Ecologistic per riciclo plastiche 2024. L’azienda progetta il raddoppio della produzione di imballaggi, il potenziamento della capacità di riciclo, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico e la costruzione della centrale termoelettrica per autoproduzione di energia.
Fondamentale potenziamento della capacità di riciclo, aumento della produzione e completamento del ciclo di economia circolare: con l’imminente pubblicazione dei documenti presentati da Ecologistic alla Regione Puglia, l’azienda può condividere gli elementi fondamentali del nuovo piano industriale, che nei prossimi tre anni porterà al raddoppio dell’attuale produzione di prodotti per packaging ortofrutticolo realizzati al 100% con plastica riciclata.
Gli interventi previsti dal piano industriale possono essere sintetizzati in cinque punti:
1. Ampliamento della superficie dell’area produttiva, con annessa realizzazione ed inserimento di un nuovo capannone destinato esclusivamente alla produzione di imballaggi e manufatti in plastica;
2. Potenziamento della linea di produzione di packaging in materiale plastico riciclato e di altri manufatti plastici per il settore ortofrutticolo e avviamento di nuove linee di produzione di bobine ed imballaggi in PET termoformati;
3. Raddoppio della capacità di riciclo/rigenerazione delle materie plastiche selezionate per produrre Materie Prime Seconde da utilizzare per la produzione di imballaggi e manufatti in plastica;
4. Installazione di un impianto fotovoltaico sui tetti di tutti gli immobili e le coperture dello stabilimento;
5. Installazione di una centrale termoelettrica alimentata da CSS-C Combustibile (End of Waste), ottenuto dal trattamento delle frazioni non riciclabili dei rifiuti plastici, derivanti esclusivamente dalla produzione nell’impianto di Ginosa.
L’utilizzo intensivo di pannelli fotovoltaici all’interno dello stabilimento e la costruzione della centrale termoelettrica aiuteranno Ecologistic ad autoprodurre l’energia elettrica necessaria all’attività di impresa, abbattendo i costi per le forniture approvvigionamento e il ricorso a fonti fossili, maggiormente inquinanti.
Il progetto proposto comporta l’assoluta invarianza della tipologia e delle quantità di rifiuti in ingresso all’impianto. Nessuna tipologia di rifiuto combustibile sarà conferita da impianti terzi.
L’IMPATTO POSITIVO SULL’OCCUPAZIONE
Il progetto di raddoppio della produzione di imballaggi, il potenziamento della capacità di riciclo, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico e la costruzione della centrale termoelettrica per autoproduzione di energia richiederanno il lavoro di 450 persone (in media), per 18 mesi, tra tecnici ed operai.
In termini di incremento occupazionale, ad impianti a regime, si stima un fabbisogno di 90 unità e, anche se la vertenza “Ex Miroglio” è stata dichiarata conclusa con successo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nelle scorse settimane (grazie alla ricollocazione di oltre 100 lavoratori all’interno della pianta organica di Ecologistic), l’offerta di lavoro sarà comunque rivolta anche ai lavoratori appartenenti aquesto bacino se ancora risultanti inoccupati o disponibili a coprire le posizioni richieste.
LA CENTRALE TERMOELETTRICA
La centrale termoelettrica sarà alimentata attraverso il CSS-C (Combustibile Solido Secondario).
Il CSS-C è una materia prima seconda con elevate caratteristiche qualitative certificate, ottenuta esclusivamente dai processi di selezione e trattamento delle materie non più riciclabili.
Esso non è qualificato come rifiuto; al contrario, sia la normativa europea che quella italiana identificano la produzione di energia attraverso l’utilizzo di CSS-C, come produzione di energia da fonte rinnovabile.
La centrale, di conseguenza, non produrrà emissioni inquinanti . La produzione di energia non prevede l’uso di prodotti tossico-nocivi e di conseguenza non avrà impatto sulle coltivazioni agricole circostanti. Inoltre non avrà impatti sul paesaggio, essendo localizzata all’interno degli spazi già utilizzati da Ecologistic al momento.
Per tutte queste ragioni è inappropriato, dal punto di vista tecnico, paragonare questo impianto a un termovalorizzatore.
In Italia, a causa della carenza di impianti dedicati alle operazioni di recupero di questa risorsa, i materiali che compongono il CSS-C vengono ancora smaltiti in discarica. Il recupero nello stabilimento dei materiali finalizzati alla produzione del CSS-C eviterà il loro smaltimento presso impianti di terzi, con un impatto sul traffico stradale pesante, pari ad una riduzione di oltre 6000 tratte, con un’ulteriore riduzione dell’inquinamento viario del territorio.
Il recupero di questa importante risorsa direttamente nello stabilimento di Ginosa completerà il ciclo virtuoso del riutilizzo di tutte le frazioni selezionate disponibili in loco per destinarle a nuova vita, sia sotto forma di nuovi prodotti (riciclo), sia sotto forma di risorse energetiche (recupero).
In definitiva, si metterà pienamente e concretamente in atto il concetto di economia circolare.
IL PROCESSO AUTORIZZATIVO
Allo stato attuale, Ecologistic ha presentato agli Enti competenti istanza di modifica del provvedimento autorizzativo regionale (Det. Dir. 225/2017). L’iter istruttorio si ritiene possa concludersi nell’arco dei prossimi 12 mesi. Non sono previsti interventi sulla parte legata alla capacità di trattamento dei rifiuti né è previsto un aumento dei quantitativi di stoccaggio o l’integrazione di nuove tipologie di rifiuti da trattare.
Si stima che i lavori saranno conclusi entro il 2025 e gli impianti entreranno in esercizio entro il 2026. La realizzazione delle opere e l’installazione dei nuovi impianti non modificherà la mission aziendale che resterà sempre orientata a massimizzare il riciclo dei rifiuti plastici conferiti allo stabilimento per favorire, quindi, la produzione di nuovi imballaggi e manufatti con plastica riciclata.
Inoltre non saranno inseriti nuovi Codici Attività Ateco rispetto a quelli dichiarati nella prima fase di reindustrializzazione del sito (vertenza ex-Miroglio).