Turismo che verrà: una lettura attraverso l’ospitalità in Italia. Dopo due lunghi anni di interruzione forzata è tornato a Milano l’appuntamento annuale organizzato da Università Bocconi in collaborazione con Confindustria Alberghi e dedicato al confronto tra mondo degli operatori alberghieri e quello della finanza.
Interessanti spunti emersi nel corso della giornata
Il recupero della domanda turistica si riflette negli indicatori economici di performance alberghiera: se l’occupazione è ancora al di sotto dei dati 2019 (-12%, ma con alcuni segmenti – luxury e upper midscale – in cui si è recuperato oltre il 91% dell’occupazione), la redditività alberghiera ha già abbondantemente superato i livelli pre-pandemia.
La domanda si conferma alta anche per i prossimi mesi ed in particolare per Pasqua e ponti di primavera. Milano, Firenze, Roma e Venezia hanno già prenotazione superiori a quelle del 2022.
Warning nella reputation, campanello d’allarme da non sottovalutare
Se la valutazione su location e servizi resta molto positiva, al contrario giudizi negativi su manutenzioni e connettività.
Un segno che conferma come dopo due anni di crisi profonda sia necessario accompagnare le aziende che ancora non hanno recuperato le perdite, affinché non ci siano rallentamenti negli investimenti per rispondere a clienti sempre più esigenti.
L’evento si è articolato su tre tavole rotonde e ha offerto una lettura del settore attraverso i diversi punti vista di alcuni dei principali attori di hotellerie, finanza e innovazione.
In apertura il Rettore Francesco Billari e il Professor Carlo Altomonte dell’Università Bocconi hanno offerto un quadro degli scenari macroeconomici, geopolitici e demografici, nei quali si inserisce il turismo e in particolare il comparto alberghiero.
“Il settore alberghiero nei dati e nell’esperienza degli operatori”
Hanno introdotto il panel, Marco Malacrida di STR & TrustYou e Maddalena Terraneo di Horwath HTL, con l’analisi degli indicatori di performance italiani nel confronto con i competitor internazionali e l’evoluzione dell’offerta che vede una presenza, in costante aumento, delle catene nazionali e internazionali nel nostro Paese.
Dai modelli di sviluppo adottati dal comparto alberghiero, un’occasione per condividere nuove tendenze, esperienze internazionali, evoluzione del viaggiatore italiano, come cambiano i modelli di business e l’importanza di una formazione di qualità, a tutti i livelli, per essere al passo con le nuove esigenze dei clienti.
“Il punto di vista della finanza”
Ha visto l partecipazione di importanti realtà nazionali ed internazionali, pubbliche e private, che hanno approfondito il funzionamento di alcuni strumenti e l’importante ruolo degli investimenti nel settore alberghiero.
“Una finestra su vecchi e nuovi orizzonti”
Temi quali l’ospitalità di lusso, le nuove soluzioni tecnologiche a disposizione delle aziende, l’importante ruolo della rigenerazione urbana e il legame tra impresa e territorio hanno concluso la carrellata di interventi.
Una giornata ricca di spunti che ha restituito elementi interessanti su quelle che sono le attuali linee di sviluppo del settore e le future direttrici cui poter volgere lo sguardo per anticipare tendenze e dinamiche del mercato.
Alcuni dei principali protagonisti del mondo dell’hotellerie – Christian Boyens di Belmond, Gabriele Burgio di Alpitour, Carlos Diaz di AC Hotels by Marriott, Elisabetta Fabri di Starhotels – intervistati dalla collega Sofia Vedani di Planetaria Hotels, hanno disegnato insieme a Livia Peraldo di Elle Decor il quadro del settore e delineato le sfide del prossimo futuro.
Anche i rappresentanti del mondo della finanza – Chiara Caruso di CDP Real Asset Sgr SpA, Pierluigi Monceri di Intesa Sanpaolo, Giampiero Schiavo di Castello SGR e Jacopo Tamos di Algebris – hanno confermato, pur sottolineando le diverse connotazioni della loro mission nel settore, un orizzonte molto positivo di incremento degli investimenti nel comparto anche a supporto dei processi di riqualificazione dell’offerta e della crescita dimensionale degli operatori.
Infine Paolo Barletta di Arsenale, Francesca Benati di Amadeus, Davide Manzoni di Palazzo dell’Agricoltore e Human Company hanno offerto uno spaccato della crescita off the beaten track, con progetti innovativi e di successo.
Tutti indistintamente hanno concordato sulla necessità di riqualificare gli standard dell’offerta alberghiera, caratterizzata da ben 33.000 strutture, la maggior parte delle quali di proprietà e conduzione familiare, con limitato accesso al credito e, quindi, alla possibilità di rinnovare le unità immobiliari e gli impianti tecnologici, per portarle al livello delle richieste internazionali.
Altro punto dolente, la mancanza di personale qualificato, derivante dalla mancanza di formazione dei giovani, scarsamente attratti dall’offerta formativa, erogata dalle scuole alberghiere fino alle università.