DOW JONES Financial Information Services: rialzi prezzi rame e alluminio. Il nostro outlook parla di nuovi guadagni dei metalli di base agli inizi del 2010 e si concentra sui prezzi del rame e dell’alluminio scambiati sull’Lme, che hanno riportato entrambi, a dicembre, una performance per lo più stabile. In particolare, il contratto cash del rame è riuscito a difendere la soglia dei 7.000 USD/t, confermandosi tra le maglie rosa del 2009, grazie al balzo superiore al 130% che ha messo a segno dagli inizi dell’anno. Il contratto cash dell’alluminio ha superato invece i 2.000 USD/t, anche se poi ha ritracciato dal record dello scorso 14 dicembre. Durante l’anno, il metallo è salito di quasi il 50%.
In generale, i motivi che hanno portato i prezzi delle materie prime a crescere nel corso del 2009 sono stati l’ampia presenza di liquidità sui mercati e la relazione inversamente proporzionale rispetto all’andamento del dollaro. Riguardo al rame, sul mercato circolano però voci che parlano del rischio della formazione di una bolla speculativa. D’altronde, la domanda rimane debole, le importazioni cinesi stanno rallentando e la quantità complessiva delle scorte è abbondante: questi fattori, secondo alcuni esperti, potrebbero provocare così una correzione dei prezzi. Tuttavia noi riteniamo che, grazie anche agli stimoli positivi che arrivano dai mercati monetari, l’elevato livello dei prezzi del rame continuerà a essere giustificato dai fondamentali, visto che all’orizzonte è prevista una situazione di scarsità nell’offerta.
La parte finale della curva forward dell’Lme ha oscillato infatti negli ultimi mesi dentro e fuori la fase di backwardation, a riprova del fatto che il mercato del rame, secondo gli operatori, farà fronte a una reale scarsità dell’offerta avvicinandosi al 2011. Gli ultimi numeri diffusi dal fronte economico confermano inoltre una ripresa nei mercati utilizzatori del rame dei paesi dell’Ocse: indicativi sono i dati sulle vendite di case e di automobili negli Stati Uniti, così come gli indicatori sull’attività manifatturiera, che appaiono solidi.
Nel corso del primo trimestre del 2010, la ripresa della domanda dei paesi occidentali potrà rivelarsi dunque abbastanza forte da compensare la flessione attesa nelle importazioni cinesi, provocata dal rallentamento delle attività di restocking del paese.
Riguardo all’offerta, nel breve termine potranno verificarsi episodi di riduzione della produzione, a causa degli scioperi che proseguono in Cile. Tuttavia, tali episodi avranno probabilmente una breve durata e per questo crediamo che l’output globale continuerà a crescere nel 2010. Detto questo, a nostro avviso la crescita dei consumi globali potrà superare l’incremento globale della produzione e, dunque, il surplus globale del mercato sarà ridotto: tale fattore darà un forte sostegno ai prezzi del rame nel corso del 2010.
Riguardo al mercato dell’alluminio, in questo caso i fondamentali appaiono di gran lunga meno forti. Per mesi, il mercato ha versato in una situazione di contango e, per gran parte del quarto trimestre del 2009, il contratto con scadenza a quindici mesi è stato scambiato a un premio del 7-10% rispetto al contratto cash.
L’equilibrio tra l’offerta e la domanda appare dunque eccessivamente rassicurante per il 2010. La Cina, tra l’altro, ha già ampliato la capacità di numerose fonderie e altri progetti per l’anno prossimo sono in corso di esecuzione. Lo stesso output della Cina ha testato il massimo storico nel mese di novembre. Di conseguenza, se si considera anche che nuovi impianti per la produzione di alluminio diventeranno operativi in India, in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti, possiamo dire che l’output globale continuerà a crescere, anche se i produttori occidentali saranno disciplinati nel mantenere ferma parte della loro capacità.
A questo si aggiunge il livello delle scorte presenti nei magazzini dell’Lme, che hanno superato di nuovo la soglia di 4,6 milioni di tonnellate; ora, è vero che gran parte di queste scorte sono bloccate da operazioni di carattere finanziario, ma è altrettanto vero che tali accordi si concluderanno nel 2010, portando gli stock a riversarsi su un mercato che appare già ben rifornito. In definitiva, anche se ci sono alcune buone notizie che arrivano dal fronte della domanda – come il continuo sostegno di Pechino al programma di incentivi nel settore automobilistico -, crediamo così che la crescita dell’offerta supererà quella della domanda. Di conseguenza, i buyer dovrebbero monitorare in modo attento il mercato, visto che migliori opportunità di acquisto potranno affacciarsi nel secondo trimestre del 2010. Ma, al momento, l’outlook è ancora rialzista e per i prezzi dell’alluminio prevediamo un inizio del 2010 solido.