Crolla mercato europeo auto a novembre 2012. Secondo i dati diffusi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione Europea allargata e dell’EFTA1 a novembre sono state totalizzate 965.918 immatricolazioni, il 10,1% in meno rispetto a novembre 2011. Nel progressivo da inizio anno, i volumi complessivi si attestano a 11.690.109, in flessione del 7,2% rispetto a gennaio-novembre 2011.
“Ancora una volta spetta all’Italia la seconda peggior performance, nel mese, tra i maggiori mercati europei – ha commentato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA.
Anzi, possiamo dire la peggior performance insieme alla Spagna, la quale, comunque, stenta a collocarsi tra i major markets, visti i volumi nettamente inferiori al milione di unità con cui chiuderà il 2012. Un confronto che non regge, visto che siamo tuttora il secondo Paese manifatturiero in Europa, dopo la Germania, e che la filiera dell’autoveicolo ne è parte fondamentale.
Pur sapendo che una parte del mercato perduto non è più recuperabile a causa di irreversibili cambiamenti strutturali, di tipo sociale e demografico, riteniamo che il mercato normalizzato per il nostro Paese sia simile a quello che esiste in Francia e nel Regno Unito, con volumi di vendita annui pari a circa due milioni di vetture.
E’ a questo obiettivo che dobbiamo guardare tutti insieme – Costruttori, distributori, componentisti, legislatori, nel lavorare di concerto – non aspettando passivamente la ripresa, ma rivedendo i provvedimenti che più hanno penalizzato il nostro settore – riduzione della deducibilità del costo delle vetture aziendali, imposta sulle autovetture sportive, IPT – e intervenendo su importanti leve competitive come i costi dell’energia, il credito d’imposta strutturale per gli investimenti in R&D, il miglioramento delle condizioni di accesso al credito per le aziende, a tassi coerenti con quelli praticati dalla BEI, per citare solo le principali.
A questo proposito, siamo soddisfatti del positivo riscontro ottenuto dalla nostra proposta di istituire una Consulta dell’automotive – ha concluso Vavassori – come interlocutore privilegiato per i provvedimenti legislativi che riguardano il mondo della mobilità, una proposta presentata ufficialmente all’Assemblea Pubblica ANFIA dello scorso 12 dicembre a Roma, e accolta con interesse dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.
Ora ci impegneremo a verificare con i relativi referenti istituzionali la fattibilità dell’avvio dei lavori, che speriamo possa avvenire in tempi rapidi, data la gravità della situazione”.
Analizzando i singoli maggiori mercati, l’Italia chiude il mese di novembre in ribasso del 20,1%, per un totale di 106.491 immatricolazioni. E’ la dodicesima flessione consecutiva a doppia cifra, con livelli di immatricolazioni mai così bassi dal novembre 19772. Nel periodo gennaio-novembre 2012 le immatricolazioni complessive ammontano a 1.314.868 unità, con una contrazione del 19,7% sul pari periodo del 2011.
Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 59.152 immatricolazioni nel mese (-12,8%). Ancora un risultato positivo per il marchio Jeep, con immatricolazioni in crescita del 15,5% rispetto a novembre 2011. Nel consuntivo dei primi undici mesi dell’anno, i volumi totalizzati in Europa si attestano a 747.956 unità (-15,9%). Sempre positiva la performance del marchio Jeep, in rialzo del 19,8%.
La Spagna totalizza a novembre 48.155 unità immatricolate, con una flessione del 20,3% rispetto a novembre 2011, ma con un recupero del 7% rispetto a ottobre 2012. Nel cumulato da inizio anno, le immatricolazioni complessive si attestano a 648.392 unità, il 12,6% in meno rispetto a un anno fa.
Il Plan PIVE ha già mostrato i suoi benefici effetti, visto che il calo delle vendite di vetture a novembre è stato di 15 punti percentuali in meno del previsto, mentre gli ordini raccolti dalla sua entrata in vigore, dopo appena un mese e mezzo, ammontano già a 40.000, ovvero la metà delle operazioni previste.
