Storia produzione gelato artigianale a Bologna. Il freddo che piace. Apprezzato dai Bolognesi fin dalla fine dell’Ottocento, il gelato artigianale si diffonderà sempre più nel corso del Novecento grazie ad importanti innovazioni tecnologiche che ne consentiranno una migliore e più rapida lavorazione.
Attraverso le collezioni del Museo ripercorreremo le principali tappe della storia della produzione del gelato artigianale: dal brevetto nel 1931 della “motogelatiera” di Otello Cattabriga in grado di riprodurre meccanicamente il movimento “stacca e spalma” della spatola per mantecare il gelato, fino alla rivoluzionaria “autogelatiera” ideata da Bruto Carpigiani nel 1945, che porterà alla nascita della Carpigiani Gelati, oggi leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per gelati.
L’iniziativa termina al Battiferro, dove si potrà proseguire la serata al fresco e in compagnia con lo spettacolo Il primo canale non si scorda mai (con Onorina Pirazzoli).
Museo del Patrimonio Industriale di Bologna. Il 1 febbraio 1994 venne inaugurata la mostra Fare Macchine Automatiche. Storia e attualità di un comparto produttivo 1920-1990 che segnò un’ulteriore tappa nel processo di sviluppo del Museo. Il progetto culturale si allargò non solo alla formazione professionale, ma anche all’agire di questa nelle dinamiche economiche del territorio e più in generale nell’identità produttiva dell’area bolognese. Le metodologie museografiche consolidate vennero estese alle dinamiche più recenti della società industriale, ricercando collegamenti e rapporti con aziende, imprenditori e tecnici protagonisti dello sviluppo produttivo locale. Nel 1998, assunta la denominazione di “Museo del Patrimonio Industriale”, il Museo si trasferì nell’attuale sede della fornace da laterizi Galotti, ristrutturata, di fatto raddoppiando l’area espositiva. Grazie alla costruzione di una solida rete di relazioni con il mondo industriale si costituì la Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, che oggi conta l’adesione di oltre sessanta aziende. L’Associazione è un supporto operativo essenziale per il Museo svolgendo un ruolo di collegamento tra il mondo della produzione e dello sviluppo e quella della promozione di questi temi
Gli sviluppi del Museo. L’assetto attuale del Museo si è consolidato con progressive azioni di approfondimento e integrazioni delle collezioni a partire dalla mostra Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia che nel 2000 ha riorganizzato per il 70% gli spazi espositivi. I numerosi percorsi di ricerca attivati hanno dato vita ad altrettante mostre di approfondimento, di volta in volta dedicate all’automazione, alla meccanica di precisione al biomedicale, alle vicende delle aziende storiche del territorio. La metodologia basata sulla interdisciplinarità, l’utilizzo di fonti diverse, di narrazione basate sui racconti dei protagonisti trova riscontro negli allestimenti, in cui macchine, modelli funzionanti, strutture video e informatiche restituiscono informazioni, suggeriscono approfondimenti e invitano a ritrovare i vari fili dello sviluppo industriale di Bologna.
La fabbrica del futuro. Il 13 marzo 2019 è stata inaugurata una nuova area espositiva denominata “La Fabbrica del Futuro”, in collaborazione con l’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale. Si tratta di uno spazio laboratoriale, multimediale e interattivo pensato per far conoscere le tecnologie e le tendenze dell’industria contemporanea. Nel sistema produttivo del futuro, la fabbrica diventa un nodo di interconnessione tra il mondo materiale e il mondo digitale, un luogo strategico e d’innovazione in cui si producono beni e servizi, sfruttando i vantaggi derivanti dall’enorme mole di dati che il cliente stesso offre, permettendo così di anticipare le richieste del mercato.
Museo del Patrimonio Industriale – ex Fornace Galotti – Via della Beverara 123 – 40131 Bologna
Per informazioni: telefono 051.6356611
Per la prenotazione (obbligatoria): tel 329.3659446 (Vitruvio)