Bioarchitettura in Tour – Milano Urban Center – Fondazione Italiana Bioarchitettura Onlus. Apre lunedì 17 alle ore 18 presso Urban Center di Milano (Galleria Vittorio Emanuele II) la mostra itinerante su Bioarchitettura.
Curatrice l’architetto Eleonora Beatrice Fontana. Aperto dal 17 al 28 giugno 2013. Orario 9,00 – 18,00. Chiuso sabato e domenica.
La Fondazione Italiana di Bioarchitettura e Antropizzazione sostenibile dell’Ambiente, Onlus si propone di collegare il mondo intellettuale e produttivo alle strutture amministrative e formative, elaborare programmi integrati e di ricerca attenti alle ragioni umane e del territorio.
La casa, la città, l’ambiente, sono elementi fondamentali in cui si intrecciano connessioni radicate in ogni abitante, in una rete di relazioni che definiscono storia e geografia dei luoghi, troppo importanti perché possano rimanere esclusiva pertinenza di poche specifiche categorie professionali.
La Fondazione nasce nel giugno del 2012 dall’Associazione di Bioarchitettura onlus, costituita come prima organizzazione non profit in Italia nel 1988, impegnata nella diffusione delle tematiche della Bioarchitettura. In contatto con analoghe esperienze provenienti in Paesi ove una quota di mercato edile è caratterizzata dall’attenzione ai temi ecologici e interdisciplinari, la Fondazione tende a considerare il progetto quotidiano come momento di effettiva convergenza scientifica, mettendolo a disposizione di tutti gli utenti attraverso un linguaggio semplice e chiaro.
Lavorare insieme ed accanto a professionisti di diversa formazione e spesso appartenenti a differenti ambiti professionali, consente di riscoprire il significato del proprio fare e sperimentare di mutati atteggiamenti progettuali per un rinnovato mestiere; i confronti tra progettisti, gruppi cittadini e amministrazioni, arricchiscono l’esperienza, contribuendo a caratterizzare, in senso bioecologico, la storia di un luogo. Condividendo l’esperienza si scambiano idee ed opinioni, guidando verso un’esperienza diretta ed emozionale per l’appropriazione di flessibilità percettive, leggendo nelle relazioni ambientali, attingendo a risorse psico-emotive a volte anche non consapevoli, individuando ostacoli e distorsioni nella rappresentazione di sé e dell’intorno.
La Fondazione, propone in ambito produttivo e progettuale, contatti importanti ad una rete qualificata di esperti, docenti, professionisti, impegnati quotidianamente nell’ambito della costruzione ecosostenibile e biocompatibile, fornendo percorsi interdisciplinari per l’apprendimento, l’acquisizione e la elaborazione di informazioni e notizie sui sistemi costruttivi innovativi, in un ambito di riflessione sui processi sensoriali e percettivi rivoluzionario.
SETTORI DI INTERVENTO
La Fondazione accoglie ed organizza energie professionali qualificate che operano con correttezza nel campo dell’ecologia applicata. La qualificata molteplicità delle competenze consente un ruolo propositivo e consistente nei confronti di soggetti pubblici e privati.
I contatti internazionali e la molteplicità delle esperienze maturate dalla sua fondazione, pongono l’ente in grado di svolgere consulenza qualificata e specialistica in diversi ambiti.
– Risorse rinnovabili: produzione di energia per uso residenziale, agricolo, industriale, zootecnico; tecnologie attive e passive del solare, fonti alternative, impianti a basso consumo.
– Territorio: piani di urbanizzazione e per la mobilità, carte tematiche tutela e progettazione del territorio.
– Ambiente: tutela e progettazione del paesaggio, valutazioni ambientali, trattamento e riciclaggio dei rifiuti, tutela, raccolta, depurazione e utilizzo delle acque, prevenzione dai rischi di inquinamento.
– Formazione e informazione: campagne informative, ad esempio l’alfabetizzazione all’ecologia e alla qualità dell’architettura, corsi specializzati, laboratori professionalizzanti, organizzazione di congressi e conferenze, in particolare il Symposium Europeo del progettare ecologico.
– Architettura: consulenza progettuale, soluzioni per la ottimizzazione energetica e spaziale, progettazione alle varie scale, verde pubblico e privato, risanamenti energetici.
– Ingegneria: valutazioni geologiche, impiantistica a basso consumo, coibentazione biologica, calcolo dei bilanci termici, illuminazione e ventilazione naturali, rilevamenti ambientali di elettromagnetismo e radon, rilievi termografici, certificazione energetica e di materiali bioarchitettonici.
– Medicina dell’habitat: psicologia dell’abitare, condizioni per il benessere psicofisico, materiali biocompatibili, protezione dall’inquinamento indoor.
– Ambito giuridico: procedure di controllo, definizione, redazione e controllo per il rispetto delle norme, formulazione di proposte attuative, tutela dell’utente, ricerca sovvenzioni e finanziamenti, rilascio di certificazioni.
ATTIVITÀ COMUNICAZIONE.
Diffonde mediante convegni, seminari, tavole rotonde e anche attraverso la propria rivista specializzata “Bioarchitettura” l’approccio progettuale della Bioarchitettura teso verso l’architettura che privilegia la relazione e l’incontro, il benessere, l’uguaglianza, attuando una strategia culturale che coniughi percezione e sostenibilità, valutazione e partecipazione, tecnica e organizzazione.
INFORMAZIONE.
Si pone, con la sua qualificata molteplicità di competenze, quale servizio permanente abilitato a informare, documentare, risolvere e diffondere conoscenze sui problemi dell’abitare sano e del corretto edificare.
FORMAZIONE.
Promuove, grazie alla collaborazione interdisciplinare con strutture accademiche, ad esempio l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna o l’Università LUMSA di Roma, l’organizzazione di corsi, seminari, master e laboratori formativi universitari professionalizzanti.
MARCHIO.
Gestisce il Marchio di “Bioarchitettura” a tutela e difesa dell’utente.
ASSISTENZA e PROGETTAZIONE.
Porta assistenza e consulenza tecnica a soggetti pubblici e privati. Attraverso la progettazione biocompatibile ed ecosostenibile attua best practices con particolare focus sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente e delle costruzioni antisismiche.
RAPPRESENTANZA.
È presente con propri rappresentanti ed osservatori presso Enti ed Istituzioni ed è organismo di riferimento per la partecipazione nazionale ed internazionale, collaborando alla definizione di programmi esecutivi di ricerca e attuando progetti integrati.
DEFINIZIONE BIOARCHITETTURA
L’ecologia, ormai, è nel nostro orizzonte. Si fanno sempre più ricorrenti i termini: architettura ecologica, bioedilizia, bioclimatica, bioarchitettura, edilizia sostenibile, edilizia verde, ecc. Anche se spesso usati come sinonimi, ciascuno di essi cela diverse correnti di pensiero.
Bioclimatica è il termine più maturo per età, riflessioni, applicazioni. Introdotto negli anni ‘70, oggi si orienta verso valutazioni prestazionali, controllo dei parametri, tecnologie integrate, sistemi di riscaldamento e raffrescamento, incremento della luce naturale e simili, ponendo in relazione l’edificio con gli elementi quantificabili esterni.
L’attenzione dal processo costruttivo alle sue finalità, di matrice tedesca, Baubiologie, è la Bioedilizia, che distingue tra due parametri, non sempre convergenti: il problema energetico (eco-sostenibilità, comprendente anche i materiali) e il problema della salute umana (bio-compatibilità), declinati “dalla culla alla tomba” e “garantendo le generazioni future”.
Se l’ingegneria verde, con la fuga in avanti connessa con l’adesione tecnologica è di stampo anglosassone, la Bioarchiettura è accezione maturata in ambito sostanzialmente italiano. Vede l’essenza dell’ecologia nella durata del manufatto, perseguibile più che attraverso stratagemmi tecnologici, mediante l’attribuzione di significati.
Per trasformare una sommatoria di tecnologie e materiali – ovviamente biocompatibili ed ecosostenibili – nella casa dell’uomo è necessario coinvolgere tradizioni, codici, linguaggi del luogo, adottando scelte consapevoli e responsabili. La razionalistica coerenza tra forma e funzione perde così di significato, sostituita dalla verifica circa la facilità di antropizzazione dello spazio, la percezione del “sentirsi a casa”, la possibilità di mettere radici.
Si tratta di una sorta di “nuovo umanesimo” che pone la vita e la sua qualità come obiettivo primario del progetto. “Tempo e spazio”, riferimenti classici dell’architettura, vengono letti come necessità di adesione alla storia e alla geografia, cioè alle “persone ed ai luoghi”. La rottura con il funzionalismo (la casa come macchina per abitare e il territorio come superficie indifferente) e con il formalismo (autoreferente e spettacolare) è divenuta ideologica.