Generazione Z in chiave rigenerazione è senza dubbio la definizione che meglio racconta lo spirito di questi giovani.
I ragazzi tra i 18 e 26 anni, infatti, stanno dimostrando una sensibilità particolare verso le problematiche sociali e si stanno dimostrando molto attivi nel cercare nuove soluzioni.
Dalla tutela dell’ambiente, all’equilibrio tra vita e lavoro, fino ai comportamenti d’acquisto virtuosi, a emergere è un unico denominatore comune: il concetto di “rigenerazione” che, dunque, si candida ad essere la parola più usate del 2024.
Un approccio olistico quello “rigenerativo” che sta guidando sempre più la Generazione Z nella vita quotidiana: dalla raccolta differenziata all’energia – che deve provenire da fonti rinnovabili – fino alla scelta di mettere in tavola prodotti in grado di avere un impatto positivo non solo sul corpo ma anche sull’ambiente.
A certificare queste abitudini è una ricerca condotta da IPSOS per Knorr che, impegnata da oltre due anni in un progetto globale di agricoltura rigenerativa, nei mesi scorsi ha voluto approfondire il rapporto delle nuove generazioni italiane – in particolare i ragazzi tra i 18 e i 26 anni – con questo concetto.
Un legame molto evidente in alcuni ambiti come la tecnologia o la moda, dove i GenZers sono abituati a “rigenerare”, dall’utilizzo di vestiti second hand alla scelta di telefoni ricondizionati.
Cosa succede quando si parla di scelte alimentari o di agricoltura?
Dalla ricerca IPSOS emerge innanzitutto che per la Gen Z il concetto di “stile di vita rigenerante” è associato in prima battuta al proprio benessere fisico e mentale (56%) ma, allo stesso tempo, vuol dire anche fare scelte che siano in grado di salvaguardare la natura e di generare un impatto positivo sul pianeta (51%). A partire proprio dal mangiare (e bere) in maniera consapevole, scegliendo prodotti alimentari la cui produzione abbia un impatto ridotto o porti un contributo positivo sull’ecosistema (44%).
“È evidente la sensibilità delle nuove generazioni nei confronti delle problematiche ambientali che viviamo in questo momento storico – commenta Barbara Cavicchia, General Manager Nutrition Unilever Italia. “Sappiamo che per diminuire l’impatto che il nostro stile di vita ha sull’ecosistema bisogna anche orientarsi verso un’alimentazione attenta alla sostenibilità, così come migliorare continuamente il modo in cui il cibo viene prodotto. Per questo Unilever sta avviando numerosi progetti di agricoltura rigenerativa in tutto il mondo, tra cui il progetto di Knorr nelle risaie di Pavia.
Questi hanno l’obiettivo di coinvolgere e sostenere gli agricoltori che sono fondamentali per il mantenimento e lo sviluppo virtuoso delle aree agricole nelle quali coltiviamo i nostri ingredienti. Insieme alla nostra rete di esperti del suolo e dell’agricoltura aiutiamo, infatti, i fornitori ad implementare queste pratiche supportandoli anche nello sviluppo di sistemi di monitoraggio e misurazione dei risultati. Il programma italiano ha già dato risultati incoraggianti tali da portare ad estendere queste tecniche per la produzione del riso a oltre 200 coltivatori della zona”
Accanto all’impegno globale e italiano per l’adozione di tecniche di agricoltura rigenerativa Knorr sta portando avanti anche un impegno per sensibilizzare e informare sui benefici che queste pratiche possono portare al pianeta.
In linea con questo duplice impegno, ha deciso di rivolgersi direttamente ai GenZer attraverso una campagna divertente e impattante che sarà on air nelle prossime settimane.
“Rigenera le tue Vibe” vuole portare l’Agricoltura Rigenerativa nella cultura Pop della Generazione Z Italiana (ragazzi nati dal 1997 al 2010), partendo da un concetto già familiare ai giovani, quello della “Rigenerazione”. Il progetto, infatti, parte da una profonda comprensione delle esigenze e delle abitudini di milioni di giovani alle prese con mille “sbatti” quotidiani: gli esami all’università, il primo lavoro, il cuore spezzato o quello che sta succedendo oggi al nostro pianeta.
