Hydrogen Economy: Bosch Rexroth tra i player nella corsa alla leadership italiana dell’idrogeno. La Commissione Europea ha introdotto il “Green Deal”, un piano per rendere l’Europa neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050. Questo grande obiettivo potrà essere raggiunto solo agendo su chi produce i maggiori quantitativi di emissioni di CO2, primi fra tutti i trasporti e i settori dell’Industria. Nel mondo, ogni anno, l’utilizzo di combustibili fossili per la generazione elettrica, il trasporto e il riscaldamento e l’industria comporta l’immissione di circa 37 miliardi di tonnellate di CO2 nell’atmosfera.
L’idrogeno, il futuro della sostenibilità ambientale e dell’economia industriale
L’impiego dell’idrogeno viene studiato da decenni a livello sperimentale, ma solo da due anni a questa parte viene considerato a tutti gli effetti il futuro, come testimoniamo i piani d’investimento di diversi paesi europei che riconoscono all’idrogeno il ruolo chiave nella riduzione delle emissioni climalteranti. L’idrogeno eco-sostenibile verrà prodotto da energia solare nei paesi caldi, da eolico nei paesi costieri e da reforming del metano nei paesi ricchi di gas combinato a sistemi di cattura della CO2. Il tutto abbinato ad efficienti sistemi di elettrolisi dell’acqua e di trasporto del gas in forma compressa oppure liquida. Il suo impiego servirà a de-carbonizzare interi comparti che oggi basano il loro funzionamento su combustibili fossili: trasporto e industria pesante, ma anche il riscaldamento degli edifici. A beneficiare di questa transizione non sarà soltanto l’ambiente, ma l’economia: oltre al mercato dell’idrogeno stesso – in Italia la stima è tra i 3 e i 5 miliardi di euro al 2030 – saranno davvero significative le opportunità d’investimento per le infrastrutture che si occuperanno della produzione, il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno.
La transizione energetica: una grande scommessa per l’Italia manifatturiera
L’Italia è il secondo Paese in Europa per valore aggiunto del settore manifatturiero ed è il primo per numero di piccole e medie imprese manifatturiere, un tessuto economico-industriale che racchiude alcune delle competenze distintive nella produzione di tecnologie applicate lungo la filiera, per questo la spinta dell’idrogeno è fondamentale per l’economia del manifatturiero. Ma le aziende Italiane non saranno sole nella corsa alla leadership dell’idrogeno e dovranno competere con i leader industriali come Germania e Francia. L’Italia, però, è ben posizionata per accaparrarsi una buona fetta del mercato diventando un catalizzatore di tutta l’industria grazie alla sua posizione geografica che la rende il crocevia naturale tra Africa e Medio Oriente, grandi potenziali esportatori, e i paesi del nord, grandi potenziali consumatori. Il Paese è quindi nella situazione ideale per avere un ruolo chiave nella gestione del trasporto dell’idrogeno tramite gasdotti o in forma liquida sfruttando il trasporto marittimo e ferroviario. Ma è anche sulla produzione che l’Italia può concentrare le sue risorse, indirizzando le sue aziende ad alto contenuto tecnologico verso lo sviluppo di sistemi di elettrolisi, di generazione di energia rinnovabile, di stoccaggio e di sistemi di distribuzione innovativi ed efficienti: in tutte queste aree sono infatti ancora lontani i livelli di efficienza e di costo richiesti per una vasta adozione dell’idrogeno.
In Italia ci sono già diverse attività sia nella distribuzione sia nell’utilizzo finale a livello di produzione di energia. Queste attività riguardano i maggiori player del settore industriale della Hydrogen Economy. L’introduzione di idrogeno nelle reti energetiche rappresenta il primo passo per la diffusione e lo sviluppo di idrogeno verde da fonti rinnovabili, abbattendone i costi. L’idrogeno verde generato tramite elettrolisi dell’acqua, processo che avviene senza emissioni di CO2, può sfruttare le infrastrutture gas già esistenti. Nel 2019, Snam ha avviato con successo, come prima azienda in Europa, test di immissione di idrogeno nella propria rete di trasmissione con percentuali in volume fino al 10%.
