Good Manufacturing Practices per cosmetici. Conformità GMP nell’industria dei cosmetici: un impegno per la sicurezza e l’eccellenza produttiva.
Nel fantastico mondo della bellezza e del make-up, l’innovazione è la regina indiscussa, ma la sicurezza è la sua compagna di fiducia.
Ogni prodotto che sfiora la pelle non è solo un inno alla bellezza, ma è anche un simbolo di sicurezza e affidabilità valori che TÜV Italia accoglie con entusiasmo.
Oggigiorno, il concetto di bellezza è intrinsecamente legato al benessere complessivo delle persone, assumendo un valore olistico che abbraccia non solo l’estetica, ma anche la salute. In questo contesto, la cosmesi riveste un ruolo centrale, influendo direttamente sul nostro quotidiano. La crescente consapevolezza dei consumatori ha innalzato l’esigenza di sicurezza dei prodotti cosmetici a un imperativo inderogabile, con l’obiettivo di salvaguardare la salute e il benessere di chi li utilizza.
L’industria cosmetica è da sempre soggetta a rigorosi controlli, affrontando varie sfide che vanno dalle dichiarazioni di marketing ingannevoli all’impiego di materiali potenzialmente pericolosi. Gli ingredienti impiegati in prodotti cosmetici più datati, come il piombo, una volta ampiamente usato, sono oggi vietati a causa della loro comprovata nocività. Di conseguenza, sia i produttori che i fornitori si trovano nella responsabilità di garantire che i loro prodotti siano sottoposti a una produzione e a controlli costanti, rispettando rigorosi standard di qualità.
In un’epoca in cui la trasparenza e la sicurezza sono al centro delle preoccupazioni dei consumatori, l’industria cosmetica si impegna a offrire prodotti che non solo esaltino la bellezza, ma che siano anche affidabili e conformi ai più elevati standard di sicurezza. La tutela della salute dei consumatori diventa così un obiettivo comune, plasmato dalla costante evoluzione normativa e dalla consapevolezza crescente delle sfide che l’industria deve affrontare.
Esploriamo l’essenziale applicazione delle Good Manufacturing Practices (GMP) in conformità con la ISO 22716, focalizzandoci su come queste pratiche siano fondamentali nell’assicurare che la bellezza non sacrifichi mai la sicurezza delle persone.
Le Good Manufacturing Practices, conosciute anche come norme di buona fabbricazione, costituiscono un complesso insieme di regole e procedure che dettagliano metodi per le fasi di produzione, controllo, immagazzinamento e spedizione dei prodotti cosmetici. La loro implementazione mira a garantire standard qualitativi appropriati e a assicurare ai consumatori elevati standard di sicurezza e igiene.
Dalla formazione del personale alla gestione di reclami e ritiri dal mercato, dall’igiene degli ambienti e delle attrezzature alla qualità delle materie prime e dei materiali di imballaggio, fino alla gestione dei rifiuti, le GMP abbracciano ogni aspetto critico del processo. Rappresentano il concreto impegno dell’industria cosmetica nell’offrire prodotti affidabili e sicuri, ponendo costantemente al centro il benessere e la sicurezza dei consumatori.
Cosa sono le GMP e la norma UNI EN ISO 22716:2007
Le linee guida della norma ISO 22716 sulle pratiche di buona fabbricazione (GMP) per i cosmetici sono state create con l’obiettivo di fornire chiare direttive per la produzione, il controllo, lo stoccaggio e la distribuzione di prodotti cosmetici. Queste regole puntano a garantire la qualità del prodotto cosmetico con un’attenzione particolare al cliente, sottolineando la tracciabilità e la responsabilità nell’intero processo di produzione e distribuzione.
In ottemperanza al Decreto Legislativo 204/2015, sottolineiamo che la violazione delle disposizioni dell’articolo 8 del Regolamento (CE) 1223/2009, riguardante l’obbligo di rispetto delle Good Manufacturing Practices (GMP), comporta l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie, come previsto dalla normativa vigente.
Le GMP furono sviluppate in primo luogo per i prodotti farmaceutici, ma ad oggi la loro applicazione si estende a tutti i prodotti “healthrelated”, come: gli alimenti, i dispositivi medici, i derivati biologici e i cosmetici.
