What’s Next. Nomisma Energia presenta la piattaforma Next – L’energia delle idee in occasione della celebrazione dei 10 anni di attività. La nuova piattaforma in cui operatori del mercato, istituzioni, ONG, università e centri di ricerca possano dialogare in maniera aperta, condividere opinioni, esperienze e idee. Next nasce dalla volontà di creare uno spazio di confronto per indagare e approfondire le dinamiche che delineeranno il futuro sviluppo del mercato energetico.
L’evento che ha lanciato il progetto, svoltosi venerdì 16 dicembre a Bologna, ha visto la partecipazione di personalità del mondo della politica, sia europee che nazionali, del mondo privato e dell’accademia.
Come affermato dall’amministratore delegato di NE Nomisma Energia alla vigilia dell’evento, “Next non è un convegno. Next ha l’obiettivo di annullare la classica distanza tra panelisti e partecipanti e vuole invece creare un habitat temporaneo in cui le idee fluiscano liberamente, rendendo l’energia e l’ambiente fonti d’ispirazione per la società e l’imprenditorialità.”
L’evento è stato organizzato in sessioni tematiche di approfondimento parallele in cui sono intervenuti numerosi esperti e operatori del mercato energetico. “Attraverso questo approccio vogliamo dar vita ad un dibattito costruttivo che ruoti attorno alle 3 dimensioni della transizione in atto: integrazione, innovazione e decarbonizzazione”, ha dichiarato il presidente di NE Nomisma Energia, Davide Tabarelli.
L’apertura dei lavori, affidata all’amministratore delegato di Vivigas (partner di Next), Andrea Bolla, si è incentrata sull’importanza del cambiamento come costante che accompagna il mercato: “cambia prima di essere costretto a farlo” ha sottolineato il dottor Bolla, “e basta guardare a quanto il mondo dell’energia sia cambiato negli ultimi 10 anni per capire la portata di quanto sia vero questo monito”, aggiungendo che la discussione su “quale sarà il futuro del nostro sistema energetico è sicuramente uno degli argomenti più dibattuti e avvincenti. Immaginarlo è compito di tutti noi, imprenditori, decisori pubblici, ricercatori e cittadini.”
Next si è aperto con una lectio del professor Ad van Wijk, imprenditore e professore del corso “sistemi energetici del futuro” all’università tecnologica olandese di Delft. Il professor van Wijk ha presentato quelli che potrebbero essere i principali driver che guideranno il cambiamento del mercato energetico negli anni a venire: “la vera transizione avverrà quando le fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico, solare, geotermico e biomasse) produrranno energia elettrica in eccesso e questo eccesso sarà convertito in un combustibile (idealmente l’idrogeno) in grado poi di essere facilmente trasportato e utilizzato in numerosi settori, primi tra tutti quello dei trasporti.”
Dopo la sessione iniziale, l’evento si è articolato in 2 sessioni ognuna delle quali aveva aree tematiche di dibattito specifiche che si svolgevano in parallelo. La sessione 1 “Cosa sta cambiando nell’energia” è stata suddivisa in 2 aree tematiche: area Oil&Gas e area Rinnovabili.
Area Oil&Gas
Il dibattito nell’area Oil&Gas è stato guidato da
– Careddu, Vice Presidente Esecutivo Strategie, Innovazione e ICT di Saipem
– Scaffardi, Direttore Generale e Vice Presidente Esecutivo SARAS
– Nicolazzi, presidente Centrex Italia
– Komlev, Capo della divisione “Contract structuring and price formation” di Gazprom
– Usberti, Amministratore Delegato di Gasplus
dove è emersa la centralità che lo sviluppo delle tecnologie sta avendo anche in settori tradizionalmente maturi come quello dell’Oil&Gas. Le sfide poste dal mutamento dello scenario energetico globale richiedono sempre maggiori sforzi volti ad aumentare la produttività del settore, sia nella fase upstream che in quella downstream. A questo si aggiunge la necessità di far sì che le politiche ambientali siano coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione prefissati, evitando di creare distorsioni di mercato come quelle che hanno portato ad un aumento dell’utilizzo di carbone a scapito di combustibili il cui contenuto di carbonio è di circa 2/3 inferiore, come il gas naturale.