Altro step già effettuato è la produzione di turbine hydrogen ready in grado di bruciare miscele di gas e idrogeno, dal 5 fino al 100% di idrogeno, quindi in grado di operare direttamente da reti alimentate con miscele di gas e idrogeno oppure con idrogeno stoccato. Questo ultimo impiego è cruciale per l’introduzione di Sistemi nuovi di “Power-to-Gas-to-Power”, quelli che consentono la gestione dell’eccesso di produzione da impianti FER (Fonti Energia Rinnovabile) che possono essere utilizzati in modo intensivo quando le condizioni climatiche permettono di generare grandi quantitativi di energia elettrica utilizzata per la produzione di idrogeno tramite elettrolizzatori da destinare allo stoccaggio e al successivo utilizzo. Questi nuovi sistemi rappresentano un’opportunità di decarbonizzazione e di flessibilità per la gestione di picchi di richiesta dalla rete, ad esempio con turbine in grado di bruciare idrogeno e/o ammoniaca.
La strategia Bosch Rexroth e l’importanza della ricerca
Bosch Rexroth crede che per vincere questa grande scommessa l’Italia dovrà adottare un approccio strutturato e sistemico che metta a sistema tutti gli attori industriali coinvolti e ne coordini le iniziative. Di fondamentale importanza è indirizzare gli investimenti nei nodi chiave della filiera e favorire la nascita di un sistema economico competitivo che poi possa esportare queste tecnologie anche all’estero.
Il percorso è complesso e sfidante, ma Rexroth crede fermamente che una nuova rivoluzione industriale sia alle porte e facendo leva anche sul Recovery Fund, l’Italia abbia possibilità concrete di scrivere le pagine di questa nuova industria.
Al di là delle soluzioni che Rexroth sta già sviluppando, è consapevole che il futuro dell’idrogeno risieda nella ricerca: le scoperte realizzate grazie alla cooperazione delle imprese del settore industriale, delle università e degli istituti di ricerca, stanno dando una fortissima spinta alla tecnologia dell’idrogeno. Per questo l’azienda ha scelto di diventare partner di H2IT, l’Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, che si prefigge l’obiettivo di promuovere il progresso delle conoscenze e lo studio delle tecnologie ed i sistemi per la produzione e l’utilizzazione dell’idrogeno puntando a stimolare la creazione dell’infrastruttura per l’uso dell’idrogeno ed essere portavoce degli attori del settore assicurando un futuro ruolo di leadership per l’Italia nel mercato mondiale.
Per Bosch Rexroth è fondamentale partecipare attivamente ai piani di sviluppo che si stanno delineando negli ultimi mesi, sedersi al tavolo dei principali player, studiare le normative e le certificazioni di cui queste tecnologie hanno bisogno, cooperare con i principali player che poi genereranno gli impianti finali e capire come la tecnologia Rexroth possa integrarsi e performare al meglio all’interno degli impianti finali.
Soluzioni Bosch Rexroth sulle stazioni di rifornimento a idrogeno
L’applicazione in cui Bosch Rexroth è già operativa in termini di applicazioni idrauliche si trova a bordo delle stazioni di rifornimento a idrogeno, dove i suoi sistemi vengono utilizzati per l’azionamento di compressori idraulici a più stadi che portano la pressione del gas al livello necessario per il rifornimento tramite il distributore. Le soluzioni sono diverse, da quelle più tradizionali costituite da centrali idrauliche in circuito aperto e sistemi di valvole di attuazione e controllo che azionano compressori lineari, a soluzioni più innovative che attivano i compressori lineari attraverso sistemi di azionamento compatti tipo SHA e che non necessitano di una centrale idraulica. Si stanno anche sviluppando soluzioni di trasmissioni idrostatiche a circuito chiuso per l’azionamento di motori lenti a pistoni radiali della tecnologia Hagglunds, adatti ad azionare compressori rotativi ad eccentrico. Come Drive & Control Company, Bosch Rexroth è disponibile a collaborare con i costruttori di compressori per individuare la soluzione di azionamento più adatta alle loro esigenze.
