Amianto-asbesto-eternit ospite tossico nei tetti di stabilimenti, magazzini, abitazioni, scuole, ospedali, allevamenti, in tutta Italia.
I dettagli normativi ed operativi sono descritti da Paolo Valmori, uno dei massimi esperti nazionali in materia, avendo contribuito alla redazione delle linee guida delle norme legislative attualmente in atto e che annovera, fra le sue esperienze pluridecennali, anche la progettazione e la direzione tecnica dei lavori di bonifica del Traforo del Monte Bianco, successivi al catastrofico rogo del 1999, eseguite per una importante multinazionale americana incaricata della ristrutturazione.
Le lastre in cemento-amianto
Sono anche comunemente chiamate Eternit, dal marchio del maggior produttore europeo di cemento amianto: sono presenti da decenni nei tetti dei nostri edifici con profilo ondulato e profilo piano.
Le ondulate tradizionali hanno uno spessore di mm 6, l’onda ha una altezza di cm 6 e le onde si susseguono in modo continuo. Le dimensioni sono 100 x 120 cm ma vi sono anche lastre da 100 x 220. Sono posate con un interasse di appoggio dei listelli di circa cm 100.
La fibra da amianto, essendo minerale, è immarcescibile e moderatamente elastica, conferisce alle lastre elevata resistenza meccanica ed atmosferica.
L’impasto è composto da amianto a 12 % e al 88% da cemento.
L’amianto può essere estratto dal minerale di amosite, serpentino, crocidolite. Per quanto tra loro vi siano differenze di pericolosità, sono considerati tutti altamente tossici.
La presenza di qualsiasi tipo di amianto deve essere bonificata per obbligo delle leggi vigenti e, soprattutto, per obbligo della sicurezza della salute umana.
Il rischio sanitario
L’amianto è un materiale assolutamente naturale che non subisce alterazioni strutturali da alcun tipo di agente esterno, antropico o meteorologico.
La sua pericolosità è causata dalle caratteristiche chimico fisiche e dalla dimensione delle fibre minerali, lunghe e sottili che, quando si spezzano, se inalate, si conficcano nei polmoni da dove è impossibile espellerle. Restando inglobate negli alveoli, creano prima irritazione, successivamente muco e in seguito si sviluppa il tumore della pleura.
Il governo, con la legge 257 /92, ha vietato la commercializzazione, la produzione di prodotti contenenti amianto e la vendita di prodotti contenenti amianto (compresi gli immobili).
Questa legge ha trovato applicazione nel D.M. del 6 settembre 1994, con il quale sono stabilite tutte le regole per eseguire valutazioni e bonifiche da amianto.
Praticamente è il vangelo.
Ogni regione ha poi emanato disposizione operative agganciate al DM 6/09/94, nelle quali vi sono procedure burocratiche spesso differenti tra regione e regione.
Le operazioni previste dal legislatore sono tre:
1- Confinamento
Significa separare fisicamente l’area contenente amianto dal resto del fabbricato. A esempio, se si ha un locale pieno di amianto, se ne murano tutti gli accessi. Nessuno potrà accedervi, allontanando anche con opportuni segnali.
2- Incapsulamento
Si applicano vernici speciali penetranti che bloccando le fibre di amianto e proteggono il manufatto. Queste vernici tendono a deteriorarsi con l’azione del sole, di conseguenza il manufatto deve essere periodicamente controllato e, ove necessario, ripristinata la vernice protettiva (è importante sottolineare che non si tratta di ripristino del manto di copertura, ma solo di una inertizzazione della superficie di amianto).
