Automobiles (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 33.068 immatricolazioni (-20,8%), con una quota di mercato del 30,4%. Flessioni a due cifre si confermano anche per le altre marche italiane.
Nel primo semestre 2012, i volumi immatricolati dalle marche nazionali nel loro complesso si attestano a 274.549 unità (-20,5%) e la quota di mercato è del 29,7%. I marchi di Fiat Group Automobiles (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano nel semestre 273.720 immatricolazioni (-20,1%) e detengono una quota di mercato del 29,6%. Segno meno anche per il marchio Jeep, che contiene però la flessione al 5,2%. Ancora cinque i modelli italiani che figurano nella top ten delle auto più vendute nel mese: si confermano ai primi tre posti rispettivamente Fiat Panda (8.897 unità), Fiat Punto (6.352) e Fiat 500 (4.153 unità). Al quinto posto troviamo Lancia Ypsilon (3.445), mentre in nona posizione si colloca Alfa Romeo Giulietta (2.404).
Nella top ten diesel di luglio, Fiat Punto (2.122 unità) si colloca al secondo posto, seguita, al quinto, da Alfa Romeo Giulietta (1.599), al settimo da Fiat Freemont (1.469) – che conquista tre posizioni rispetto al mese scorso – e, al decimo, da Fiat Panda (1.223). Il mercato dell’usato, infine, continua a calare, anche se meno rispetto al mese scorso. A luglio, i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari ammontano a 355.811, il 6,7% in meno rispetto a luglio 2011. Nei primi sette mesi dell’anno, la flessione si attesta all’11% per un totale di 2.477.188 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari.