Costruzioni e circolarità. Cyrkl, azienda leader attiva nell’economia circolare, che fa incontrare domanda e offerta di scarti industriali, ha organizzato una tavola rotonda sull’edilizia sostenibile in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
L’evento ha riunito esperti del settore per esplorare le opportunità offerte dall’approccio circolare nei settori del Real Estate – edilizia, ed infrastrutture, strade e costruzioni civili, con la necessità di adottare soluzioni innovative. E’ emersa l’importanza della collaborazione tra aziende, istituzioni e professionisti per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile in questi settori che rappresentano una parte significativa del PIL nazionale.
“Sfide e soluzioni innovative circolari nel settore edilizio”
L’incontro è stato aperto da Anna Mazzi, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova, che ha presentato un excursus sull’economia circolare e il Life Cycle Thinking, in relazione al settore dell’edilizia.
La professoressa ha sottolineato come l’adozione di una valutazione preliminare completa e l’implementazione di sistemi di demolizione selettiva consentano di ottenere importanti vantaggi sia ambientali che economici nel contesto dell’economia circolare, ma il tutto deve essere effettuato tenendo conto anche dei relativi costi.
Riallacciandosi all’argomento della demolizione selettiva, Federica Savini, responsabile del team di consulenza di Cyrkl in Italia, ha illustrato il servizio di audit preventivo alla demolizione offerto dall’azienda, che ha l’obiettivo di trovare soluzioni circolari ai rifiuti che saranno generati in fase di demolizione.
L’audit consiste in una iniziale raccolta dei dati con relativa mappatura dell’edificio, in modo che le risorse contenute nell’edificio stesso possano essere reinserite in circolo prediligendo il riuso e il riciclo.
Il servizio consente di ottenere un resoconto comprensivo con l’individuazione di partner in grado di supportare il processo, accompagnato dalla fattibilità di attuazione delle soluzioni.
Grazie all’audit pre-demolizione, è possibile ridurre l’impatto ambientale dell’abbattimento, valutando in anticipo tutti gli aspetti connessi ai processi demolitivi, inclusa la gestione logistica.
Stefano Ravaioli, direttore di SITEB Strade Italiane e Bitumi, ha approfondito il tema degli inerti utilizzati nei fondi stradali, sottolineando come sia essenziale massimizzare il recupero dell’asfalto fresato, poiché questo rappresenterebbe un beneficio sia dal punto di vista ambientale che economico.
Il recupero dell’asfalto rappresenta un’opportunità per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile del settore poiché non solo è possibile riusare la componente inerte, il pietrisco, ma è anche possibile riutilizzare una buona quantità di bitume sfruttando la sua capacità legante ancora intatta.
La discussione sulle strade è proseguita con un intervento sul trasporto degli inerti. In particolare Giorgio Ghiringhelli, amministratore unico di ARS Ambiente Srl, ha presentato il Progetto SWITCH, finanziato dal Bando Interreg Italia-Svizzera, che si concentra sul trasporto intermodale degli inerti.
Dal 2018, il progetto sta cercando soluzioni alternative per il trasporto di tali materiali tra la Lombardia e il Canton Ticino, al fine di individuare la formula di trasporto più efficiente, coordinando gomma, ferro o una combinazione ibrida.
Una grande sfida anche quella di Ramboll Italia, che sta incontrando difficoltà a causa delle normative per il riutilizzo dei materiali recuperabili dal vecchio manufatto per la nuova diga foranea del porto di Genova.
In questo caso è stato Daniele Susanni a presentare le sfide nel campo dell’edilizia e le soluzioni proposte da Ramboll. Nel contesto delle gare pubbliche, il quadro normativo prescrive la necessità di definire criteri minimi di demolizione delle costruzioni per garantire opportunità di riciclo.
A supporto della difficoltà normativa che spesso si lega all’economia circolare, Stefano Palmisano, avvocato specializzato in diritto ambientale, ha affrontato l’approccio normativo attraverso l’esposizione di casi giudiziari riguardanti la possibilità di recupero e riutilizzo degli scarti edili e dei “sottoprodotti”.
L’avvocato ha esortato gli operatori ad esercitare pressioni affinché i legislatori comprendano appieno le sfide ambientali e agiscano di conseguenza.
È inoltre fondamentale superare lo scetticismo e i pregiudizi riguardanti i sottoprodotti e il loro utilizzo, poiché essi rappresentano una base per la crescita economica e la tutela ambientale.
La discussione si è poi spostata su aziende innovative attualmente in grado di applicare soluzioni di economia circolare nel settore edile.
