ASSIREVI su rendicontazione di sostenibilità: l’Associazione delle società di revisione sollecita modifiche agli ESRS, in particolare su “fair presentation”, doppia rilevanza e introduzione di alcune agevolazioni, raccomandando un maggiore allineamento con gli standard internazionali.
L’Associazione italiana delle società di revisione legale ha pubblicato la sua risposta alla consultazione lanciata dall’EFRAG sulla revisione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), riconoscendo l’impegno dell’EFRAG per una maggiore semplificazione degli standard, ma evidenziando anche una serie di criticità che rischiano di compromettere la qualità e l’affidabilità della rendicontazione di sostenibilità.
Tra queste, una delle principali si concentra sull’introduzione del principio di “fair presentation”, tipico dei bilanci economico-finanziari, anche nella rendicontazione di sostenibilità.
Secondo ASSIREVI l’affermazione di tale principio è al momento del tutto prematura, sia perché tale principio non è incluso nelle attuali previsioni normative della CSRD, sia perché non risulta ancora assimilato nel contesto della sostenibilità.
L’Associazione raccomanda pertanto l’eliminazione di ogni riferimento alla “fair presentation” dagli standard ESRS poiché questo rischierebbe di aumentare costi, incertezze interpretative e margini di discrezionalità, introducendo per le imprese e i revisori oneri sproporzionati rispetto all’attuale livello di maturità del sistema, in evidente contrasto con gli obiettivi di semplificazione che si intendono perseguire.
Un secondo rilievo riguarda l’applicazione del principio di doppia rilevanza, che necessita di una declinazione più chiara e operativa.
ASSIREVI valuta positivamente l’impostazione “top-down” proposta per l’identificazione degli impacts, risks and opportunities (IROs), ovvero degli effetti che l’attività di un’azienda potrebbe avere sull’ambiente e sulle persone e di come questioni ambientali, sociali o di governance influenzano l’azienda stessa. Ma ritiene che i criteri di valutazione e i relativi esempi applicativi debbano essere meglio precisati.
L’Associazione sottolinea inoltre l’importanza di evitare l’inclusione di informazioni non rilevanti nel reporting perché rischierebbero di oscurare quelle realmente significative e di gravare le imprese di ulteriori oneri. In aggiunta, qualora eventuali informazioni aggiuntive venissero incluse su base volontaria, ASSIREVI raccomanda che queste siano mantenute al di fuori del perimetro dell’assurance obbligatoria.
Altro elemento di attenzione riguarda i cosiddetti reliefs, esenzioni o facilitazioni temporanee che permettono alle imprese di non fornire alcune informazioni quando la raccolta dei dati risulta troppo onerosa o complessa.
ASSIREVI sottolinea che gli ESRS non spiegano in modo preciso quando un’informazione può essere omessa, e che questa lacuna rende molto difficile per il revisore valutare se l’omissione di un’informazione sia giustificata.
Una soluzione potrebbe essere il riferimento allo standard di sostenibilità internazionale IFRS S1, nel quale si afferma che l’omissione è possibile solo se l’impresa non è in grado di ottenere l’informazione dopo aver compiuto tutti i ragionevoli sforzi per farlo.
L’Associazione raccomanda inoltre che la possibilità di invocare i reliefs sia temporanea, in modo che le imprese migliorino progressivamente la qualità dei dati e non restino in una condizione di deroga permanente.
“Riconosciamo lo sforzo di semplificazione condotto dall’EFRAG – sottolinea il Presidente di ASSIREVI Gianmario Crescentino – ma restano non pochi aspetti da chiarire e da migliorare nei nuovi ESRS. In una prospettiva più ampia, sarà poi decisivo rafforzare l’interoperabilità con gli standard dell’ISSB, in particolare con i principi IFRS S1 e S2. Solo un allineamento più efficace potrà rendere i diversi standard realmente utilizzabili e comparabili, riducendo gli oneri per le imprese e aumentando l’affidabilità delle informazioni rese a tutti gli stakeholder. La qualità e l’utilità del reporting di sostenibilità dipenderanno dalla capacità di costruire un sistema davvero integrato e armonizzato”.
ASSIREVI è un’associazione privata senza scopo di lucro fondata nel 1980 e legalmente riconosciuta, che riunisce 16 società di revisione italiane di grandi, medie e piccole dimensioni, che rappresentano la quasi totalità delle società che svolgono la revisione sugli Enti di Interesse Pubblico in Italia (vale a dire società quotate, banche e assicurazioni) e che sono quindi soggette alla vigilanza di Consob. Al momento, i professionisti che operano nell’ambito delle Associate di ASSIREVI sono circa 9.000 (che salgono a oltre 27.000 ove si considerino i network cui le Associate aderiscono), con una presenza distribuita su tutto il territorio nazionale.
Le Associate di ASSIREVI si caratterizzano per una vocazione professionale europea e internazionale, nonché per una visione spiccatamente multidisciplinare della loro attività.
Tra gli scopi principali di ASSIREVI vi è quello di promuovere, sostenere e fornire contributi alla valorizzazione dell’attività di revisione legale e delle altre attività di assurance (al cui genere appartiene anche la revisione legale dei conti), alla loro evoluzione, nonché alla cultura ad esse relativa.
Inoltre, ASSIREVI promuove e realizza l’analisi scientifica di supporto all’adozione o modifica dei principi e delle norme tecniche e operative per lo svolgimento della revisione legale e delle altre attività di assurance.
Infine, ASSIREVI si occupa di promuovere nei confronti delle Associate e del mercato la diffusione della conoscenza tecnico-scientifica in materia di audit e assurance, nonché delle altre tematiche a queste strettamente connesse, anche attraverso la predisposizione di Quaderni, Monografie, Documenti di Ricerca e Position Paper.

















