I 30 borghi fantasma italiani più inquietanti, ricercati sul web: i principali risultati della ricerca effettuata da Preply.
Borghi fantasma d’Italia più popolari: storie oscure e leggende inquietanti dalla Toscana alla Sicilia
La piattaforma Preply ha portato alla luce con un’indagine esclusiva i borghi abbandonati più popolari del Paese svelando storie affascinanti e leggende oscure che ancora avvolgono questi luoghi tetri e misteriosi.
Un tempo vivi e fiorenti, ora questi borghi sono silenziosi testimoni di eventi naturali e migrazioni che li hanno resi reliquie di un passato remoto.
Visitare questi luoghi non è solo un’avventura suggestiva, ma anche un modo per connettersi con l’essenza più autentica e misteriosa della cultura italiana.
Le città fantasma più cercate d’Italia tra misteri e catastrofi
1. Craco (Basilicata)
In prima posizione, troviamo la città di Craco in Basilicata, abbandonata definitivamente dal 1980 in seguito a un susseguirsi di frane, alluvioni e un terremoto. Nel 2010, il borgo è entrato nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund. È diventato inoltre una meta turistica e un ambito set cinematografico come per il film di James Bond, “Quantum of Solace”, nel 2007. Tra le sue leggende più famose vi è quella secondo cui la Chiesa Madre di San Nicola, risalente al XIV secolo, contenga il corpo mummificato di un santo. Una seconda è relativa al Canzoniere, un’antica osteria gestita da una strega che, secondo la leggenda, seduceva i malcapitati che entravano nel suo locale, per poi ucciderli e metterli sotto aceto, e facendone così il piatto forte della sua osteria. Craco si classifica come in assoluto il borgo fantasma più cercato con 14800 ricerche.
2. Erto (Friuli-Venezia Giulia)
Erto, insieme alla frazione di Casso è famoso per un tragico episodio. Nell’ottobre del 1963 dal vicino monte Toc si staccò una parte della montagna finendo nel bacino idrico delimitato dalla diga del Vajont, distruggendo diversi borghi. Erto fu solo sfiorato dalla montagna grazie a un spero di roccia, detto Sperone del Fortezza, ma vi furono diversi danni che ne determinarono l’abbandono.
3. Poggio Santa Cecilia (Toscana)
Poggio Santa Cecilia, frazione in provincia di Siena, è famosa per aver ospitato, nell’agosto del 1867, il patriota Giuseppe Garibaldi, che vi soggiornò per sottoporsi ad alcune cure presso i bagni termali di Rapolano. Questa località, che occupa il terzo posto della classifica, presente un interessante numero di ricerche: 12100.
4. Bussana Vecchia (Liguria)
Chiamata anche il “villaggio degli artisti”, Bussana vecchia, frazione del comune di Sanremo, venne evacuata dopo il violento terremoto del febbraio del 1887. Totalmente abbandonata per decenni, verso la fine degli anni 50 cominciò a essere riabitata da artisti italiani e stranieri che resero nuovamente abitabili gli edifici meno danneggiati, aprendo botteghe artigiane e alcuni punti di ristoro.
5. Consonno (Lombardia)
Definita la “città dei balocchi”, oggi questa città ha un aspetto surreale. Il borgo originario venne demolito negli anni 60 per costruirvi una città dei divertimenti. Le molteplici opere create intaccarono l’equilibrio idrogeologico del territorio e nel 1966 le continue piogge provocarono una serie di frane negli anni successivi che distrussero l’intero complesso. Nel tempo diverse strutture sono state imbrattate da graffiti e il luogo viene oggi utilizzato come “set” per videoclip musicali, pubblicità e film. Questo città fantasma chiude la top 5 con ben 9900 ricerche.
6. Pentedattilo (Calabria)
Pentedattilo in Calabria, abbandonato definitivamente negli anni 60 del novecento, è conosciuto per una terribile vicenda verificatasi nel XVII, nota come la Strage degli Alberti, diventata famosa grazie al romanzo di Andrea Cantadori “La tragedia di Pentidattilo”. Si tratta di una cruenta faida tra le famiglie Abenavoli e Alberti che si era placata nel 1680 grazie alla promessa di matrimonio di Antonietta Alberti a Bernardino Abenavoli. Qualche anno dopo però la giovane venne promessa dal fratello Lorenzo a un altro uomo e per questo Bernardino si vendicò massacrando la famiglia Alberti. Secondo la leggenda le cinque dita della montagna su cui è arroccato il paese rappresenterebbero le anime della famiglia uccisa dall’Abenavoli. Inoltre si dice che in una precisa ora della giornata sarebbe visibile l’impronta della mano di Lorenzo Alberti, quando le cinque dita si tingono di rosso sangue colpite dal sole.
7. Osini Vecchio (Sardegna)
Osini Vecchio in Sardegna è un borgo nato nel Medievo, che venne abbandonato in seguito alla terribile alluvione nel 1951, considerata la più forte del ‘900 che portò a ricostruire il centro abitato a un chilometro più a nord. Oggi alcune case sono state ristrutturate e quelle nelle condizioni migliori vengo allestite come una volta durante la festa dedicata a Santa Susanna. Questo borgo occupa la settima posizione con ben 6600 ricerche.