Davide Delfrate, ricercatore presso il Politecnico di Milano e CEO di Fibereuse Tech, ha presentato alcuni progetti europei incentrati sul riciclo dei materiali compositi, con esempi di applicazioni nel settore delle costruzioni realizzate dall’azienda Rivierasca.
In particolare, ha illustrato l’utilizzo di fibra di vetro riciclata, come quello delle pale eoliche, un materiale estremamente complesso da recuperare, utilizzabile per la fabbricazion di prodotti destinati all’edilizia e all’arredamento.
Veronica Angelozzi, rappresentante de La Banca della Calce, ha fornito esempi di utilizzo degli scarti derivanti dalla lavorazione della canapa industriale nel settore delle costruzioni, illustrando come la parte legnosa della canapa, chiamata “canapulo”, separata dalla parte fibrosa che la circonda e che è già utilizzata industrailmente, rappresenta un materiale macroporoso che può essere utilizzato per l’isolamento termico degli edifici.
Infatti la divisione Calce Canapa utilizza il canapulo per la produzione di materiali da costruzione completamente riciclabili al termine del ciclo di vita.
Infine, Elisa Chioatto, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Ferrara, ha presentato una panoramica dello stato dell’arte delle innovazioni nel settore delle costruzioni in Emilia-Romagna, portando i risultati di una ricerca condotta nel 2022 che mette in luce diversi aspetti interessanti, come le attuali soluzioni sostenibili disponibili sul mercato o in via di sviluppo, prevalentemente la riduzione dei rifiuti, il conferimento di rifiuti e la demolizione selettiva.
La tavola rotonda è stata moderata dal Country Manager di Cyrkl in Italia Simone Grasso.
Una volta terminati gli interventi da parte dei relatori, è iniziato il confronto con il pubblico, durante la quale è emersa ancora una volta la necessità di instaurare un rapporto più chiaro con le istituzioni normative e politiche, al fine di ottenere risultati significativi per promuovere l’utilizzo sostenibile e il riciclo dei materiali da costruzione.
Interessante l’intervento di Luca Grillini, delegato territoriale di ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Aggregati) per la regione Emilia-Romagna, che ha evidenziato come le consultazioni con le imprese del settore abbiano fatto sì che il decreto sull’End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione (DM 152 del 27 settembre 2022), in vigore dal 4 novembre 2022, venisse revisionato dal MASE.
Infatti il “Regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale”, previsto dal PNRR – riforma M2C3 – ed inserito nel cronoprogramma della strategia nazionale di economia circolare, presentava grosse limitazioni che avrebbero messo a repentaglio l’attuale percentuale di materiale inerte recuperato, ovvero il 76% di 70 milioni di t/anno.
La bozza di revisione ha accolto le indicazioni degli operatori del settore, scontenti dei parametri (in particolare per cloruri e solfati) troppo restrittivi che avrebbero compromesso le principali operazioni di recupero, incentivando la discarica.
Questo è un tipico esempio di come impedimenti normativi possano bloccare l’implementazione dei principi di economia circolare.
È stato anche sottolineato l’importante ruolo di collaborazione tra gli operatori interessati, incoraggiandoli a unirsi in gruppi di lavoro per far sentire la propria voce alle istituzioni ed ai media per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel campo dell’edilizia.
Cyrkl è una startup green-tech la cui missione principale è di applicare i principi dell’economia circolare alla gestione dei rifiuti attraverso tecnologie innovative, analisi dei dati e apprendimento automatico.
Ad oggi Cyrkl aiuta migliaia di aziende a trasformare i rifiuti in risorse, grazie alla più grande piattaforma digitale sugli scarti in Europa dove è possibile caricare annunci virtuali di ogni tipo di scarto o rifiuto.
Grazie a Cyrkl le aziende risparmiano centinaia di migliaia di tonnellate di emissioni di CO2 che verrebbero altrimenti rilasciate nell’atmosfera. Come parte delle sue attività di consulenza, il team di esperti di rifiuti si occupa inoltre di consulenze specifiche. Gli esperti si recano presso gli stabilimenti industriali e analizzano tutti i flussi di rifiuti con l’obiettivo di trovare soluzioni alternative in termini di gestione dei rifiuti. I risultati ottenuti sono analisi di mercato, risparmi ambientali ed economici (15% – 45%) e supporto nell’implementazione di nuove tecnologie di riciclaggio.
Il portafoglio clienti include anche grandi aziende come LIDL e Škoda Auto.