Le GMP trovano attuazione principalmente tramite le seguenti attività:
– Documentare e registrare ogni aspetto del processo, attività / operazione
– Impiegare personale che abbia ricevuto un’apposita formazione
– Osservare procedure di pulizia e sanitizzazione ed eseguire analisi microbiologiche
– Verificare con regolarità il buon funzionamento degli strumenti e dei macchinari
– Conoscere, controllare i processi e gestire i reclami
Al fine dell’immissione in commercio di un prodotto cosmetico di qualità, è pertanto fondamentale creare dei processi aziendali di produzione, controllo microbiologico e stoccaggio altamente strutturati che tengano conto, non solo del risultato finale, ma di tutte le varie fasi.
La norma è applicabile a tutti i prodotti cosmetici e prende in considerazione i fattori e le attività che hanno rilevanza per l’ottenimento del prodotto cosmetico: la documentazione di ogni aspetto del processo produttivo;
– la gestione delle materie prime e dei materiali di confezionamento;
– personale accuratamente formato;
– l’etichettatura dei prodotti;
– la gestione dei processi di pulizia e sanitizzazione (lavorare in un ambiente sfavorevole alla contaminazione del prodotto);
– produzione (incluso l’imballaggio), laboratori di controllo della qualità, la verifica periodica del buon funzionamento di strumenti e macchinari;
– la gestione dei reclami;
– l’obbligo di notifica dell’ingresso di nuovi prodotti alla Commissione Europea.
“Per noi la certificazione GMP va oltre la mera gestione dei processi; essa incarna una promessa di qualità e un impegno totale nei confronti del benessere dei consumatori. La nostra dedizione alla sicurezza e all’eccellenza costituisce il cuore di ogni certificazione GMP che rilasciamo, confermando il nostro impegno incessante nell’assicurare che gli standard più elevati siano rispettati e che la fiducia dei nostri clienti sia sempre al centro della nostra attenzione”, afferma Marielrosal Muzzachi, Responsabile di schema di certificazione di TÜV Italia.
L’ottenimento della certificazione in accordo alla Norma UNI EN ISO 22716:2007 fornisce l’evidenza imparziale che l’impresa si è dotata di un sistema GMP e che lo applica, ed è quindi un ottimo strumento non solo per tenere sotto controllo il processo produttivo, ma per rendere visibile al consumatore l’impegno dell’azienda di lavorare in conformità ad uno standard riconosciuto a livello internazionale.
È importante anche ricordare che queste linee guida non sono applicabili alle attività di ricerca e sviluppo, né alla distribuzione dei prodotti finiti.
“Questa certificazione non solo offre visibilità ai consumatori, ma trattandosi di uno standard riconosciuto a livello internazionale, la certificazione assicura il rispetto delle esigenze dei clienti e delle norme cogenti .” conclude Muzzachi di TÜV Italia
Fondato nel 1866 come associazione di controllo delle caldaie a vapore, il Gruppo TÜV SÜD è cresciuto diventando un’impresa globale. Opera con oltre 25.000 dipendenti dislocati in oltre 1.000 sedi in circa 50 paesi allo scopo di migliorare costantemente tecnologia, sistemi e competenze. TÜV SÜD contribuisce attivamente a rendere innovazioni tecniche come Industria 4.0, guida autonoma ed energie rinnovabili sicure e affidabili.
TÜV Italia fa parte del gruppo TÜV SÜD ed è presente in Italia dal 1987. TÜV Italia ha una struttura di oltre 700 dipendenti e 400 collaboratori, con diversi uffici operativi sul territorio nazionale, a cui si affiancano i Laboratori TÜV Italia e Bytest a Volpiano (TO) e i Laboratori pH a Barberino Tavarnelle (FI), acquisite rispettivamente nel gennaio 2012 e nel gennaio 2013. TÜV Italia organizza periodicamente webinar e seminari gratuiti, dove vengono affrontati I temi tecnici più attuali, altre ai numerosi corsi formativi professionali, dedicati ad approfondire e sviluppare competenze in tutti i settori in cui l’ente opera.