A volte bastano le prime note della propria canzone preferita o mangiare qualcosa di veramente buono, come consiglia sempre la nonna, per rigenerare le vibe.
Per questo Knorr, all’interno del proprio impegno verso l’Agricoltura Rigenerativa, si propone di offrire soluzioni facili e gustose, che aiutino a rigenerare dagli “sbatti” quotidiani e al tempo stesso abbiano “a cuore” il pianeta.
Un racconto non semplice da fare vista la complessità della tematica, che il brand sceglie di affrontare in maniera inedita, fresca, che parla lo stesso linguaggio dei giovani e si ispira ai riferimenti culturali di questa generazione. La campagna, infatti, coinvolge due icone italiane: da un lato i beniamini della Generazione Z, i The Kolors, dall’altro le regine della cucina per antonomasia, le custodi della tradizione e delle “good vibe” per i nipoti, le nonne.
Un incontro tra le due generazioni, più unite che mai, intorno ad un buon piatto di risotto, alla scoperta del potere della rigenerazione.
Nella bellissima cornice naturale delle risaie pavesi, dove tutto il buono comincia, le nonne coinvolgono i The Kolors e l’audience in un racconto dinamico e coinvolgente. Guidati da Adelaide e Betty, la band scopre l’Agricoltura Rigenerativa e i benefici che le sue pratiche possono, con il tempo, significativamente portare all’ambiente.
“Riuscire a convincere le nuove generazioni che per raggiungere un nuovo benessere per sé e per l’ambiente è necessario puntare sull’agricoltura rigenerativa sarà la sfida principale dei prossimi anni – commenta il Prof. Fabio Iraldo della Scuola Sant’Anna di Pisa. Solo partendo dalla consapevolezza che adottando tecniche in grado di tutelare i suoli sarà possibile abbattere le emissioni di gas serra, avere acque più pulite e aumentare la biodiversità riusciremo ad avere un impatto concreto contribuendo a raggiungere la neutralità climatica.
Un meccanismo virtuoso, quello dell’agricoltura rigenerativa, che deve partire dalla sinergia tra istituzioni, aziende e produttori che, da qui ai prossimi anni, oltre a garantire cibo per una popolazione in crescita, avrà un impatto profondamente rilevante sul nostro pianeta”.
La ricerca
Quali sono le azioni concrete che nella vita di tutti i giorni si possono mettere in atto per salvaguardare e rigenerare il pianeta?
Dai dati Ipsos, secondo i GenZers, in primo luogo, fare attenzione e impegnarsi nella raccolta differenziata (79%) o acquistare prodotti alimentari con un impatto positivo sul benessere delle persone e sull’ambiente (76%).
Risposte che però denotano alcune preferenze per genere, con gli uomini che preferiscono fare la raccolta differenziata (76%) o utilizzare energie da fonti rinnovabili (72%) mentre le donne prediligono comportamenti d’acquisto come la scelta di prodotti alimentari sostenibili (84%) o frutta e verdura di stagione (82%). Secondo quanto conosciuto e percepito dai giovani di età compresa fra i 18-26 anni, poi, i settori produttivi che operano maggiormente a favore della rigenerazione sono quello dell’agricoltura (71%), dell’alimentare (68%), delle biotecnologie e della medicina rigenerativa (68%). Gli effetti rigeneranti del settore alimentare sulla natura suscitano interesse e, sempre secondo i GenZers, si possono ottenere soprattutto grazie all’agricoltura rigenerativa (57%) – quella, cioè, basata su tecniche agricole in grado di ottimizzare le condizioni del terreno, mentre il 43% del campione cita l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili.
In linea con questo, dalla ricerca Ipsos emerge che anche la scelta di alimenti prodotti seguendo i principi dell’agricoltura rigenerativa suscita riscontri positivi da parte dei ragazzi intervistati: la maggioranza del campione (77%) si sentirebbe felice di contribuire al benessere dell’ambiente, il 69% li preferirebbe rispetto ai “non rigeneranti” mentre il 66% li acquisterebbe ma dichiara che sono difficili da trovare nei supermercati.