Energia Maccaferri dal seme alla lampadina. Per la prima volta in Italia energia elettrica sufficiente per le esigenze di 350mila famiglie sarà prodotta utilizzando esclusivamente semi di oleaginose come il girasole e legno dei pioppi coltivati in 80.000 ettari di campi nazionali.
Grazie alla prima filiera agro energetica al 100% italiana resa operativa dalla collaborazione tra Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, PowerCrop e il Gruppo Maccaferri, la piu’ grande attività degli impianti per la produzione di energia elettrica è collegata alla riconversione degli ex zuccherifici dell’Eridania Sadam. Sarà alimentata ogni anno dalla fornitura di 400.000 tonnellate di cippato di pioppo e di 160.000 tonnellate di semi di oleaginose, come il girasole, provenienti esclusivamente dalle aree agricole presenti nell’arco di 300 chilometri dagli stabilimenti, per un periodo di 15 anni.
Un impegno che riguarda 500 milioni di euro di investimenti industriali negli impianti con una ricaduta economica sul settore agricolo di 1,5 miliardi di euro nell’intero periodo e un impatto occupazionale superiore a 4.000 unità a tempo pieno, tra lavoratori diretti e indiretti.
L’obiettivo è infatti quello di garantire tutela e adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e la riduzione degli impatti ambientali e sociali, anche attraverso un rigido e trasparente monitoraggio da parte delle comunità locali.
Dopo il disastro ambientale provocato dalla marea nera fuoriuscita dall’estrazione del petrolio nel Golfo del Messico, l’Italia si pone dunque all’avanguardia nella produzione di energia pulita necessaria per favorire lo sviluppo compatibile con un progetto che consente – sottolinea la Coldiretti – di ridurre la dipendenza dal petrolio importato dall’estero.
Sul piano ambientale si otterrà una riduzione di 600.000 tonnellate nelle emissioni di gas ad effetto serra (Co2) all’anno.
Un contributo determinante – continua la Coldiretti – al raggiungimento dell’impegno assunto dall’Italia per conseguire l’obiettivo dell’Unione Europea entro il 2020 di un ridurre del 20 per cento le emissioni di gas ad effetto serra, di aumentare al 20 per cento il consumo di fonti rinnovabili e di portare al 20 per cento il risparmio energetico (20-20-20).
L’ accordo segna l’avvio di una intensa collaborazione tecnica, agronomica ed economica per lo sviluppo della filiera agro energetica italiana, attraverso l’impiego esclusivamente di biomassa di origine vegetale di provenienza del territorio limitrofo degli impianti in una logica di accordi di filiera italiana.
Il Contratto Quadro (ai sensi degli articoli 10 e 11 del Decreto legislativo 27 Maggio 2005 n. 102) vede coinvolte le strutture operative dei Consorzi Agrari d’Italia presenti sul territorio nazionale.
Un ruolo centrale nel progetto è infatti svolto dai Consorzi Agrari i quali svolgono un ruolo logistico e nella fornitura dei mezzi tecnici nell’ambito della programmazione delle coltivazioni sul piano territoriale, mentre a livello nazionale alla società Consorzi Agrari d’Italia (CAI) spetta il coordinamento nazionale e la contrattazione delle fornitura oltre che la pianificazione delle colture e del fabbisogno di investimenti nelle strutture logistiche.
“Questo accordo – ha dichiarato il Presidente Gaetano Maccaferri – rappresenta un’ulteriore progresso nello sviluppo dei rapporti tra il mondo agricolo nazionale e il nostro gruppo industriale, che già vanta un patrimonio di esperienze di lunga tradizione nel settore dell’agroindustria italiana. Confidiamo nello sviluppo dei giacimenti verdi per la completa affermazione anche nel nostro Paese della produzione di energia da biomassa di origine agricola, grazie alla piena collaborazione instauratasi con Coldiretti, l’organizzazione maggiormente rappresentativa in ambito nazionale”.