Allianz Trade Country Risk Atlas, pubblicazione di riferimento incentrata sul rischio Paese, area di competenza che il leader mondiale nell’assicurazione del credito commerciale ha sviluppato nel corso di decenni.
Il Country Risk Atlas si basa su un modello proprietario di valutazione del rischio che viene aggiornato ogni trimestre con gli ultimi sviluppi economici e i dati proprietari di Allianz Trade. Il documento offre analisi complete e approfondimenti sui fattori economici, politici, ambientali e di sostenibilità aziendali che influenzano i trend del rischio di mancato pagamento per le aziende, a livello macroeconomico.
Italia: crescita del PIL prevista sotto l’1% nel 2025
La ripresa dell’Italia dal 2021 è stata notevole, con il PIL ora assestato al 5,6% sopra i livelli pre-2020, superando così la maggior parte dei Paesi dell’Eurozona. Tuttavia, di recente lo slancio economico ha subito un rallentamento, riflettendo un calo degli investimenti dopo l’impennata guidata dal Superbonus.
“Guardando al futuro, l’allentamento dell’inflazione e della politica monetaria dovrebbe sostenere una ripresa dei consumi privati, mentre, i fondi NGEU potrebbero fornire un impulso parziale agli investimenti. Ci aspettiamo che la crescita media rimanga sotto l’1% nel 2025, date le sfide globali e le debolezze strutturali, tra cui la bassa partecipazione alla forza lavoro e la produttività, e l’alto rapporto del debito pubblico/Pil” afferma Maddalena Martini, Senior Economist per l’Europa presso Allianz SE.
Il rischio Paese è migliorato notevolmente ma le sfide sono all’orizzonte
Nel 2024, il rischio Paese globale ha mostrato un miglioramento significativo, con 48 economie in trend positivo e solo 5 declassate. Il trend positivo osservato nel 2023 è ora ancora più evidente, con miglioramenti più che raddoppiati (+27) e downgrade rimasti stabili (+1).
“Le economie che hanno visto un miglioramento del loro rating rappresentano circa il 17% del PIL mondiale. Gli upgrade sono stati distribuiti principalmente nei mercati emergenti: l’America Latina ne ha registrato il numero più alto (13), seguita dall’Europa emergente (10) e dall’Asia-Pacifico (9). Dall’altro lato, la maggior parte dei downgrade è avvenuta nella regione del Medio Oriente, inclusi Bahrain, Israele e Kuwait, a causa di tensioni prolungate nelle catene di approvvigionamento e prezzi del petrolio sotto il livello di pareggio fiscale”, afferma Luca Moneta, Senior Economist per i Mercati Emergenti presso Allianz Trade.
Tuttavia, il rischio paese rimane fortemente esposto alle tensioni geopolitiche e di finanziamento previste nei prossimi mesi. Queste potrebbero essere aggravate da un’ulteriore concretizzazione dei rischi al ribasso.
“Anche se le prospettive economiche globali sono migliorate grazie al rallentamento dell’inflazione, al recupero dei flussi di credito e al miglioramento delle condizioni di liquidità, in molti paesi a basso reddito si riscontrano ancora condizioni imprenditoriali poco favorevoli, mentre le economie ad alto reddito affrontano un’incertezza politica prolungata. Inoltre, dobbiamo considerare che due terzi degli upgrade del rischio paese che abbiamo effettuato l’anno scorso si basano su indicatori a breve termine, il che suggerisce che questi miglioramenti siano ciclici e potenzialmente reversibili. In questo scenario, le aziende dovrebbero essere prudenti nelle loro strategie di crescita considerando il quadro delle tensioni geopolitiche e l’aumento progressivo del protezionismo. È probabile che le catene di approvvigionamento diventino ancora più complesse, rendendo ancora più importante il monitoraggio del rischio paese”, dichiara Aylin Somersan Coqui, CEO di Allianz Trade.
La fragilità della ripresa: quali sfide per le imprese?
Secondo Allianz Trade, nel 2025-2026 diversi fattori potrebbero interrompere la tendenza positiva, tra cui:
– Tensioni geopolitiche: conflitti sociali, politici e istituzionali, intensificatisi verso fine 2024
– Rischi di guerre commerciali: crescente protezionismo e possibilità di conflitti commerciali estesi
– Disordini civili e polarizzazione: aumento della polarizzazione nei mercati avanzati ed emergenti
Ana Boata, Head of Economic Research presso Allianz Trade, conclude: “Una guerra commerciale a tutto campo è la preoccupazione principale: la successiva perdita di attività economica e il ritorno delle pressioni inflazionistiche probabilmente minerebbero la fiducia degli investitori, portandoli in una lunga fase fatta di attese e analisi. Allo stesso tempo, la crescente polarizzazione – già evidente in molti paesi – comporta costi economici significativi e intensifica le divisioni sociali. La frequenza e la gravità dei disordini civili stanno aumentando a causa di fattori come l’inflazione, gli aggiustamenti fiscali e la crescita della produttività in ritardo. In questo contesto, i responsabili politici devono affrontare il crescente deficit di fiducia e mitigare i rischi di polarizzazione.”
Allianz Trade è il leader mondiale dell’assicurazione crediti e specialista riconosciuto delle cauzioni, recuperi, credito commerciale strutturato e rischio politico. La nostra rete proprietaria di intelligence analizza quotidianamente i cambiamenti nella solvibilità di oltre 83 milioni di aziende. Offriamo alle imprese la garanzia di fare affari con sicurezza e di ottenere il pagamento dei propri crediti. Le indennizziamo in caso di crediti inesigibili ma, soprattutto, le assistiamo per evitare operazioni dall’esito incerto. Quando forniamo una copertura di assicurazione crediti o altre soluzioni finanziarie, la nostra priorità è la protezione predittiva. In caso di sinistro, il nostro credit rating AA è la miglior garanzia che abbiamo le risorse, con il supporto di Allianz, per indennizzare e proteggere al meglio l’impresa cliente. Con sede a Parigi, Allianz Trade è presente in più di 50 Paesi e si avvale di 5.700 collaboratori. Nel 2023 il giro d’affari consolidato è stato pari a € 3,7 miliardi e l’ammontare totale di operazioni commerciali assicurate a livello globale è stato pari a € 1.131 miliardi di esposizione.