3- Rimozione
L’intervento di rimozione prevede il trattamento inertizzante del materiale, l’impacchettamento con etichettatura e il conferimento alla discarica autorizzata. Le procedure di rimozione variano a seconda che si tratti di amianto friabile (molto complessa) o amianto in matrice compatto, il caso più frequente dei manti di copertura
Considerazioni
La soluzione più indicata è indubbiamente la rimozione perché nelle soluzioni 1 e 2:
– è indispensabile nominare un Responsabile Amianto che indichi a eventuali operatori la presenza di amianto onde evitare danneggiamenti ai rivestimenti amiantieri e rediga le richieste secondo le normative locali e nazionali (responsabilità e costi aggiuntivi per l’azienda);
– l’immobile, per quanto inertizzato l’amianto, ha un valore inferiore, perché obbligherebbe un nuovo proprietario a eseguire bonifiche costose qualora volesse demolire il fabbricato o utilizzare spazi confinati;
– le banche, in caso di finanziamento per acquisto dell’immobile, potrebbero richiedere la bonifica totale prima della erogazione del finanziamento o del leasing;
– per gli interventi di confinamento o incapsulamento è necessario allestire il cantiere con tutte le sicurezze previste dalle vigenti leggi in materia di prevenzione di infortuni sui luoghi di lavoro (ponteggi, parapetti ecc.). Questi costi, in tempi periodicamente brevi, dovranno essere nuovamente sostenuti per la manutenzione dell’incapsulante oppure per eseguire la rimozione definitiva;
– le coperture in amianto sono fuori legge dal 1994, quindi oggi hanno ben più di 30 anni. Di conseguenza, le caratteristiche meccaniche sono quasi totalmente compromesse. Intervenire per effettuare sopra-copertura o trattamenti incapsulanti ha costi importanti, offrendo però limitate garanzie di durata. Infine, in fase di posa c’è un rischio elevato di danneggiamento del materiale ormai infragilito.
Si è mossa anche l’Europa
Attualmente, a livello europeo, è in corso la Direttiva UE 2023/2668, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, operativa dal 23 dicembre 2023, che modifica la precedente direttiva 2009/148/CE. Questa Direttiva ha lo scopo di diminuire al massimo le malattie da esposizione alle microfibre di amianto, causa in Europa del 78% dei casi di tumore generati in ambienti di lavoro.
Il nuovo limite massimo di esposizione imposto – ma fino al 20 dicembre 2029 – sarà di 0,01 fibre per cm³, dieci volte inferiore all’attuale limite di 0,1 fibre per cm³.
Si potranno utilizzare sia le metodologie di analisi al microscopio elettronico, sia quelle a contrasto di fase.
Entro il 31 dicembre 2025 dovrà essere recepita da tutti gli Stati membri, Italia inclusa, ovviamente!
Il bando ISI-INAIL
Anche nel 2025 è attualmente aperto il bando ISI-INAIL (600 milioni di euro di dotazione) che concede contributi a fondo perduto del 65% delle spese ammesse, fino al massimo di 130.000 euro, per incentivare la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, così importanti per la salute e per la valorizzazione dell’asset immobiliare.
Il cantiere aperto permette anche sensibili economie di scala per l’installazione dell’impianto fotovoltaico.
Paolo Valmori con SmartEfficiency per riqualificare i tetti industriali
Sono già diversi i lavori eseguiti grazie a questa collaborazione per riqualificare le coperture in amianto – oltre a quelle ammalorate in fibrocemento o in guaina – di importanti stabilimenti produttivi, logistiche e centri commerciali.
L’esperienza pluridecennale di Paolo Valmori nella progettazione con i materiali prescritti e nell’esecuzione dei cantieri con la rigorosa osservanza delle normative, costituisce una preziosa sicurezza per i committenti ai quali, con l’azienda esecutrice iscritta all’Albo Smaltitori MI-65840 Categoria 10 Classi D e 5 f, consegniamo il nuovo tetto corredato di tutta la – complicata – documentazione obbligatoria.
SmartEfficiency è un pool di imprese produttrici e di installazione, di istituti finanziari, di professionisti, per affiancare gli imprenditori ed i manager per migliorare le performance energetiche delle proprie aziende. Gli interventi mirati nelle aree produttive strategiche raggiungono il livello di efficienza con le migliori soluzioni tecnologiche e finanziarie.
SmartEfficiency ha fatto parte dei tavoli di lavoro con ENEA nel 2016 per il perfezionamento delle Direttive sulla Diagnosi Energetica nel settore Retail e per la Commissione Europea nel 2017 sulle Comunità Energetiche SMARTER EMC2.
Le attività industriali di SmartEfficiency sono affiancate dal brand BYinnovation che promuove le best practices innovative e di sostenibilità delle aziende clienti e di tutto il sistema produttivo italiano.
contatti: tel. 02.2641 7228 – mail info@smartefficiency.eu
Ministero Ambiente 2024 “aree mappate amianto”
Ministero Ambiente 2024 “censimento amianto” (relativo alle sole aree mappate)

