Area Rinnovabili
Il dibattito nell’area Rinnovabili è stato guidato da
– Ponti, Direttore Strategia e Market Analysis, TERNA
– Lo Schiavo, responsabile unità Regolazione Innovativa, AEEGSI
– Ferreri, Country Director di Sonnen
e si è incentrato sul tema dell’integrazione tra rinnovabili e fonti tradizionali in chiave tecnologica, geografica e settoriale. Ne è emerso che se la tecnologia sta progredendo ad una velocità molto elevata (l’integrazione tecnica è già potenzialmente una realtà, anche grazie al ruolo dei sistemi di accumulo), sia sotto il profilo economico lato economico che di policy, il percorso procede invece ad un ritmo meno sostenuto. Dal punto di vista economico, infatti, molti mercati elettrici si trovano di fronte ad una situazione inedita, in cui l’aumento delle rinnovabili ha portato ad un eccesso di capacità sul mercato all’ingrosso, con conseguente chiusura (o fermata) di molte centrali termoelettriche, e conseguenti problematiche relative alla copertura di picchi improvvisi della domanda elettrica. Nel breve termine, una soluzione sono i mercati della capacità, mentre nel medio termine occorre una maggiore interazione tra Paesi, così come indicato dalla Commissione europea nel Winter Package pubblicato nel dicembre 2016.
La sessione 2 “L’equilibrio tra domanda, offerta e clima” è stata suddivisa in 3 aree: offerta, domanda, clima.
Area Offerta
L’area Offerta è stata guidata da •S. Neri, Presidente TerniEnergia
– Pignoloni, Resp. Italy & Iberia, East Europe and North Africa, Enel Green Power
– Prodi, ex Parlamentare europeo.
I partecipanti hanno gettato lo sguardo al futuro delle rinnovabili in Italia e nel mondo. Il ruolo traino dell’Italia nello sviluppo delle fonti rinnovabili ha permesso ad alcune aziende italiane di continuare a crescere anche sui mercati internazionali, grazie anche alla progressiva riduzione dei costi tecnologici. Molte aziende italiane sono ora aziende leader a livello mondiale. Ma se da un lato la diversificazione geografica corrisponde ad una logica di business che si sta dimostrando vincente, dall’altro è stata sottolineata la necessità di una trasformazione delle società da un modello green ad un modello smart, così da poter catturare a pieno i vantaggi connessi con lo sviluppo della generazione distribuita.
Area Domanda
Il dibattito nell’area Domanda è stato guidato da
– Lanzetta, Responsabile Mercato Italia, Enel
– De Poli, Amministratore Delegato, General Electric
– Pinto, Presidente AXPO Italia
E si è imperniato su due tematiche:
– la centralità del consumatore, che diventa il vero asset per un’azienda del settore energetico. Il passaggio dal possesso dell’oggetto alla vendita del servizio, grazie alle smisurate potenzialità derivanti dall’interconnessione degli strumenti digitali, porterà ad un miglioramento della qualità della vita del consumatore, oltre alla creazione di un rapporto di fidelizzazione con il service provider;
– la potenzialità trasversali che la digitalizzazione sta aprendo, i cui effetti non sono limitati solo al cliente finale, ma che interessano anche settori a monte della catena del valore. La digitalizzazione permette già di efficientare in maniera ottimale tutti gli strumenti esistenti, dalle turbine degli aerei alle centrali elettriche, convenzionali e rinnovabili, e l’integrazione con i sistemi di accumulo porterà a benefici ulteriori in tutte le fasi della filiera.
La velocità di penetrazione di tali tecnologie sarà molto più rapida di quanto ci si possa aspettare e i benefici derivanti sono destinati a superare di gran lunga il giro d’affari oggi creato dal petrolio.
Area Clima
Il dibattito nell’area Clima è stata guidato da
– Marcu, Direttore European Roundtable on Climate and Sustainable Transition
– Ojan, Manager Sustainable Development, Heidelberg-Italcementi
– Pancaldi, Head Emission Trading Unit, GSE
focalizzandosi dapprima sullo stato delle politiche climatiche a valle della ratifica dell’Accordo di Parigi e dell’elezione di Donald Trump alla Presidenza degli USA. Elezione che potrebbe aprire scenari minacciosi, non per le sue posizioni scettiche sui cambiamenti climatici, quanto per la possibile chiusura verso forme di contribuzione finanziaria volte alla costituzione del Green Fund di 100 miliardi di dollari al 2020. Un’eventualità che di fatto pregiudicherebbe l’azione dell’Accordo di Parigi. La discussione si è poi incentrata sulla necessità di mettere in campo strumenti di policy che siano in grado di incentivare l’innovazione tecnologica nei diversi settori dell’economia, a partire dall’industria. Un’innovazione che si configura come requisito fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione prefissati.
La sessione finale della mattinata di lavoro, incentrata sull’impatto che i cambiamenti del mondo energetico stanno avendo (e potranno avere) sul mercato e sulla società, è stata affidata al presidente di NE Nomisma Energia, Davide Tabarelli, al preside della scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna, Ezio Mesini, e al direttore di Nomisma, Andrea Goldstein. Tutti i relatori hanno evidenziato come lo studio costante della realtà, la formazione e la capacità di fare rete siano condizioni necessarie affinché la transizione in corso sia in grado di apportare benefici netti in termini di maggiore ricchezza, inclusività e sostenibilità.