ANIE GIFI chiede regole per la green economy ai politici. Il dibattito politico ed economico in vista delle elezioni nazionali è oramai entrato in una fase cruciale. È unanime la richiesta, già accolta da Confindustria, di delineare proposte concrete per rilanciare nei prossimi cinque anni il Sistema Paese attraverso misure che garantiscano da un lato stabilità e dall’altro uno sviluppo economico sostenibile per la società e l’ambiente. Il fotovoltaico e le altre rinnovabili hanno tutte le carte in regola per avere un ruolo di primo piano in questa partita.
“Chiediamo che nei programmi dei candidati – dichiara Valerio Natalizia, Presidente ANIE/GIFI – si dimostri maggiore attenzione alla green economy in generale ed al fotovoltaico in particolare. L’assenza di proposte in questi settori strategici appare incomprensibile dal momento che a livello europeo, ma non solo, la green economy è considerata il volano principale della prossima rivoluzione industriale”. Già oggi i risultati del sostegno alle energie rinnovabili in Italia sono notevoli. Nel 2011 abbiamo risparmiato 2.5 mld € sulle importazioni di gas e 18 mln ton di CO2. Inoltre grazie all’effetto peak shaving, sempre nel 2011, la bolletta energetica nazionale si è ridotta di 400 mln€. Il solo fotovoltaico nel 2012 ha contribuito a soddisfare il 5.63% della domanda elettrica nazionale ed ha rappresentato il 6.43% della produzione netta nazionale di elettricità.
“Nonostante questi ottimi risultati – continua Natalizia – l’industria fotovoltaica nazionale ha perso ben 6.000 posti di lavoro nel 2012 con conseguente riduzione del gettito fiscale per le Casse dello Stato ed un maggior ricorso alla cassa integrazione. Una situazione paradossale in questo contesto”. “Riteniamo quindi opportuno che le forze politiche che guideranno il Paese nel prossimo quinquennio – conclude Natalizia – si adoperino per dare continuità agli investimenti e allo sviluppo del settore fotovoltaico traghettandolo dal sistema incentivante verso la piena competitività con le altre fonti energetiche. Siamo disponibili a collaborare per dare operatività a strumenti che favoriscano la ripresa economica del Paese attraverso l’incremento del PIL, del gettito fiscale, dell’occupazione e diminuiscano al contempo la spesa energetica degli italiani”.
Nel 2013 i nuovi impianti fotovoltaici che saranno installati a livello globale toccheranno i 35 Gw (Gigawatts) di energia prodotta, rispetto ai 32 Gw del 2012. E basteranno ancora pochi anni – entro il 2016 – per superare i 60 Gw annui.
Non così bene i ricavi per i produttori che nel 2013 hanno guadagnato circa 77 miliardi di dollari, quest’anno non supereranno i 75 miliardi. Le stime e le previsioni arrivano dalla società di consulenza Ihs che mette in conto un costante aumento della domanda di impianti, a fronte di minor reddittività per i produttori.
L’aumento della domanda di impianti fotovoltaici interessa anche il nostro Paese che quest’anno – sempre secondo le stime Ihs – dovrebbe confermarsi al 5° posto nella classifica dei World’s top solar market, con Germania che scenderà al terzo posto, preceduta da Cina e Stati Uniti e seguita da Giappone. I cinque Paesi nell’insieme hanno assorbito nel 2012 il 75% della domanda di impianti.
Attenzione però alla concorrenza che avanza e che potrebbe sparigliare le carte in tavola: se nel 2010 l’Europa rappresentava infatti l’80% della domanda di fotovoltaico nel mondo, nel 2012 è scesa al 53% e nel 2013 dovrebbe toccare il 39%.
A rimpiazzare il Vecchio continente come leader mondiale delle installazioni ci penserà l’Asia, accanto a singoli mercati outsider come Sud Africa e Romania.