Gruppo Sviluppo Flexo by ACIMGA. Italia seconda al mondo nella produzione di macchine per stampa flessografica con un valore delle esportazioni superiore a 160 milioni di euro.
È stato ufficialmente costituito nel mese di novembre il Gruppo Sviluppo Flexo by ACIMGA, terzo gruppo di specializzazione all’interno dell’associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica e del converting.
Un primo nucleo fondatore rappresentato da 20 tra le aziende associate ACIMGA – BFT Flexo, BOBST, Brofind, BST Eltromat, Camozzi Automation, Color Consulting, DEC Impianti, ETS International, Ferrarini & Benelli, HuberGroup, Gama, Inciflex, Koenig & Bauer, OMET, Prades, RE, Rossini, Simec Group, Tresu e Uteco – che si pone lo scopo promuovere capillarmente la tecnologia flexo e di analizzarne l’implementazione e i trend nei diversi mercati in cui tale tecnologia è utilizzata.
Il nome del Gruppo rappresenta espressamente la scelta di privilegiare il concetto di sviluppo, declinandolo su distinti fattori abilitanti:
– lo sviluppo dei mercati in prima istanza, ma anche lo sviluppo delle competenze;
– lo sviluppo delle applicazioni; lo sviluppo di analisi, dati e mappature funzionali ad un presidio ottimale;
– lo sviluppo del confronto, per dialogare e instaurare relazioni con il mondo associativo e flessografico già presente;
– lo sviluppo del Made by Italy.
Simone Bonaria, Chief Operation Officer di BFT Group, è stato nominato Coordinatore del Gruppo ed elemento di raccordo tra il Gruppo e il Consiglio Generale di ACIMGA. “Il Gruppo Sviluppo Flexo nasce con l’idea di ampliare il confronto all’interno del panorama della stampa flessografica, prendendone parte attivamente. Le 20 aziende che hanno partecipato al kick-off del progetto hanno portato al tavolo moltissimi spunti per le future attività del gruppo, segnale che questo segmento è vivace e ha ancora moltissimo spazio per l’innovazione.”
Il mercato “Flexo”
Nel 2022 la dimensione del commercio mondiale delle macchine per stampa flessografica è stata pari a circa 1 miliardo di Euro (1).
Nonostante costituisca una nicchia di mercato, la volontà di ACIMGA di avviare un gruppo di lavoro specializzato va vista nella crescita attuale e prevista del segmento. Nel 2022 il commercio internazionale della “flexo” ha vissuto infatti un vero e proprio boom, segnando un +17%, con un trend positivo di crescita moderata che si stima continui fino al 2026, con un CAGR (tasso di crescita annuale composto) del +3,9%.
L’Italia è il secondo Paese al mondo (dopo la Germania) per esportazione di macchine per stampa flessografica con 161 milioni di euro di export (per una quota di mercato pari al 13,3%), una leadership di valore sulla quale puntare nel prossimo triennio. Tra i paesi che importano maggiori quantità di macchine di questo tipo ci sono gli Stati Uniti con una stima di export pari a 175 milioni al 2026 (dai 152 del 2022) e la Turchia (77 milioni al 2026 dai 54 nel 2022).
La stampa flessografica
La stampa flessografica è la seconda tecnologia di stampa più antica, in cui inchiostri ad asciugatura rapida vengono trasferiti da lastre da stampa flessibili a un substrato.
Questa tipologia di stampa rotativa viene utilizzata principalmente per la stampa su larga scala di testo e immagini su un’ampia varietà di materiali come plastica, film metallici, carta e tessuti non tessuti.
La flessografia fu creata come metodo di stampa basato sul timbro e la prima macchina da stampa flessografica fu costruita a Liverpool, in Inghilterra, nel 1890, da parte dell’azienda Bibby, Baron & Sons.
Questo metodo divenne noto come stampa all’anilina, poiché all’inizio del 1900 veniva utilizzato inchiostro a base di olio di anilina. Per tutto l’inizio del XX secolo, la stampa flessografica è stata utilizzata per gli imballaggi alimentari negli Stati Uniti, fino a quando la FDA dichiarò che l’inchiostro utilizzato non era sicuro per questa tipologia di prodotti; inchiostri reputati tali furono sviluppati solo nella metà del ‘900. Nel 1951 questo processo venne ufficialmente denominato stampa flessografica.
Nel corso dei decenni, la qualità della stampa è notevolmente migliorata grazie a inchiostri, cliché e macchine di miglior fattura. Si tratta di una tecnologia di stampa ecosostenibile nel caso in cui vengano utilizzati inchiostri a base di acqua, poiché questi non rilasciano alcun Composto Organico Volatile (COV) nell’ambiente.
(1) Fonte: ExportPlanning.com su base Banca Dati Ulisse, sviluppata a partire da dati ONU (db Comtrade), Eurostat (db Comext) e US Census Bureau (db UsaTrade)
ACIMGA (Associazione Costruttori Italiani di Macchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini) è l’associazione confindustriale che raduna i produttori di macchine per la stampa e la cartotecnica. Dal 1947 è il punto di riferimento nazionale per tutte le tecnologie della stampa, del packaging e del converting per tutte le applicazioni e per tutti i tipi di materiali.
Acimga conta attualmente 75 soci, che rappresentano oltre il 60% del fatturato totale dell’industria del settore e il 70% del fatturato export.