Rapporto ICE – ISTAT: nel 2008 stabile export italiano. La graduatoria dei principali Paesi di destinazione delle esportazioni italiane (nel complesso aumentate dello 0,3% nel 2008) non è particolarmente mutata rispetto all’anno precedente.
E’ quanto emerge dal Rapporto ICE 2008-2009 elaborato su dati resi disponibili dall’ISTAT e presentato a Roma il 22 luglio scorso. Al primo posto si conferma la Germania, sebbene il valore delle esportazioni verso questo Paese sia diminuito dell’1,3%, seguita dalla Francia (-2,5%), mentre una flessione più netta si è registrata verso la Spagna (-12,7%), rimasta al terzo posto dei principali mercati di destinazione. La Russia ha migliorato la propria posizione, attestandosi al settimo posto (+ 9,5%). Sono diminuite inoltre le esportazioni verso gli Stati Uniti (-5%), quarto Paese di sbocco per le nostre esportazioni, mentre quelle verso la verso la Cina sono aumentate del 2,5%.
La posizione in graduatoria della stessa Cina (14° posto) e quella del Giappone (17° posto) sono rimaste stabili.
Le importazioni italiane sono invece aumentate dell’1,1% in valore, soprattutto dai Paesi esportatori di materie prime energetiche quali Libia (che è passata dall’ottavo al quinto posto), Russia (giunta al sesto posto) e Algeria (+41% rispetto al 2007) che ha guadagnato due posizioni nella graduatoria dei principali fornitori dell’Italia.
In classifica quest’anno sono entrati anche Azerbaigian e Arabia Saudita, a conferma della forte incidenza dei prodotti energetici sugli acquisti di merci dall’estero. Le importazioni dalla Cina sono ulteriormente aumentate (+8,8%) così come la sua quota sull’import dell’Italia (arrivata al 6,3%).
Il deterioramento del saldo commerciale nel 2008 è derivato principalmente dagli scambi con i Paesi produttori di materie prime (Africa, Medio Oriente e Russia), effetto della forte crescita dei prezzi sul valore delle importazioni nella prima parte dell’anno. Vi hanno contribuito anche l’aumento del disavanzo con la Cina e la riduzione dell’attivo con gli Stati Uniti, effetto della recessione sulle esportazioni italiane e del deprezzamento del dollaro. Migliorato invece il saldo con l’Unione europea, risultato di una contrazione delle importazioni maggiore rispetto a quella delle esportazioni.
I dati disponibili sui primi cinque mesi del 2009 mostrano ancora una sensibile caduta delle esportazioni e delle importazioni con tutte le aree, mentre i saldi risentono favorevolmente del calo dei prezzi delle materie prime importate rispetto ai picchi raggiunti nella prima parte dell’anno scorso.
Le esportazioni infatti presentano diminuzioni che coinvolgono tutti i Paesi e le aree geoeconomiche, ad eccezione della Cina. Per le importazioni tendenze negative si rilevano per i principali partner commerciali.
Nello stesso periodo si registrano saldi positivi, in particolare, con gli Stati Uniti, l’Oceania, la Svizzera, i paesi asiatici (Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Malaysia e Thailandia) ed il Messico.