Forum delle Risorse Umane: numeri e contenuti 2012: circa 1500 partecipanti; 39 partner ufficiali tra istituzioni pubbliche e aziende private, associazioni, media; 107 relatori tra opinion leader, imprenditori, top manager e giornalisti; oltre 26 sessioni di lavoro tra keynote, workshop, dibattiti, e sessioni plenarie, 74 incontri di “Business one to one”. Questi i principali numeri del Forum delle Risorse Umane 2012, la quarta edizione dell’evento italiano più importante nel campo della Gestione delle Risorse Umane e del lavoro.
Organizzato da Comunicazione Italiana, il primo Business Social CrossMediale in Italia che unisce 20 associazioni di categoria e oltre 51.000 top manager e decision maker dei settori Human Resource, marketing, comunicazione e innovazione, il Forum 2012 ha evidenziato l’importanza, per imprenditori e top manager di condividere i problemi e le soluzioni trovate per affrontare il cambiamento puntando sul valore del capitale umano. Inserire nell’agenda del cambiamento le parole chiave: “felicità”, “employer branding”, “regolamenti aziendali”, “innovazione tecnologica” e “comunicazione”.
DATI E RICERCHE
Diverse le ricerche presentate nel corso delle sessioni dai vai relatori. Significativi i risultati dell’Osservatorio di InfoJobs.it che rilevano che il mercato del lavoro sta lentamente ricominciando a crescere, l’importanza di una buona gestione del capitale umano e dei “talenti” per un reale impatto sui risultati aziendali e il punto di vista di aziende e candidati sulla flessibilità.
Interessante anche l’ultimo sondaggio d’opinione effettuato per l’occasione dall’Istituto Piepoli dal quale emerge che la percezione degli italiani rispetto ai cambiamenti nel mondo del lavoro che hanno creato poche opportunità, che il merito viene utilizzato poco come criterio di selezione mentre, da parte loro, i candidati scelgono le aziende principalmente in base alla reputazione che hanno. Inoltre, Internet si conferma come lo strumento principale per la ricerca e selezione del personale anche se il colloquio rimane un momento insostituibile.
Una domanda ricorrente è se la crisi presenti delle opportunità, oltre che difficoltà. Solo il 26% ritiene che questi cambiamenti possano essere considerati un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro. Inoltre, l’aumento della flessibilità è considerato positivamente da 3 italiani su 10.
Il 65% delle persone interpellate ritiene che le aziende selezionino poco, o per niente, sulla base del merito. Per l’85% la reputazione di un’azienda è determinante nella sua scelta come possibile posto di lavoro.
Il 42% è convinto che Internet sia lo strumento principale a veicolare la reputazione aziendale. Infine, se è opinione comune che ormai la fonte principale di reclutamento per nuove assunzioni sia il web, il 94% preferisce incontrare di persona i candidati per scegliere col proprio intuito.
Una nota di ottimismo è venuta dal Prof. Persiani e dall’avv. Calza, dello studio hELP – the Employment Law Plant – Studio Legale Persiani, che hanno incitato le aziende a uscire dai sistemi di gestione del personale tradizionali e storicamente ingessati, introducendo dei regolamenti aziendali innovativi, volti a incentivare e stimolare le risorse umane, migliorare l’efficienza e attrarre il capitale straniero.
“Nonostante la si veda come una nuova prospettiva, la flessibilità in realtà è radicata nella cultura contemporanea da tempo” dichiara Vittorio Maffei, Managing Director di InfoJobs.it, main partner del Forum. “Lo dimostra il fatto che la maggior parte dei candidati abbia intrapreso un percorso professionale diverso rispetto al naturale sbocco degli studi e abbia acquisito le competenze necessarie sul campo. Ancora mancano, però, delle skill fondamentali per affrontare al meglio il nuovo mercato del lavoro.
Il web indubbiamente è uno strumento chiave in relazione al nuovo scenario che si sta prospettando anche se è ancora poco sedimentata nella mentalità dei candidati l’abitudine ad utilizzarlo non solo come fonte d’informazione o di nuove opportunità lavorative, ma anche per crearsi un network di relazioni professionali.
Il Forum si è confermato un’ottima occasione per confrontarsi con professionisti delle HR e manager d’azienda sul cambiamento in atto e la trasformazione che interessa anche gli stessi dipartimenti HR, chiamati ad esserne i primi interpreti”, conclude Maffei.
IL FUTURO DELL’HR Il futuro della gestione delle risorse umane passa per il people engagement. Questo è uno dei contenuti principali emersi durante la sessione plenaria dedicata. I sistemi per attrarre, trattenere e motivare le risorse sono diversi, devono essere misurabili e devono partire da una buona conoscenza delle singolarità di ogni individuo.
Per stimolare le risorse occorrono opportunità sfidanti, così come ruoli che esaltino le aspirazioni e le capacità individuali. Uno dei cambiamenti principali nel people engagement però riguarda il ruolo del leader. Le persone in posizioni di comando devono essere sempre più in grado di creare empatia e coinvolgimento con le altre persone con cui lavorano.
“Siamo in un periodo di crisi, occorre fare tanto ma le risorse sono scarse e l’investimento personale deve bilanciare questa mancanza. Quanto detto richiede disponibilità da parte delle persone ed è il leader a dover coinvolgere il team per guadagnarla. In Italia occorre smitizzare la figura del manager, il quale deve accettare suggerimenti, in alcuni casi critiche, per arrivare in gruppo al risultato. Non è solo con il salario che si stimolano le risorse”, spiega Luca Strigiotti Managing Director di Cbs Outdoor Italia.
“La completezza degli argomenti trattati e l’approfondimento di tematiche legate alla stretta attualità del mondo del lavoro confermano il Forum delle Risorse Umane come il principale evento italiano nel campo dell’HR. A rafforzare la reputazione del Forum è stato anche il grandissimo numero di relatori e ospiti che hanno partecipato o assistito alle varie sessioni della manifestazione, le vere anime per il successo dell’iniziativa.
Anche per l’edizione 2012, abbiamo avuto l’onore di ospitare manager e opinion leader di assoluto spessore, che hanno potuto offrire alla numerosa platea in sala un quadro sullo scenario della gestione delle risorse umane in Italia.
Con questi numeri siamo ancora più consapevoli dell’importanza che rivestiamo nel panorama nazionale e questo ci sprona a lavorare sempre di più e meglio per essere punto di convergenza tra le varie realtà del settore, per dare un indirizzo chiaro e strumenti all’avanguardia per condividere il cambiamento e capire come affrontarlo” conclude Fabrizio Cataldi, Amministratore e Managing Director di Comunicazione Italiana.