8. Roscigno Vecchia (Campania)
Roscigno Vecchia è un borgo abbandonato che nel corso degli anni non è mai stato contaminato dalla modernità. Soprannominata la “Pompei del Novecento”, in quanto, come i pompeiani, gli abitanti di questo luogo dovettero fuggire alla forza della natura. La loro fuga durò quasi un secolo, fino a inizio novecento quando la popolazione venne obbligata a lasciare il borgo a causa delle continue frane. Nel 2000 ancora si contavano 4 abitanti dei quali uno è apparso nel 2015 nel video clip del brano “E continuo” di Enzo Gragnaniello.
9. Ischiazza (Trentino-Alto Adige)
Il nome di Ischiazza deriva da “ischia”, toponimo assai comune in Trentino, indicante un deposito di sabbia e detriti depositati da un torrente. Questa frazione del comune di Valfloriana venne abbandonato definitivamente proprio dopo una forte alluvione.
10. Apice vecchia (Campania)
Questa cittadina subì un violento terremoto nell’agosto del 1962 che costrinse la maggior parte della popolazione ad abbandonarla. Solo pochissime persone vi rimasero, ma un secondo terremoto nel 1980 li costrinse ad abbandonare definitivamente le proprie case e i propri beni. Questo borgo si posiziona alla decima posizione con 4400 ricerche, numero condiviso anche con le successive due località.
I segreti dei borghi abbandonati d’Italia: storie di isolamento, spettri e maledizioni
La classifica delle città fantasma più cercate in Italia svela affascinanti borghi abbandonati e leggende oscure.
Salaparuta in Sicilia, con 1300 ricerche e abbandonata a causa dei danni derivanti dall’escavazione di lignite, apre la classifica partendo dal basso.
Interessanti anche la presenza di borghi minerari come Naracauli in Sardegna, o Fumegai in Veneto, ripopolato brevemente negli anni ’60 da una comunità di figli dei fiori.
Tra le curiosità spicca Roghudi Vecchio in Calabria, dove la leggenda vuole che i bambini venissero legati per evitare cadute dai dirupi.
Infine, Balestrino in Liguria e Lollove in Sardegna custodiscono leggende di spettri e maledizioni che li rendono ancora più intriganti.
Tra i borghi che precedono la top 10 troviamo Rocca San Silvestro in Toscana e Noto Antica in Sicilia, due centri storici abbandonati tra il XV e il XVII secolo.
Balestrino, in Liguria, con 2400 ricerche, è noto per la leggenda del “Cavigiotto”, un personaggio che sarebbe stato in grado di bere vino senza aprire le bottiglie. Più in alto nella classifica troviamo Rione dei Fossi e Monteruga in Puglia, legati a storie di isolamento sociale, mentre Lollove, in Sardegna, è noto per una maledizione che condanna il villaggio a rimanere minuscolo e abbandonato.
Presenti anche Leri Cavour, in Piemonte, Valibona in Toscana, e Rione Fossi in provincia di Foggia: la traduzione errata del nome latino di questo borgo abbandonato sembrerebbe derivare dal fatto che gli abitanti del posto fossero così asociali da preferire vivere isolati nelle grotte, piuttosto che con il resto della società.
Toscana e Campania regioni top per “paesi fantasma”
L’analisi si concentra poi sulla distribuzione delle 30 località fantasma all’interno delle regioni italiane svelando come la Toscana sia la regione predominante, con ben 5 luoghi in classifica legati a storie affascinanti e tradizioni locali.
Segue la Campania con i suoi 4 borghi caratterizzati da narrazioni di fuga e di adattamento e condizioni difficili.
Lombardia, Sardegna e Sicilia presentano tre borghi ciascuna, mentre Calabria, Liguria e Puglia ne annoverano due, dimostrando come ogni regione d’Italia conservi peculiari storie di abbandono e misteri legati al passare del tempo.
Tutte le altre regioni sono rappresentate da almeno un borgo nella classifica, ad eccezione di Valle d’Aosta, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise, che non vantano città fantasma, basandosi sui dati delle ricerche online.
Metodologia
Per realizzare questo studio, Preply ha analizzato i borghi e le città italiane di ciascuna regione che sono totalmente o quasi disabitati, oppure che presentano una parte antica non abitata.
Per ogni località, è stato esaminato il volume di ricerche sulla piattaforma Semrush, verificando che le query fossero effettivamente correlate a ciascun luogo.
Questi dati hanno permesso di stilare una classifica delle città e dei borghi fantasma più cercati.
Preply è una piattaforma per l’apprendimento delle lingue online che mette in contatto insegnanti e centinaia di migliaia di studenti in 180 paesi nel mondo. Il suo database contiene più di 40.000 insegnanti che insegnano oltre 50 lingue, supportati da un algoritmo di apprendimento automatico che consiglia i migliori per ciascuno studente. Nata negli Stati Uniti nel 2012 da tre fondatori ucraini, Kirill Bigai, Serge Lukyanov e Dmytro Voloshyn, Preply è cresciuta passando dall’essere un team di 3 persone a una società di oltre 600 dipendenti di 62 nazionalità diverse, con uffici a Barcellona, New York e Kiev.