Come fa notare l’Associazione spagnola dei Costruttori ANFAC, grazie a questo provvedimento si è anche invertita la tendenza del mercato auto nel confronto con quello degli altri beni durevoli: -12% per il primo, contro -15% per il secondo, nel periodo gennaio-ottobre 2012, mentre nel primo semestre dell’anno la flessione era del 10,6% per le vendite di vetture contro il -9,4% nel mercato dei beni durevoli. Questo a dimostrazione del fatto che l’automotive è un settore capace di stimolare l’economia e di generare crescita.
Il mercato francese registra, a novembre, 144.602 unità immatricolate, pari a una contrazione del 19,2%, che scende a -23% a parità di giorni lavorativi rispetto a novembre 2011 (21 giorni contro 20). Nei primi undici mesi dell’anno, le immatricolazioni si attestano a 1.738.446 unità, in calo del 13,8% rispetto a un anno fa.
Patrick Blain, Presidente dell’Associazione francese dei Costruttori CCFA ha recentemente espresso la sua previsione di chiusura d’anno, ritenendo probabile che il mercato resti al di sotto di 1,9 milioni di unità, il livello più basso dal 1997, con un calo del 14% sui volumi del 2011. Riguardo, invece, alle previsioni per il 2013, pur non aspettandosi un completo recupero, Blain ritiene che il trend non peggiorerà, immaginando un mercato poco sotto i livelli del 2012 o addirittura stabile, nella migliore delle ipotesi.
Il mercato tedesco totalizza a novembre 259.846 immatricolazioni, accusando una flessione del 3,5% rispetto a un anno fa. Nei primi undici mesi del 2012, i volumi immatricolati ammontano a 2.878.173 unità, con una lieve contrazione dell’1,7% rispetto a un anno fa. Il Presidente dell’Associazione tedesca dell’industria automotive VDA, in occasione della conferenza stampa annuale a Berlino, ha definito il 2012 come un anno di alti e bassi per l’industria automotive tedesca, non immune dagli effetti negativi della fase di debolezza che sta vivendo l’Europa occidentale. Si tratta, comunque, di un anno nel complesso positivo per il mercato tedesco, con una contrazione contenuta al 2% e volumi di immatricolazioni a 3,1 milioni di unità.
Nonostante il buon andamento dell’economia tedesca, i consumi tendono a calare a causa dell’effetto psicologico dell’instabilità dell’Eurozona, che genera atteggiamenti di prudenza e attesa. Non è un caso che, complici anche i prezzi dei carburanti ancora alti, nel mercato auto, il canale dei privati abbia progressivamente perso peso: dal 43% del 2010 al 41% nel 2011, a meno del 39% nei primi dieci mesi del 2012.
Il Presidente afferma, inoltre, che le previsioni per il 2013 rimangono caute (attorno ai 3 milioni di nuove autovetture immatricolate), e si sofferma su alcuni importanti temi di politica industriale: tassazione intelligente sia nei confronti delle imprese che degli automobilisti, costi competitivi dell’energia, per mantenere attrattivo il Paese dal punto di vista degli investimenti industriali.
Il mercato inglese, infine, resta l’unico in controtendenza rispetto agli altri major markets, soprattutto grazie all’aumento della domanda da parte dei privati (di oltre il 20% nel mese), e registra a novembre una crescita dell’11,3% – la seconda consecutiva a doppia cifra – con 149.191 immatricolazioni. La crescita nel cumulato da inizio anno si attesta al 5,4% con 1.921.052 immatricolazioni complessive (il 15% in meno rispetto ai volumi pre-crisi del 2007).
Grazie agli ultimi dieci mesi in crescita, il Regno Unito è così il secondo mercato europeo dopo la Germania e, con volumi previsti attorno a 2,013 milioni di unità per il 2012, si appresta a realizzare la miglior performance dal 2008.
L’Associazione inglese dell’industria automotive SMMT ha comunque annunciato che rivedrà al rialzo le previsioni di mercato sia per il 2012, sia per il 2013 (per quest’ultimo ad oggi le previsioni si attestavano a 2,015 milioni di unità).