I componenti Rexroth per l’idraulica industriale su tutta la filiera dell’idrogeno
Le soluzioni di azionamento idrauliche di Bosch Rexroth sono già presenti per la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la produzione di Idrogeno, il trasporto, lo stoccaggio e la conversione in energia. Ad esempio, per quanto riguarda la generazione di energia per la produzione di idrogeno verde, ovvero prodotto da fonti rinnovabili come l’eolico e il solare, sulle torri eoliche la tecnologia Rexroth viene utilizzata sia per la parte di trasmissione di potenza, sia per quella di regolazione. Se si pensa all’ eolico marino, tutta la parte di fabbricazione dei parchi eolici richiede l’impiego di complessi macchinari a bordo delle navi che si occupano della loro installazione, macchinari che già utilizzano i sistemi idraulici sviluppati da Bosch Rexroth. Guardando invece allo stadio finale di generazione di energia elettrica da combustibile idrogeno, in questo caso è presente la tecnologia idraulica di attuazione delle valvole di processo utilizzata normalmente in ambito Oil &Gas. All’interno della filiera dell’Idrogeno, inoltre, rivestono un ruolo fondamentale apparecchiature quali elettrolizzatori e celle a combustibile la cui costruzione su larga scala richiederà macchinari come presse e sistemi di movimentazione nei quali trovano impiego tutte le varie tecnologie di azionamento dell’azienda.
Come fornitore di azionamenti e controlli riconosciuto a livello globale, Bosch Rexroth assicura efficienza, potenza e sicurezza nel movimentare macchinari e sistemi di ogni dimensione. Bosch Rexroth fornisce in tutto il mondo tecnologie integrate per l’azionamento e il controllo di macchine operatrici mobili – Mobile Applications – e di macchinari e impianti industriali – Machinery Applications and Engineering, Factory Automation – sviluppando componenti innovativi, soluzioni e servizi su misura.
Bosch Rexroth può essere l’interlocutore unico dei propri clienti per oleodinamica, azionamenti e controlli elettrici, tecnica di montaggio e lineare, software e interfacce per l’Internet of Things. Con sedi in oltre 80 paesi e più di 32.300 collaboratori, Bosch Rexroth ha generato nel 2018 un fatturato di circa 6,2 miliardi di euro.
Il Gruppo Bosch è fornitore leader mondiale di tecnologie e servizi. Al 31 dicembre 2018 i 410.000 collaboratori in tutto il mondo hanno generato un fatturato di 77,9 miliardi di euro nel 2018. I settori di business sono divisi in quattro aree: Tecnica per autoveicoli, Tecnologia industriale, Beni di consumo e Tecnologie costruttive ed energetiche. Come azienda leader IoT, Bosch offre ai propri clienti soluzioni innovative per case domotiche, smart city, mobilità e industrie connesse. L’azienda utilizza la propria esperienza in software e servizi per la sensoristica, così come il proprio IoT cloud, per proporre ai propri clienti connessi, soluzioni cross-domain da un’unica fonte. L’obiettivo della strategia del Gruppo Bosch è creare innovazione per una vita sempre più connessa. Bosch migliora la qualità della vita nel mondo, offrendo soluzioni valide e innovative. Bosch crea tecnologia: “Invented for life”. Il Gruppo comprende l’azienda Robert Bosch GmbH e quasi 440 imprese tra consociate e filiali in circa 60 Paesi. Se si includono i partner commerciali e di assistenza, e le attività internazionali di sviluppo, di produzione e di vendita di Bosch, si raggiunge la copertura di quasi tutti i Paesi del mondo. La sua forza innovatrice è alla base della continua crescita dell’azienda. Bosch impiega 69.500 collaboratori in ricerca e sviluppo su 125 filiali in tutto il mondo.