Banca Etica eroga 15 milioni per imprese femminili. Collocamento concluso in pochi giorni per il prestito obbligazionario dedicato da Banca Etica all’imprenditoria femminile.
L’importo complessivo dell’offerta, pari a 15 milioni di euro, è stato esaurito con oltre un mese di anticipo rispetto alla data di conclusione prevista, grazie alla domanda di chi sceglie di investire responsabilmente nella finanza etica
Grande successo per l’emissione di un prestito obbligazionario da 15 milioni di euro che contribuirà a soddisfare le necessità finanziarie dell’imprenditoria femminile in Italia: la domanda di persone risparmiatrici e interessate ad investire ha infatti esaurito la provvista disponibile con oltre 30 giorni di anticipo sulla scadenza del periodo di collocamento (fissata inizialmente per l’8 maggio 2024).
Evidentemente questa proposta di investimento responsabile elaborata e veicolata da Banca Etica – prima e tuttora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica – ha riscosso l’interesse di una platea ampia, che ha trovato nelle obbligazioni di Banca Etica un’occasione di ottenere un rendimento soddisfacente creando opportunità di sviluppo per le iniziative di donne attive nell’economia reale.
Il collocamento del prestito obbligazionario per l’imprenditoria femminile è del resto solo una delle vie tramite le quali Banca Etica supporta una delle categorie di persone mediamente più a rischio di attraversare condizioni di fragilità economica.
«Questa offerta di obbligazioni di Banca Etica mira a favorire l’inclusione economica e finanziaria di genere, e perciò contribuisce alla crescita complessiva di un Paese come l’Italia, in cui le imprese femminili si distinguono per essere particolarmente capaci di innovazione, creatività e resilienza», sottolinea il direttore generale di Banca Etica, Nazzareno Gabrielli.
Le imprese delle donne e le loro difficoltà
Gli ultimi dati disponibili (Unioncamere, 2022) mostrano come le imprese femminili rappresentino il 22% del totale e siano segnate da continue evoluzioni: se da un lato, infatti, le crisi del nostro tempo (guerra in Ucraina e crisi energetica; effetti della pandemia) hanno determinato una loro riduzione (circa 6 mila in meno sul 2021), dall’altro, sono invece cresciute quelle più innovative, trainate dai settori a maggior contenuto di conoscenza.
Le indagini (V° Rapporto Unioncamere – Si.Camera – Taglicarne) mostrano come dopo la pandemia, le imprese femminili siano state più reattive nell’abbracciare la transizione digitale così come quella ecologica (nel 2021 il 12% aveva iniziato a investire vs 9% di quelle non femminili). Queste stesse indagini, tuttavia, mostrano come le imprese femminili incontrino maggiori barriere all’investimento sia nella transizione digitale (80% vs 76% delle non femminili) che green (83% vs 81%), tra le quali un ruolo molto importante è giocato proprio dall’insufficienza di risorse finanziarie.
L’impegno Banca Etica e della finanza etica per le donne
Banca Etica utilizzerà il denaro raccolto per finanziare imprese femminili, intese come imprese con una quota di amministratrici superiore alle soglie fissate dalla Legge 98/2006.
Sin dall’inizio della sua attività (avvenuta, tra l’altro, l’8 marzo 1999, quindi nella Giornata internazionale della donna), la Banca si è impegnata nel promuovere la parità di genere e l’empowerment femminile, e nel 2022 ha lanciato il suo primo Prestito Obbligazionario dedicato alla crescita dell’imprenditoria femminile. In quello stesso anno Banca Etica aveva finanziato, tra Italia e Spagna, 327 imprese femminili, pari al 25,2% delle organizzazioni e delle imprese finanziate nell’anno, per un totale di 49 milioni di euro.
E’ di soddisfazione rilevare che, confrontando i dati del sistema bancario (fonte Banca d’Italia) con quelli di Banca Etica in merito ai finanziamenti alle imprese femminili nei sottogruppi delle imprese artigiane e delle famiglie produttrici, Banca Etica mostra un’attenzione sensibilmente maggiore nei confronti delle imprese femminili. Nel 2022, le aree di impatto in cui le imprese femminili hanno operato con più frequenza, in termini di nuovi impieghi, sono state l’assistenza sociale; l’accoglienza migranti e il contrasto al cambiamento climatico. Il 29,1% delle imprese finanziate (95 su 327) hanno usato il finanziamento per creare nuovi posti di lavoro.
Sono stati così creati oltre 500 posti di lavoro (inclusi gli inserimenti di persone svantaggiate), secondo quanto si legge nel Report di Impatto 2023 di Banca Etica.
Banca Etica è la prima e tuttora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica, opera da 25 anni su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di filiali e consulenti e grazie ai servizi di home e mobile banking. Banca Etica raccoglie il risparmio di organizzazioni e cittadini responsabili e lo utilizza interamente per finanziare progetti finalizzati al benessere collettivo. Oggi Banca Etica conta più di 47 mila soci e 92 milioni di capitale sociale; una raccolta di risparmio di oltre 2,4 miliardi di euro e finanziamenti per circa 1,2 miliardi di euro a favore di iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità. Banca Etica aderisce ai principali network internazionali della finanza etica: Global Alliance for Banking on Values (GABV) e Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative (Febea). Il Gruppo Banca Etica include Etica Sgr, società di gestione del risparmio che propone esclusivamente fondi comuni di investimento etici, Fondazione Finanza Etica, che promuove iniziative di studio e sensibilizzazione sull’educazione critica alla finanza, e CreSud che offre risorse finanziarie e servizi di assistenza a organizzazioni di microfinanza, produttori di commercio equo e solidale, associazioni e ONG in America Latina, Africa ed Asia. In Spagna è attiva Fiare Banca Etica, con uffici e filiali in alcune città.