Chi paga costi del clima Loss and Damage. Se si abbinano gli impatti economici attuali del cambiamento climatico e la loro distribuzione geografica con diversi principi di responsabilità storica, si possono stabilire possibili contributi e diritti al finanziamento per Loss and Damage (L&D).
Un nuovo articolo con autori CMCC e pubblicato sulla rivista Nature Reviews Earth & Environment utilizza nuovi sviluppi di ricerca nell’ambito dell’economia del clima per informare e rafforzare le evidenze sui costi e le esigenze associate a L&D e per aiutare i negoziati internazionali a fare passi in avanti.
Loss & Damage (Perdite e Danni) è un argomento relativamente nuovo nella politica climatica che, tuttavia, continua a crescere in importanza. Il tema riguarda, in generale, i potenziali impatti negativi che si materializzano in Paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili, a causa sia di eventi estremi, che dei cosiddetti eventi “a lenta insorgenza” (slow onset events), dopo che siano state realizzate tutte le possibili misure di mitigazione e adattamento.
Si tratta di un tema che è sempre di più all’attenzione delle politiche climatiche soprattutto dopo la decisione di istituire un meccanismo di finanziamento, concordata alla COP27, poi reso operativo alla COP28. Sebbene i primi impegni ratificati negli accordi abbiano superato i 700 milioni di dollari, definizioni vaghe del concetto di L&D e l’assenza di metodologie chiare hanno portato a grandi incertezze sulle dimensioni delle esigenze di finanziamento per L&D. A sua volta, ciò ha influenzato sia la formulazione delle politiche che gli accordi di finanziamento.
Un nuovo articolo, realizzato sotto il coordinamento del CMCC in collaborazione con l’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) e il Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), è stato pubblicato sulla rivista Nature Reviews Earth & Environment. Gli autori esplorano nuovi modi di quantificare i costi economici del L&D, che combinano nuove intuizioni economiche climatiche sulla quantificazione dei danni con principi di responsabilità storica, applicati al contesto del L&D.
“Questo lavoro dimostra come la scienza transdisciplinare possa far avanzare il dibattito politico ad alto rischio su L&D derivanti dal cambiamento climatico”, afferma Massimo Tavoni, direttore del CMCC-RFF European Institute on Economics and the Environment. “I risultati evidenziano significativi impatti economici del cambiamento climatico nei paesi vulnerabili e mostrano la natura dinamica della responsabilità nella ripartizione del fondo L&D. Questa ricerca è un appello a migliorare e integrare le metodologie di ricerca e l’osservazione per aiutare ad avanzare nei negoziati internazionali.”
“È sempre più chiaro che i costi economici del cambiamento climatico sono sostanziali. Mentre il riscaldamento globale e gli eventi meteorologici estremi influenzano le economie di tutto il mondo, sono generalmente le regioni meno responsabili del cambiamento climatico e con meno risorse per adattarsi a essere colpite più duramente,” afferma Leonie Wenz, coautrice e ricercatrice presso PIK. “Qui illustriamo come le intuizioni dell’economia climatica empirica possano informare le esigenze di finanziamento per L&D quantificando questi effetti.”
Combinare le più recenti scienze dell’economia climatica con le definizioni di responsabilità offre l’opportunità di aggiungere alle crescenti evidenze sulle conseguenze del cambiamento climatico per il benessere economico osservazioni e informazioni su disuguaglianze e povertà. Adottando una comprensione dinamica della responsabilità, i risultati del documento aiutano a determinare come le crescenti esigenze di finanziamento per L&D possano essere soddisfatte, considerando in particolare che L&D è uno sforzo globale che richiede contributi da una varietà di fonti.
“La ricerca è anche un contributo tempestivo ai negoziati su un obiettivo globale post-2025 sul finanziamento climatico per sostenere l’azione climatica nei paesi in via di sviluppo, che sarà deciso alla COP29 a novembre 2024 in Azerbaigian. L’ambito e la copertura dell’obiettivo climatico sono attualmente molto dibattuti e diverse parti hanno optato per includere anche le esigenze associate a L&D oltre a quelle legate alla mitigazione e all’adattamento climatico,” afferma Reinhard Mechler, ricercatore presso IIASA.
Putting a number on Loss and Damage
By coupling the current economic impacts of climate change and their geographical distribution with different historical responsibility principles, researchers can establish possible contributions and entitlements to Loss and Damage (L&D) funding. A new article led by the CMCC and published in Nature Reviews Earth & Environment leverages developments in climate economics to inform and bolster evidence for the costs and needs associated with L&D and provides inputs to help advance international negotiations.
L&D is a relatively new topic in climate policy, which has however continued to grow in importance after the decision to establish a funding mechanism was agreed at COP27 and operationalised at COP28. Although initial pledges exceeded USD 700 million, vague definitions for the L&D concept and an absence of clearly established methodologies have led to large uncertainties in the size of L&D funding needs. In turn, this has both affected policy formulation and funding arrangements.
A new article, led by the CMCC in collaboration with the International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) and the Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), is published in Nature Reviews Earth & Environment. Authors explore novel ways of quantifying the economic costs of L&D which combines novel climate economic insights on damage quantification with principles of historical responsibility, applied to the L&D context.
“This work shows how trans-disciplinary science can advance the high-stake policy debate on L&D from climate change,” says Massimo Tavoni, director of the CMCC-RFF European Institute on Economics and the Environment. “The results point to significant economic impacts of climate change in vulnerable countries, and illustrate the dynamic nature of responsibility for apportioning the L&D fund. This is a call for improving and integrating research methodologies and observation to help advance international negotiations.”
“There’s more and more evidence that the economic costs of climate change are substantial. While global warming and extreme weather affect economies worldwide, it’s generally the regions least responsible for climate change and with the fewest resources to adapt, that are hit hardest. We here illustrate how insights from empirical climate economics can inform loss and damage funding needs by quantifying these effects.” says contributing author and researcher at PIK, Leonie Wenz.
Combining the latest science of climate economics with definitions of responsibility offers an opportunity to add to the mounting evidence on the consequences of climate change for economic well-being, inequality, and poverty. By adopting a dynamic understanding of responsibility, the paper’s findings help determine how growing needs for funding for L&D can be met, particularly considering that L&D is a global effort that requires contributions from a variety of sources.
“The research is also a timely contribution to negotiations on a post-2025 global goal on climate finance for supporting climate action in developing countries, which is to be decided on at COP29 in November in Azerbaijan. The scope and coverage of the climate goal is currently heavily debated and a number of parties have opted for also including needs associated with L&D in addition to needs linked to climate mitigation and adaptation,” researcher at IIASA Reinhard Mechler.